Se non fossero esistite le religioni..

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Stellinamamma

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« Risposta #495 il: 15 Ottobre 2011, 08:24:16 am »



Chi ha deciso che costoro siano considerati santi?? è per quale motivo? se osservi le santificazioni a volte fanno molto .. pensare.. hai come la sensazione che ogni tanto venga creato un santo per poi pregarlo.. (come se non fossimo già pieni ..ci vorrebbero una decina di calendari) se gaurdo ad esempio la santificazione di Giovanni Paolo II ad esempio è stat accelerata e i presupposti tirati molto per le orecchie... forse perchè in tale momento storico ve ne era un impellente bisogno di un bel santo???

Capisco che quando si è .. passati a miglior vita .. si afferma che eravamo tutti buoni e bravi ma che significa santi??


Non è provocatoria nemmeno questa? beh se x te domandare per mettere in discussione tutto quello in cui tu non credi è normale dialogo, non farlo con me questo dialogo. Se chedi per saper cosa ne penso io di una determinata cosa, posso pure stare ore a spiegare come la penso, ma se poi vedo (e nn la vedo solo io...x cui) solo una voglia di far polemica e di nn costruire ma distruggere, faccio come altri e passo avanti.....

Su Giovanni Paolo II nn cerchi risposte, hai già le tue....



Stellinamamma

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« Risposta #496 il: 15 Ottobre 2011, 08:56:54 am »
Provate ad aprire lo sportello della gabbia ad un uccellino prigioniero: potrà succedere che, spinto da un coraggioso impulso, si precipiti fuori e voli verso la libertà, ma potrà anche succedere che si ritiri timoroso in un angolo. Se esce, può andare a finire nelle fauci di un gatto o nel becco di un uccello rapace; se resta, perde un’occasione unica e può pentirsene per tutta la vita.                                       
E la sua vita non sarebbe degna  di questo nome, se dovesse trascorrerla tutta fra le sbarre della sua prigione…
 Anche l’uomo è in gabbia e, spalancargli troppo bruscamente la porta, può voler dire precipitarlo nelle fauci della droga, del suicidio della violenza e del delitto. Ne sappiamo qualcosa ai nostri giorni.
Certamente la felicità non è dentro la gabbia, è fuori, ma tutti hanno paura di essere felici. D’altra parte, le sbarre della sua gabbia l’uomo se le è costruite lui stesso, millennio dopo millennio, con un lavoro estremamente minuzioso e nello stesso tempo assurdo. Ma  vi è una speranza per la vita di chi è ingabbiato: capire in che modo le sbarre sono sorte dal nulla.
Ogni sbarra è un paraocchi e ogni benda è un “diavolo”. Cosi l’uomo si trova circondato da mille diavoli che assolvono fedelmente alla loro funzione, facendo il loro dovere. Sono come tanti segnali stradali: attento, lì c’è una curva, puoi uscire di strada. Fermati e lascia agli altri la precedenza, spaventati, trema, terrorizzati…….

Questo è quello che hanno portato tutte le religioni costruendoci attorno una gabbia mentale..

Non vi è qualche ucellino che voglia rispondere al topic?? credo di essere in pieno topic , e spero che non le vediate tutte provocazioni :wink:


Rispondendo in topic, il paragonare le religioni a delle gabbie (mentali dici tu) le cui sbarre sono costruite sul nulla, non lo vedo come un paragone da potersi fare. Io credo che le religioni possano anche essere state fatte con delle regole che è più facile che vengano messe in discussione (vi è sempre il male in agguato, e nn credo sia prerogativa esclusiva della religione cattolica) invece che essere accettate e seguite; ma da lì a parlare di gabbie....  :uhm: Se togliere le sbarre poi vuol dire non rispettare le regole beh non credo si arrivi poi a spiccare questo gran bel volo...
Sai che penso? Che spesso l'uccellino che riesce a trovare un buco, scappa e non sa volare, con l'ovvio risultato di schiantarsi a terra.

enhanced

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« Risposta #497 il: 15 Ottobre 2011, 10:44:59 am »
qUANDO SI IMPARA AD ASCOLTARE IL CUORE, TUTTO DIVENTA CHIARO.LIMPIDO CRISTALLINO.e NN Cè + BISOGNO CHE NESSUNO CI SPIEGHI NIENTE.

BISOGNA SOLO CONCENTRARSI E FOCALIZZARSI SULL'ASCOLTO. E SMETTERLA DI SENTIRSI OFFESI O INFERIORI O PEGGIO INVIDIOSI SE QUALCUNO NE SA + DI NOI O CI INSEGNA QUALCOSA. SIAMO NELLA VITA X IMPARARE


Rifletti su quanto sopra hai scritto....

E per la seconda volta devo stigmatizzare il tuo modo di scrivere, che non è consono a questo forum: se ci farai caso TUTTI scrivono con caratteri minuscoli e con il colore assegnato dal forum stesso.

Così "sembra" che il tuo "urlato-stampatello" e il colore giallo divengano per te un mezzo ideale per farci comprendere che è giusta la tua idea e che la verità abita nelle tue parole.

Datti una regolata. Se ami il dialogo, poniti all'altezza degli altri anche nel redigere il tuo pensiero.

« Ultima modifica: 15 Ottobre 2011, 10:46:39 am da enhanced »

enhanced

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« Risposta #498 il: 15 Ottobre 2011, 10:59:44 am »

Ora cerco di rispondere alla domanda di E sul fatto che dio nn volesse che diventassimo come lui.



Riassumendo (con tue parole):

a) Forse in realtà lo voleva!

b) "Forse" , ha detto di nn mangiare la mela perchè sapeva che adamo ed eva l'avrebbero fatto

c) "Forse" voleva fregare il serpente e salvare "noi"

d) "Forse" è stata tutta  una tattica x darci la conoscenza (che noi continuiamo a rifiutare)

e) "Forse", voleva anche metterci alla prova e vedere come c comportavamo nei confronti del divieto,o quanto eravamo forti verso la seduzione. e vedere quanto eravamo fedeli ed affidabili.  come una specie di collaudo!

Prologo:  Se avete VERAMENTE intenzione di avviarvi verso la conoscenza.......il vocabolario deve DIVENTARE il vostro amico.

ADESSO è TUTTO CHIARO .... basta unire i puntini....  :ermm:

vivere_13

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« Risposta #499 il: 15 Ottobre 2011, 12:08:45 pm »

All’inizio Dio creò l’Uomo a Sua immagine e somiglianza, esso era Spirito, unito in sé stesso, ma poi l'uomo,
avendo meditato sull'opera della creazione, volle creare anche lui e si separò dal Padre , entrando così
nella sfera della creazione.
E l’Uomo, riguardando nell'acqua il riflesso della propria forma, s'innamorò di lei (creazione della donna ,
che stà a simboleggiare tutta la parte materiale del mondo) e volle possederla e si amarono (alla caduta si
deve la creazione della donna, e non a questa la causa della caduta), era “Uno” unito in sé stesso quindi
Spirito con agire d’amore, e divenne “Due” anima e corpo, La Vita fu spezzata in due parti, il Bene e il
Male. Una metà dell’Infinito Bene fu creduta il Male. Così anche l’uomo fu spezzato: si vergognò di una
parte dei suoi pensieri e li nascose.
Il progetto d’amore di Dio è , attraverso i vari secoli di riportare le anime a essere “Uno” dopo aver preso
consapevolezza del mondo della materia e dei corpi , e del possesso.


Ah davvero l'Uomo s'innamorò del riflesso della sua forma specchiato nell'acqua?
Questa non l'avevo ancora sentita.

Sembra una fiaba cinese...

Credo che tu abbia ben compreso ciò che ho scritto,(il riflesso del proprio essere materiale è la presa di coscienza di avere un corpo/il materiale) vale a dire che l'uomo si è attaccato morbosamente a tutta la parte materiale del mondo, ed è arrivato al punto che se anche tale cosa gli è stata donata da Dio , l'uomo arriva a volte a denigrare Dio stesso sia quando la vede perdere , sfuggire ai suoi sensi (la morte) o anche solo per la paura di perderla. poi se vuoi vedere le fiabe.. libero arbitrio.
« Ultima modifica: 15 Ottobre 2011, 12:11:12 pm da vivere_13 »

vivere_13

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« Risposta #500 il: 15 Ottobre 2011, 13:00:16 pm »



Chi ha deciso che costoro siano considerati santi?? è per quale motivo? se osservi le santificazioni a volte fanno molto .. pensare.. hai come la sensazione che ogni tanto venga creato un santo per poi pregarlo.. (come se non fossimo già pieni ..ci vorrebbero una decina di calendari) se gaurdo ad esempio la santificazione di Giovanni Paolo II ad esempio è stat accelerata e i presupposti tirati molto per le orecchie... forse perchè in tale momento storico ve ne era un impellente bisogno di un bel santo???

Capisco che quando si è .. passati a miglior vita .. si afferma che eravamo tutti buoni e bravi ma che significa santi??


Non è provocatoria nemmeno questa? beh se x te domandare per mettere in discussione tutto quello in cui tu non credi è normale dialogo, non farlo con me questo dialogo. Se chedi per saper cosa ne penso io di una determinata cosa, posso pure stare ore a spiegare come la penso, ma se poi vedo (e nn la vedo solo io...x cui) solo una voglia di far polemica e di nn costruire ma distruggere, faccio come altri e passo avanti.....

Su Giovanni Paolo II nn cerchi risposte, hai già le tue....

Le domande vengono poste per avere delle risposte.. questo deve essere il motivo principe della domanda.. (e noi non possiamo sapere i pensieri altrui, per cui dobbiamo dare per scontato che chi chiede è perchè vuole che gli sia dato), per cui ad una domanda non bisogna rispondere con una domanda altrimenti si cade nella provocazione e pure nel litigio senza alcuna parte costruttiva perchè tutti fanno domande e nessuno risponde.. cerco sempre di rispondere a tutte le domande, se poi coloro che le hanno fatte volevano farlo in modo provocatorio sono problemi loro..io non posso saperlo e forse nemmeno loro sanno veramente se stanno provocando coloro a cui fanno le domande oppure se stanno provocando la loro sete di conoscenza e di risposte.. :wink:

vivere_13

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« Risposta #501 il: 15 Ottobre 2011, 13:23:07 pm »
Le religioni ci hanno praticamente preparato un tappeto all'apparenza comodo, perchè ci hanno dato la parvenza che non fosse neccessario pensare ma solo accettare i loro insegnamenti e riti e curvarsi in se stessi per tutti i peccati e colpe.. ma dato che la cosa più straordinaria, (la sua ricchezza), che possiede l'uomo è proprio il  suo "PENSIERO", quando non lo usiamo siamo esseri poveri, e come quando troviamo delle ditte che ci dicono che fanno tutto loro, ma poi ci troviamo un bel conto salato alla fine, ma nel mondo della materia siamo molto accorti quando incontriamo coloro che ci dicono "dormi tranquillo ci penso a tutto io", mentre nel mondo spirituale dove dovremmo essere ancora più vigili, paradossalmente lasciamo delega a altri,  alle religioni.

Stellinamamma

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« Risposta #502 il: 15 Ottobre 2011, 13:28:35 pm »
Le religioni ci hanno praticamente preparato un tappeto all'apparenza comodo, perchè ci hanno dato la parvenza che non fosse neccessario pensare ma solo accettare i loro insegnamenti e riti e curvarsi in se stessi per tutti i peccati e colpe.. ma dato che la cosa più straordinaria, (la sua ricchezza), che possiede l'uomo è proprio il  suo "PENSIERO", quando non lo usiamo siamo esseri poveri, e come quando troviamo delle ditte che ci dicono che fanno tutto loro, ma poi ci troviamo un bel conto salato alla fine, ma nel mondo della materia siamo molto accorti quando incontriamo coloro che ci dicono "dormi tranquillo ci penso a tutto io", mentre nel mondo spirituale dove dovremmo essere ancora più vigili, paradossalmente lasciamo delega a altri,  alle religioni.


Cosa vuol dire che deleghiamo alle religioni?

vivere_13

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« Risposta #503 il: 15 Ottobre 2011, 13:37:40 pm »
Le religioni ci hanno praticamente preparato un tappeto all'apparenza comodo, perchè ci hanno dato la parvenza che non fosse neccessario pensare ma solo accettare i loro insegnamenti e riti e curvarsi in se stessi per tutti i peccati e colpe.. ma dato che la cosa più straordinaria, (la sua ricchezza), che possiede l'uomo è proprio il  suo "PENSIERO", quando non lo usiamo siamo esseri poveri, e come quando troviamo delle ditte che ci dicono che fanno tutto loro, ma poi ci troviamo un bel conto salato alla fine, ma nel mondo della materia siamo molto accorti quando incontriamo coloro che ci dicono "dormi tranquillo ci penso a tutto io", mentre nel mondo spirituale dove dovremmo essere ancora più vigili, paradossalmente lasciamo delega a altri,  alle religioni.


Cosa vuol dire che deleghiamo alle religioni?

si delega ad altri, e non solo nel campo spirituale quando ci affidiamo completamente alla loro presunta competenza, senza voler sapere nulla di come vengono fatte determinate cose(anche perchè siamo presi da altro che consideriamo più importante), lo stesso vale nel campo spirituale, deleghiamo alla religione quando non mettiamo in discussione nulla di ciò che ci viene impartito, sia essa islamica o buddista, sempre perchè siamo presi da latre cose che riteniamo più importanti, potrei dire che ci facciamo un po di elemosina di Dio per poter continuare a dormire in tranquillità.

Stellinamamma

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« Risposta #504 il: 15 Ottobre 2011, 13:44:32 pm »
"deleghiamo alla religione quando non mettiamo in discussione nulla di ciò che ci viene impartito"
Il problema della nostra non comunicabilità sta proprio qui. Io non devo mettere in discussione. Credere non vuol dire chiedersi di tutto e di più e voler sapere, andando a fondo, a fondo, ancora più a fondo. Anche se a te può sembrare strano, a me non viene di pormi tutte ste domande...ma non per questo mi smebra di delegare niente a nessuno. Semmai mi avvalgo del prezioso aiuto di "amici speciali" che mi aiutano nel cammino intrapreso....

el63

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« Risposta #505 il: 15 Ottobre 2011, 13:51:34 pm »
Deleghiamo alle religioni la ricerca che dovremmo fare noi personalmente.
Il maestro ti da dei compiti affinché tu impari una lezione . Ma se questi compiti li fai fare ad un'altra persona tu cosa hai imparato? Riporti al maestro una lezioncina fatta da altri e la ripeti senza averla compresa appieno perché non l'hai fatta personalmente.

vivere_13

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« Risposta #506 il: 15 Ottobre 2011, 13:52:45 pm »
"deleghiamo alla religione quando non mettiamo in discussione nulla di ciò che ci viene impartito"
Il problema della nostra non comunicabilità sta proprio qui. Io non devo mettere in discussione. Credere non vuol dire chiedersi di tutto e di più e voler sapere, andando a fondo, a fondo, ancora più a fondo. Anche se a te può sembrare strano, a me non viene di pormi tutte ste domande...ma non per questo mi smebra di delegare niente a nessuno. Semmai mi avvalgo del prezioso aiuto di "amici speciali" che mi aiutano nel cammino intrapreso....

credo che ognuno dobbiamo fare quello che ci fà sentir bene in pace profonda con noi stessi e in armonia con tutto l'esterno, che significa il pensare un istante a ciò che abbiamo percorso e senza mentirci a noi stessi , affermare con convinzione interiore che lo rifaremmo all'infinito, per cui se a te tale modo di porti alla tua ricerca di Dio ti appaga interiormente devi semplicemente continuare nel tuo percorso, quello che penso io deriva dalla mia ricerca di pace profonda, ma ognuno abbiamo un nostro concetto di tale "pace"...


vivere_13

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« Risposta #507 il: 15 Ottobre 2011, 13:54:19 pm »
Deleghiamo alle religioni la ricerca che dovremmo fare noi personalmente.
Il maestro ti da dei compiti affinché tu impari una lezione . Ma se questi compiti li fai fare ad un'altra persona tu cosa hai imparato? Riporti al maestro una lezioncina fatta da altri e la ripeti senza averla compresa appieno perché non l'hai fatta personalmente.

Il vero maestro siamo noi stessi. :wink:

Stellinamamma

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« Risposta #508 il: 15 Ottobre 2011, 13:55:49 pm »
"deleghiamo alla religione quando non mettiamo in discussione nulla di ciò che ci viene impartito"
Il problema della nostra non comunicabilità sta proprio qui. Io non devo mettere in discussione. Credere non vuol dire chiedersi di tutto e di più e voler sapere, andando a fondo, a fondo, ancora più a fondo. Anche se a te può sembrare strano, a me non viene di pormi tutte ste domande...ma non per questo mi smebra di delegare niente a nessuno. Semmai mi avvalgo del prezioso aiuto di "amici speciali" che mi aiutano nel cammino intrapreso....

credo che ognuno dobbiamo fare quello che ci fà sentir bene in pace profonda con noi stessi e in armonia con tutto l'esterno, che significa il pensare un istante a ciò che abbiamo percorso e senza mentirci a noi stessi , affermare con convinzione interiore che lo rifaremmo all'infinito, per cui se a te tale modo di porti alla tua ricerca di Dio ti appaga interiormente devi semplicemente continuare nel tuo percorso, quello che penso io deriva dalla mia ricerca di pace profonda, ma ognuno abbiamo un nostro concetto di tale "pace"...


ma spiegami c'è la pace profonda e la pace normale?

vivere_13

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« Risposta #509 il: 15 Ottobre 2011, 14:02:46 pm »
"deleghiamo alla religione quando non mettiamo in discussione nulla di ciò che ci viene impartito"
Il problema della nostra non comunicabilità sta proprio qui. Io non devo mettere in discussione. Credere non vuol dire chiedersi di tutto e di più e voler sapere, andando a fondo, a fondo, ancora più a fondo. Anche se a te può sembrare strano, a me non viene di pormi tutte ste domande...ma non per questo mi smebra di delegare niente a nessuno. Semmai mi avvalgo del prezioso aiuto di "amici speciali" che mi aiutano nel cammino intrapreso....

credo che ognuno dobbiamo fare quello che ci fà sentir bene in pace profonda con noi stessi e in armonia con tutto l'esterno, che significa il pensare un istante a ciò che abbiamo percorso e senza mentirci a noi stessi , affermare con convinzione interiore che lo rifaremmo all'infinito, per cui se a te tale modo di porti alla tua ricerca di Dio ti appaga interiormente devi semplicemente continuare nel tuo percorso, quello che penso io deriva dalla mia ricerca di pace profonda, ma ognuno abbiamo un nostro concetto di tale "pace"...


ma spiegami c'è la pace profonda e la pace normale?

non credo.. in tutte le cose quando dai tanto ricevi tanto, e viceversa, così vale per la pace interiore più ci adoperiamo e più la raggiungiamo... più le persone o cose ci sono care, e più prestiamo loro attenzione e dedizione, lo stesso vale per la ricerca di Dio.