Attenzione a non confondere discendenza con anello mancante, per il resto sono molto d'accordo con tutto ciò che voi dite. Anello mancante non c'è perché non esiste e non è nemmeno possibile che esista. L'anello di congiunzione, come gli enti inutili, è destinato a sparire per sempre dall'evidente fatto che nessun fossile potrà mai essere un qualcosa che si sta trasformando in qualcos altro, ma una vita completa e definita in sé stessa, che è l'unica vita capace di vivere.
La verità a volte comprende tutto, non esclude gli opposti, perché la verità è una sintesi capace di mettere d'accordo tesi e antitesi, è un processo superiore di pensiero in cui gli apparenti opposti si toccano e si fondono.
E' l'esclusione che non va bene.
L'esclusione è la vera eresia.
La scienza ci ha detto molto sulla nostra natura animale e come dice Ceresfelipe questo è semplice e lo dobbiamo accettare, invece di scomodare gli alieni come esseri superiori e spirituali dediti a giochetti di manipolazione genetica è più bello sapere che anch'essi come noi sono figli di un processo che nel tempo della creazione ha portato l'unità a divenire diversità, ma senza mai perdere quella stessa unità.
Ecco perché l'elefante e il pesce sono nostri fratelli.
Ecco perché se l'albero muore anche noi moriremo, se l'acqua è sporca il nostro corpo non può purificarsi.
E se c'è un figlio delle stelle anche lui deve dire grazie all'acqua e alla luce esattamente come noi.
Però attenzione perché con l'uomo, figlio di Dio, si doveva fare un salto.
La vita procariote è un infinito incommensurabile rispetto alla non vita.
La vita eucariote aggiunge un altro infinito, come la vita vegetale pluricellulare rispetto alla capacità di prendere energia dalla luce, e infine la vita animale, che si muove e raggiunge l'intelligenza.
L'intelligenza è una prerogativa della vita animale pluricellulare mammifera.
Non è una prerogativa umana.
La prerogativa umana doveva essere un'altra.
Ciò che oggi chiamiamo spirito, ossia la parola.
L'intelligenza animale, l'anima, ci permette di accudire la prole con amore, che è presente nei mammiferi al massimo grado nei confronti della loro prole.
Ma la parola ci permette un salto che ha portato l'uomo a comprendere l'universo che lo circonda. E' la potenza che diventa atto. Come un progetto di una casa diventa casa, ma quella casa è resa possibile dal pensiero che si fa parola. L'atto non è immediato, ci vuole tempo, ma il progetto ha il suo compimento nella sua realizzazione pratica esterna, eppure era solo un pensiero tradotto in un suono e trascritto su un foglio di carta.
L'essenza del nuovo tipo di vita chiamato uomo, che conquista il terzo grado della vita, dopo la vita stessa e la capacità di movimento, che è la parola, non è il movimento e nemmeno l'intelligenza, è cio che ci permetteva di essere guida, medico, amico, sorvegliante, pastore. La nostra non è solo intelligenza, è, come dice Tolkien, quella somiglianza con Dio che ci permette di essere subcreatori.
Invece siamo diventati padroni, untori di malattie e di incubi radioattivi, nemici, aguzzini, tiranni.
Abbiamo degradato il dono, anche se non è solo colpa nostra, noi stessi siamo stati degradati a una vita animale in un essere minorato. Da qui sorgono molti mali.
Perché non è un male essere una scimmia se si è una scimmia, essa riceve il suo dono ed è pienamente felice di realizzare la sua essenza.
E non è un male essere un figlio di dio se si è figlio di dio.
Ciò che male è essere una scimmia che si rende conto di non essere il figlio di dio che avrebbe dovuto essere, ma un figlio incompleto, senza il dono della vita eterna e con l'aspirazione a essere tutto ciò che non si è, perché se ne ha "coscienza".
Ma è un altro argomento, mi sono lasciato andare, abbiate pazienza.
L'essere animale mortale con l'aspirazione all'immortalità è una delle numerosissime e gravissime fratture che ha prodotto questo errore iniziale.