Il Darwinismo Confutato

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« Risposta #1905 il: 03 Luglio 2018, 14:09:09 pm »
Direi di no.
Tipicamente il “pensare” va a sfogliare nella libreria del “appreso/imparato”.

Claro Nem.....per questo a me il termine "intelligenza artificiale" non è mai piaciuto.....
Qualsiasi processore per quanto potente ed evoluto può imparare puo' apprendere.......ma essere intelligente è altra cosa...


« Ultima modifica: 03 Luglio 2018, 14:11:45 pm da Cerberus »

Offline Nemesis83

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« Risposta #1906 il: 03 Luglio 2018, 16:10:36 pm »
Claro Nem.....per questo a me il termine "intelligenza artificiale" non è mai piaciuto.....
Qualsiasi processore per quanto potente ed evoluto può imparare puo' apprendere.......ma essere intelligente è altra cosa...

Non sono molto d’accordo. O meglio, lo sono in parte.
Se tu dici che un processore molto evoluto può imparare/apprendere, ragionando asintoticamente un processore può imparare così tante cose da rendere di fatto risibile il margine di errore del trial & error, e dunque agire di fatto consapevolmente.

Offline Cerberus

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« Risposta #1907 il: 03 Luglio 2018, 16:58:48 pm »
Non sono molto d’accordo. O meglio, lo sono in parte.
Se tu dici che un processore molto evoluto può imparare/apprendere, ragionando asintoticamente un processore può imparare così tante cose da rendere di fatto risibile il margine di errore del trial & error, e dunque agire di fatto consapevolmente.

Si...ma imparerà ed apprendera' limitandosi allo scopo a cui è stato destinato.......ho visto "embrioni" di macchine che riescono a combinare vista e movimento, che "imparano" a muoversi a seconda di quello che i loro "occhi" vedono.......potranno progredire e di molto.....ma difficilmente credo che si vedrà una macchina che gioca a pallavolo.....
Non credo vedremo mai una auto a guida "intelligente" andare più veloce di una guidata da un umano.....
Quando parlo di intelligenza parlo anche di istinto di capacità di improvvisazione, di quei sensi che abbiamo acquisito proprio in centinaia di migliaia di anni di evoluzione, che vanno al di là del semplice calcolo matematico ....

Offline Nemesis83

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« Risposta #1908 il: 03 Luglio 2018, 17:03:55 pm »
Si...ma imparerà ed apprendera' limitandosi allo scopo a cui è stato destinato.......ho visto "embrioni" di macchine che riescono a combinare vista e movimento, che "imparano" a muoversi a seconda di quello che i loro "occhi" vedono.......potranno progredire e di molto.....ma difficilmente credo che si vedrà una macchina che gioca a pallavolo.....
Non credo vedremo mai una auto a guida "intelligente" andare più veloce di una guidata da un umano.....
Quando parlo di intelligenza parlo anche di istinto di capacità di improvvisazione, di quei sensi che abbiamo acquisito proprio in centinaia di migliaia di anni di evoluzione, che vanno al di là del semplice calcolo matematico ....

L’improvvisazione, dal punto di vista matematico, è un’applicazione del trial & error.
Se un robot si dovesse trovare in una situazione per cui non è “programmato”, potrebbe applicare il T&E, ma lo farebbe in maniera mirata, ovvero applicando gli algoritmi di minor rischio (cautelativi) e quindi con maggior probabilità di riuscita.

Esempio classico è quello dei due cagnoloni robot che sono riusciti ad aprire una porta.

Offline iuxypher

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« Risposta #1909 il: 03 Luglio 2018, 19:32:53 pm »
Il tema è deragliato.
Ma è così comunque, cioè concordo con Nemesis, cioè è con T&E che i robot ce la faranno ma già ce la fanno.
Non solo la robotica, ma i processori.
Certo però si deve dire che l'intelligenza è un'altra cosa. Ma l'intelligenza non si vede dell'improvvisazione secondo me, se non quella creativa. E allora parliamo di un'altra cosa, cioè improvvisazione in un altro senso, allora è intelligenza quella, quella creativa.
E sapersi riprodurre vorrà dire creatività?
Per me no. Insomma la prerogativa di chi è destinato a morire da non appena nasce è di creare o procreare, e perciò poi affina i suoi talenti e una propria intelligenza.
Mangiare e dormire e altre funzioni che ci accomunano con tutti gli altri esseri biologici, incluso riprodurci, non sono cose che noi vediamo così come cose scontate o in modo distaccato, perché ne siamo coinvolti personalmente e quindi invece le osserviamo un pò diversamente. Se abbiamo fame, anche mangiare e bere che sono cose normali per abbastanza tutti, in realtà possono risultarci qualcosa di importante da quasi farci dimenticare quanto è bello invece fare all'amore, nel momento in cui invece godiamo a bere perché molto assetati.
Le macchine processano invece, e non hanno l'intelligenza o la creatività per dimenticare la bellezza di una sensazione per riconsiderarne un'altra, ad esempio. Ma persino l'improvvisazione te la sanno copiare.
E appunto, copiano. Loro riflettono noi o meglio noi ci proiettiamo in loro.

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« Risposta #1910 il: 03 Luglio 2018, 19:38:09 pm »
Mmmmmmmh.....non mi convincete.....nessuna macchina "intelligente" potrà arrivare ad essere MacGyver.........

Offline Nemesis83

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« Risposta #1911 il: 03 Luglio 2018, 23:07:48 pm »
Mmmmmmmh.....non mi convincete.....nessuna macchina "intelligente" potrà arrivare ad essere MacGyver.........

MacGyver fa cose assemblando cose perché sa come funzionano cose assemblate insieme.
Se ad un'intelligenza si insegnano le possibili interazioni tra cose...non vai troppo lontano da MacGyver.

Offline Cerberus

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« Risposta #1912 il: 04 Luglio 2018, 10:18:08 am »
MacGyver fa cose assemblando cose perché sa come funzionano cose assemblate insieme.
Se ad un'intelligenza si insegnano le possibili interazioni tra cose...non vai troppo lontano da MacGyver.

Tu se tanto convinto io.no. :D
McGyver usa cose che all'origine hanno uno scopo e le assembla ottenendo uno scopo totalmente diverso......
Tu dici che un macchina riuscirebbe a pensare autonomamente  di aprire una bottiglia di acqua (quelle di plastica) usando uno schiaccianoci.......
Uso l'esempio di McGyver perché mi capita tantissime volte, essendo nel mio piccolo, molto portato a questo genere di problematiche, e perché credo che certe "illuminazioni" siano difficilmente imitabili...
Nem.....te lo dico oltretutto da elettronico, certo ormai rimasto indietro, ma che con i processori ci  ha lavorato per anni.......
Io penso che noi, nella vita, anche in una sola giornata, facciamo cose, risolviamo problemi con infinite variabili.....troppe anche per la macchina più perfetta, che poi perfetta non lo è mai....
« Ultima modifica: 04 Luglio 2018, 10:21:27 am da Cerberus »

Offline Nemesis83

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« Risposta #1913 il: 04 Luglio 2018, 10:28:09 am »
Tu se tanto convinto io.no. :D
McGyver usa cose che all'origine hanno uno scopo e le assembla ottenendo uno scopo totalmente diverso......
Tu dici che un macchina riuscirebbe a pensare autonomamente  di aprire una bottiglia di acqua (quelle di plastica) usando uno schiaccianoci.......
Uso l'esempio di McGyver perché mi capita tantissime volte, essendo nel mio piccolo, molto portato a questo genere di problematiche, e perché credo che certe "illuminazioni" siano difficilmente imitabili...
Nem.....te lo dico oltretutto da elettronico, certo ormai rimasto indietro, ma che con i processori ci  ha lavorato per anni.......
Io penso che noi, nella vita, anche in una sola giornata, facciamo cose, risolviamo problemi con infinite variabili.....troppe anche per la macchina più perfetta, che poi perfetta non lo è mai....

Non è questione di essere o meno convinto.
Le intelligenze artificiali, di fatto, “ragionano” per iterazioni, ovvero dato un obiettivo “x” eseguono n iterazioni – sulla base del paniere di azioni che hanno nel loro sistema – fino a quando l’obiettivo x non viene raggiunto. Chiaramente più l’intelligenza è elementare, maggiore sarà il tempo di iterazione e minore sarà la rosa di azioni a disposizione: per intenderci, il robot Emiglio degli Anni’90 aveva un numero limitatissimo di azioni, e non iterava, ma si limitava a non eseguire fastidiosamente alcunché.

Se tu invece aumenti molto la potenzia di calcolo (quindi la capacità iterativa), facendo in modo che l’AI elabori in tempi trascurabili quali siano i trial più probabili, e allo stesso tempo la macchina ha le capacità per eseguirle (calcando il tuo esempio, una macchina può provare ad aprire una bottiglia con lo schiaccianoci se ha una “mano” per stringere lo schiaccianoci, ovviamente), ritengo che in tempi piuttosto brevi proverà a prendere lo schiaccianoci e tentare di aprire la bottiglia.

Informazioni essenziali:
-   oggetti a disposizione (bottiglia, schiaccianoci).
-   Fisica (bottiglia si apre ruotando il tappo)
-   Fisica (il tappo si apre esercitando pressione e ruotando)
-   Iterazione: oggetti che generano forza
-   (se sul tavolo oltre allo schiaccianoci c’è un pomodoro, una forma di formaggio, una penna, l’AI itera)
-   Schiaccianoci
-   Prende schiaccianoci e tenta apertura bottiglia

Offline Cerberus

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« Risposta #1914 il: 04 Luglio 2018, 10:49:16 am »
Ok....quindi tornando al topic, tu credi in una possibile futura "evoluzione" di macchine "pensanti" autonome ed anche autogeneranti ?

Offline Nemesis83

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« Risposta #1915 il: 04 Luglio 2018, 10:57:39 am »
Ok....quindi tornando al topic, tu credi in una possibile futura "evoluzione" di macchine "pensanti" autonome ed anche autogeneranti ?

Autonome certamente sì, autogeneranti non lo so, ma di fatto generare una macchina resta inequivocabilmente un’azione meccanica, dunque non lo vedrei come un tabù.

Offline Cerberus

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« Risposta #1916 il: 04 Luglio 2018, 11:07:10 am »
Autonome certamente sì, autogeneranti non lo so, ma di fatto generare una macchina resta inequivocabilmente un’azione meccanica, dunque non lo vedrei come un tabù.

Trasferendo anche quindi tutto il patrimonio di conoscenza alla generazione successiva, che sarebbe oltretutto la.cosa più semplice....da memoria a memoria......
Estremizzando, scenario "Terminator" quindi in vista per le futura generazioni.....
Boh.......non saprei....la chiave sta nella potenza di calcolo, che oggi mi pare ancora limitata.........
« Ultima modifica: 04 Luglio 2018, 11:09:19 am da Cerberus »

Offline Nemesis83

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« Risposta #1917 il: 04 Luglio 2018, 11:11:26 am »
Trasferendo anche quindi tutto il patrimonio di conoscenza alla generazione successiva, che sarebbe oltretutto la.cosa più semplice....da memoria a memoria......
Estremizzando, scenario "Terminator" quindi in vista per le futura generazioni.....
Boh.......non saprei....la chiave sta nella potenza di calcolo, che ancora oggi mi pare ancora limitata.........
Chiaro, occorre ragionare sulla potenza di calcolo ed automazione, che oggi risultano ancora scarsini ma che se le rapportiamo soltanto a pochi anni fa, risultano enormemente migliorate.
Anche perché noi pensiamo sempre al robottone antropomorfo che fa cose (che in questo momento resta una sorta di obiettivo ideale, non necessariamente utile), ma in realtà la robotica a livello industriale ha raggiunto livelli impressionanti.

Chiaramente il patrimonio di informazioni (imprinting) non viene perso, sarebbe un banale backup di memoria…

Offline iuxypher

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« Risposta #1918 il: 04 Luglio 2018, 17:09:50 pm »
Il tema per come è deragliato mi piace.
E posso dire che ora esistono diversi computer quantistici in giro per il globo. E siamo come nell'epoca degli anni 70' e 80' per diffusione di computer, o ultima tecnologia, solo però riguardo a questi computer quantistici.
Sono presenti, e sono così potenti, già in teoria uguali come potenza, ovvero con valore ciascuno infinito, ma l'unico problema che hanno tutti questi computer e ingegneri che ci lavorano su, è che servono modi sempre migliori per raffreddare i processori.
Senza questo, i computer quantistici rimangono solo un'idea, o quasi inutili. Forse dovremmo dirci paragonabili ad ancora prima degli anni 70'.
Mah coi tempi che corrono, e sapendo già che questa strada è una strada promettente perché già ampiamente percorsa, e non come a quei tempi appena intrapresa, non si sa mai.
Si riesce a ottenere lo zero assoluto di freddo con questi processori, ma solo per troppo poco tempo. E quindi il calore deve essere portato e in grande volume istantaneamente via dai processori. Questo serve nella pratica fare per avere dei processori quantistici utilizzabili e funzionali per ottenere non si sa bene nella pratica o nei fatti cosa, e non si sa di che realmente siano capaci.
Si teorizza solo che siano il golem della singolarità che aspetta il colpo di genio di qualcuno che risolva in modo ingegnoso il problema.
Oppure potrebbero già avere intenzione di utilizzarli in un cluster tutti quanti, facendo a turno per ottimizzare le poche capacità di raffreddamento che hanno ciascuno già. E quindi ottenere un sistema quasi a singhiozzo e quindi una soluzione surrogata e provvisoria.
E comunque non soddisfacente e che trova pochi fondi e investitori, che non attira e quindi niente per ora.
Però c'è abbastanza tecnologia già oggi.
E MacGyver è oltremodo sorpassabile. In teoria.
Chissà però ancora per quanto.

Offline Ocittex

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« Risposta #1919 il: 17 Gennaio 2020, 15:36:04 pm »
1. inizialmente, la terra era un pianeta senza vita.
2. c'è vita sulla terra ora.
3.in qualche tempo in passato, la vita si è originata sulla terra, o è venuta sulla terra dallo spazio.
4. indipendentemente da dove o quando la vita ha avuto origine, si è dovuto originare in un qualche momento, da qualche parte, in qualche modo.
5. la vita si è originata da processi puramente naturali, o altro elemento soprannaturale deve essere stato coinvolto.
6. la scienza, come definita dal sistema scolastico pubblico , esclude le spiegazioni soprannaturali.
7. la scienza dipende dal "metodo scientifico" per determinare la verità.
8. il metodo scientifico consiste nel testare le ipotesi utilizzando esperimenti ripetibili.
9. se esiste una spiegazione scientifica per l'origine della vita, essa deve dipendere interamente da processi naturali e ripetibili.
10. se la vita è originata da un processo naturale in determinate condizioni specifiche, dovrebbe essere possibile ricreare la vita alle stesse condizioni.
11. per più di 50 anni gli scienziati hanno cercato di trovare le condizioni che producono la vita, senza successo.
12. cinquant'anni di tentativi falliti di creare la vita hanno sollevato più domande che risposte su come la vita avrebbe potuto nascere naturalmente.
13. le cose viventi sono state osservate morire dai processi naturali, che possono essere ripetuti in un laboratorio.
14. la vita non è mai stata osservata originarsi attraverso qualsiasi processo naturale.
15. "abiogenesi" è la convinzione che la vita può provenire da sostanze non viventi attraverso processi puramente naturali.
16. la teoria dell'evoluzione dipende dall' abiogenesi come punto di partenza.
17. se la teoria di abiogenesi è falsa, allora la teoria dell'evoluzione è falsa.
18. il sistema scolastico pubblico insegna che in qualche modo la prima cellula vivente si è formata naturalmente e riprodotta.
19. non esiste un modo noto in cui la prima cellula vivente potrebbe essersi formata naturalmente.
20. la prima cellula vivente avrebbe avuto bisogno di un certo meccanismo per metabolismo.
21. non ci è processo naturale conosciuto da cui il metabolismo potrebbe originare in una cellula senza vita.
22. la prima cellula vivente dovrebbe svilupparsi e riprodursi affinchè la vita continui oltre la prima morte della cellula.
23. crescita e riproduzione richiedono divisione cellulare.
24. la divisione cellulare è un processo complesso.
25. non esiste un processo naturale conosciuto con cui la divisione cellulare potrebbe originarsi per caso.
26. secondo la teoria dell'evoluzione, forme di vita unicellulari si sono evolute in forme di vita multi-cellulare.
27. le forme di vita multi-cellulare sono costituite da un assemblaggio di cellule che hanno funzioni diverse.
28. non vi è spiegazione scientifica per come una singola cellula potrebbe o cambierebbe naturalmente la funzione.
29. gli organismi unicellulari hanno una membrana che permette alla cellula di scambiare alcune sostanze ("nutrienti" e "rifiuti", per mancanza di condizioni migliori) con l'ambiente.
30. non tutte le cellule in più grandi organismi multi-cellulari sono in contatto con l'ambiente esterno.
31. gli organismi multi-cellulari più grandi hanno bisogno di qualche metodo affinchè le cellule interne scambino le sostanze nutrienti e rifiuti con l'ambiente esterno.
32. gli animali multi-cellulari molto grandi richiedono un sistema complesso (tipicamente compreso i denti, la saliva, la gola, lo stomaco e gli intestini) per l'assorbimento delle sostanze nutrienti dall'ambiente.
33. gli animali multi-cellulari molto grandi richiedono un sistema complesso (tipicamente compreso i polmoni, gli intestini, il cuore, le arterie e le vene) per la distribuzione delle sostanze nutrienti e dell'ossigeno alle cellule interne.
34. gli animali multi-cellulari molto grandi richiedono un sistema complesso (tipicamente compreso i polmoni, cuore, arterie, vene, reni e vescica) per la rimozione dei rifiuti dalle cellule interne.
35. non vi è alcuna spiegazione soddisfacente su come sistemi complessi come questi potrebbero avere origine da qualsiasi processo naturale.
36. secondo la teoria dell'evoluzione, una forma di vita invertebrata si è evoluta nella prima forma di vita dei vertebrati.
37. i vertebrati hanno, per definizione, una spina dorsale che contiene un sistema nervoso.
38. il sistema nervoso rileva gli stimoli e reagisce a loro.
39. non vi è spiegazione soddisfacente per come il sistema nervoso più semplice potrebbe provenire da qualunque processo naturale.
40. secondo la teoria dell'evoluzione, alcuni dei primi vertebrati erano pesci, che hanno gli occhi e un cervello collegato da un sistema nervoso.
41. non vi è spiegazione soddisfacente come gli elementi ottici (tipicamente compreso una lente, un iride ed i sensori chiari) potrebbero riunirsi da tutto il processo naturale.
42. non vi è alcuna spiegazione soddisfacente come algoritmi di elaborazione delle immagini potrebbe avere origine in un cervello di pesce da qualsiasi processo naturale.
43. se la teoria dell'evoluzione è vera, allora ogni caratteristica di ogni cosa vivente deve essere il risultato di una mutazione casuale.
44. sono state osservate mutazioni che aumentano o diminuiscono le dimensioni di alcune porzioni di un organismo vivente.
45. sono state osservate mutazioni che cambiano la forma di un organismo vivente.
46. sono state osservate mutazioni che duplicano le caratteristiche esistenti (mucche con due teste, mosche con ali extra, ecc.).
47 non è mai stata osservata una mutazione che fornisce una nuova funzione (vista, udienza, odore, allattamento) in un organismo vivente che precedentemente non ha avuto quella funzione.
48. la cross-breeding e l'ingegneria genetica possono trasferire le funzionalità esistenti da un organismo vivente all'altro.
49. la cross-breeding non può spiegare in primo luogo l'origine di nuove funzionalità.
50. la selezione artificiale migliora le caratteristiche desiderate rimuovendo i tratti genetici che inibiscono le caratteristiche desiderate.
51. la selezione artificiale è più efficiente della selezione naturale.
52. ci sono limiti alla quantità di cambiamento che può essere prodotto dalla selezione artificiale.
53. la mutazione e la selezione artificiale non sono state dimostrate sufficienti per realizzare nuove forme di vita da quelle esistenti.
54. la somiglianza delle caratteristiche non è prova definita di ascendenza comune.
55. la somiglianza delle caratteristiche è osservata spesso in oggetti progettati dall'uomo.
56. il fatto che un individuo è nato più tardi di un altro individuo morto non è la prova che l'individuo successivo è un discendente biologico di quella precedente, soprattutto se sono di specie diverse.
57. sono stati proposti molti diversi alberi evoluzionari umani.
58. c'è disaccordo sul lignaggio di ominidi perché la "prova" è altamente speculativa e scarsa.
59. Darwin era corretto quando disse: "qualsiasi variazione che non è ereditata non è importante per noi."
60. le caratteristiche acquisite non sono ereditate perché non causano alcun cambiamento nel DNA.
61. spiegazioni per come le creature scimmiesche si siano evolute in esseri umani sono speculazioni fantasiose senza conferma sperimentale.
62. non vi è alcuna prova a suggerire che la prole di animali che mangiano cibi cotti sono più intelligenti di prole della stessa specie che mangiano cibi crudi.
63. non c'è prova per suggerire che gli esercizi mentali effettuati dai genitori aumenteranno il formato del cervello dei loro bambini.
64. non c'è prova che se le creature scimmiesche a volte si levano in piedi verticalmente per vedere sopra le erbe alte, aumenteranno il formato del cervello dei loro cuccioli
65. non c'è prova che se le creature scimmiesche a volte si levano in piedi per vedere sopra le erbe alte, renderà più facile che i loro cuccioli si levano in piedi
66. gli strati sedimentari sono formati nei periodi moderni da tali cose come le inondazioni, slavine e tempeste.
67. i fossili negli strati sedimentari formati in tempi moderni contengono il genere di cose che vivono in quella posizione.
68. il concetto di età geologica si basa sul presupposto evolutivo che i tipi di fossili sepolti in strati sedimentari sono determinati dal tempo, piuttosto che la posizione.
69. tutti gli strati sedimentari formati in tempi moderni sono della stessa età geologica, nonostante il fatto che essi contengono diversi tipi di fossili.
70. datazione radiometrica dipende da presupposti che non possono essere verificati circa le concentrazioni iniziali di elementi.
71. datazione radiometrica di rocce riportate dalla luna non è un metodo affidabile per determinare l' età della Terra
72. "materia oscura" e "energia oscura" sono stati postulati per spiegare perché le misure astronomiche non corrispondono con previsioni della teoria del Big Bang
73. quando le misure non sono d'accordo con le previsioni teoriche, è generalmente perché la teoria era sbagliata.
74. "non abbiamo visto accadere, non possiamo farlo accadere di nuovo, e non sappiamo come potrebbe essere accaduto, ma deve essere accaduto in qualche modo!" non è mai una spiegazione scientifica soddisfacente.
75. le scuole pubbliche non dovrebbero insegnare una speculazione fantasiosa che non è coerente con le leggi sperimentalmente verificate come se fosse vero.


Ciao,
    ho letto la discussione che mi appassiona e volevo rispondere ad alcuni di questi punti copiati dal https://civiltascomparse.wordpress.com/2018/04/05/bye-bye-evoluzione/.
Non ho preso in considerazioni i punti che presentano dati di fatto che non intaccano la teoria.
Avevo un po' di tempo da "perdere" e mi sono cimentato in questo gioco.
Spero interessi a qualcuno.

Spunti…

5. Per me vera la prima
10. Non ancora possibile con le conoscenze attuali ma si studia per spiegarlo.
12. Vero, il progresso della scienza è fatto di domande e ricerca di risposte.
14. Il concepimento, la gravidanza, il parto, e.. non sono processi naturali?
15. Vero
16. Falso. L’evoluzione NON spiega l’origine della vita. Spiega la diversità della vita sul nostro pianeta ma non come sia nata. L’origine della vita è un problema scientifico aperto.
17. Falso
18. Presenta questa come una delle ipotesi.
19. 21. 25. Vero. Ci sono diverse ipotesi.
28. Le cellule staminali, per esempio, sono delle cellule indifferenziate, in grado, cioè, di trasformarsi in cellule di diversi tessuti o organi. Ci sono molti studi per capire il funzionamento di queste cellule.
35. 39. Ci sono le ipotesi.
41. Confrontando le strutture degli occhi e lo sviluppo embrionale dell'occhio in diverse specie di vertebrati, gli scienziati hanno raccolto informazioni decisive sull'origine di quest'organo.
Le scoperte indicano che il nostro occhio a fotocamera ha radici sorprendentemente antiche, e che prima di acquisire gli elementi necessari per operare come organo visivo funzionava come un rivelatore della luce per modulare i ritmi circadiani dei nostri più antichi antenati.
Un gruppo internazionale di ricercatori dell’Università di Oxford, Londra e Radboud (Paesi Bassi), ha individuato una proteina degli occhi, appartenente alla famiglia delle cristalline che presenta un collegamento filogenetico stretto con forme primitive di fotorecettori negli invertebrati. Pesci, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi hanno la capacità di visualizzare un’immagine grazie a una struttura oculare specifica. Gli invertebrati evolutivamente più vicini ai vertebrati, come le ascidie di mare, invece, non sono capaci di vedere un’immagine, ma hanno un meccanismo primitivo di rilevamento luminoso. I ricercatori hanno scoperto nelle ascidie un gene che codifica per le proteine cristalline. Potrebbe essere questo l’elemento genetico che si è evoluto nei vertebrati per dare origine all’occhio. L’affinità tra le specie è tale che se il tratto di Dna che regola la funzioni di fotorecezione nelle ascidie viene trasferito in un embrione di rana, quest’ultimo è in grado di sviluppare l’espressione genetica per la produzione delle proteine cristalline.
42. Falso. Vedi sopra.
43. Il caso ha una grande importanza nell’evoluzione, ma dire che l’evoluzione è un processo casuale è errato; allo stesso tempo è errato affermare che è un processo dove il caso non conta nulla. Sì, le mutazioni del dna sono in genere definite casuali, nel senso che l’emergere di una certa mutazione non dipende dai bisogni dell’individuo o della specie. Ma la selezione naturale (come quella sessuale) è l’opposto del caso: l’adattamento è reso possibile da questo onnipresente filtro che nel tempo modifica il patrimonio genetico delle popolazioni. Non è affatto un caso se alcune delle (rare) mutazioni che permettono agli individui di lasciare più discendenti si diffondono.                
47. E’ il risultato di diverse mutazioni che portano ad acquisire e/o perdere alcune funzionalità.
48. Falso. La cross-breeding non può trasferire funzionalità tra organismi viventi. Può solo replicare le caratteristiche tra le diverse generazioni.
50. Non migliora ma seleziona.
51. Dipende da cosa si intende come “più efficiente”. Nella selezione artificiale, le caratteristiche scelte dall'uomo sono a suo proprio beneficio. Molto probabilmente, questi organismi selezionati artificialmente verrebbero selezionati in maniera inversa in natura. Ad esempio, alcune razze di cane selezionate per servire come animali da compagnia, sarebbero poco adatte a vivere in un ambiente naturale.
52. Non nel lunghissimo periodo.
53. La selezione artificiale seleziona le caratteristiche che l’uomo vuole mantenere, la mutazione modifica il Dna degli esseri viventi.
57. Non è proprio così. L’albero dell’evoluzione viene modificato, arricchito e corretto a seguito delle continue scoperte.
58. Per questo motivo, grazie alle nuove scoperte di fossili si cerca di capire come è composto l’albero filogenetico umano.
61. Sono ipotesi e spiegazioni di come avrebbe potuto avvenire.
62. Quindi? Ciò cosa comporta?
63. Naturalmente. I genitori trasmettono ai loro figli i loro geni. Sta allo sviluppo dei figli accendere o spegnere questo o quel gene in questa o quella circostanza.
64. Cosa centra? E’ solo un meccanismo di difesa.
65. Falso. L’insegnamento dei genitori permetterà ai figli di attuare lo stesso comportamento, in caso di necessità, perché l’avranno imparato.
66. Non del tutto. Derivano dalla degradazione chimica e fisica superficiale delle rocce preesistenti. Il discorso sarebbe lunghissimo.
67. Non capisco cosa dovrebbero contenere sennò.
68. Non chiaro. Naturalmente non tutti i tipi di fossili sono presenti negli strati della stessa era nelle diverse zone.
69. Lapalissiano. Non vedo come questo neghi l’evoluzione.
70. Falso. Si basa sul decadimento radioattivo degli isotopi. Non è perfetto ma l’utilizzo di diverse modalità di datazione che convergono nei risultati, fa si che abbia una valenza di prova.
71. Quindi? Cosa c’entra?
72. Cosa c’entra con l’evoluzione?
73. Non necessariamente. La Scienza commette errori e, proprio la spinta a risolvere problemi e correggere errori, la fa progredire.
74. Vero e con ciò? Si cerca di capire come sia avvenuto.