Ho due scaffali pieni dedicati all'argomento.
Mi dispiace che quando non si trova niente di meglio da dire a una persona che ha studiato tutta una vita e che di esami di biologia, biochimica, chimica vegetale ne ha dati un numero superiore alla ventina gli si dia dell'ignorante e gli si offra in prestito un libro depositario di cotanta scienza di cui lo sprovveduto interlocutore, evidentemente, è privo.
Mi interesso dell'argomento da quando ho avuto la capacità di intendere e di volere. L'ho studiato e sviscerato con studio matto e disperatissimo in tutti i suoi aspetti, positivi e negativi.
Ricordo ancora una volta che la scienza galileiana ha voluto sconfessare il "principio di autorità". Pertanto Ceres se non hai niente di meglio del principio di autorità per sconfessare un'antitesi, accomodati nel salotto, sempre ben pieno, dei filosofi dogmatici, ma non in quello, sempre poveraccio e fatto di persone molto spesso perseguitate, degli scienziati della scienza sperimentale.
Dispiace dover ammantarsi di titoli per difendersi da accuse di ignoranza, ma non basta per dimostrare la validità di una teoria, come disse il buon Giuseppe (Sermonti): le mie affermazioni in questo libro non mi avrebbero mai consentito di approdare a una cattedra universitaria, ma tanto io ce l'ho già.
Che piccolo e meschino gioco questo.
Non mi piace. Invito da moderatore a rispondere agli argomenti scientifici con argomenti scientifici ed eventualmente a documentarli anche con concetti espressi da altri, diciamo così presenti nell'olimpo della scienza, ma di non fare di un titolo o di un "uomo famoso" un attestato di verità.
Molti uomini famosi hanno detto un sacco di sciocchezze acclamate ai tempi in cui vivevano, salvo scoprire nel tempo futuro dei loro successori che altro non erano che sciocchezze, appunto.
E tanti più titoli avevano gli scienziati di fama del tempo di Galileo, tante più sciocchezze andavano dicendo.