Dannato Biden ah no l'abitudine
Medio Oriente, per la famiglia Trump un vero affare
Un paio di settimane fa, l’agenzia Reuters ha dato luna curiosa notizia: Mohammed Alabbar, uno dei più importanti uomini d’affari degli Emirati Arabi Uniti e fondatore di Emaar Properties (l’impresa edile che ha costruito l’edificio più alto del mondo, Burj Khalifa, 830 metri, a Dubai), sta vendendo la partecipazione in un progetto in Bielorussia (e già questo investimento era piuttosto interessante) per riversare risorse in una nuova iniziativa: una serie di hotel di lusso e resort lungo le coste della Serbia e del’Albania. Società leader in quest’ultima impresa è un fondo d’investimento americano, con sede a Miami (Florida) che si chiama Affinity Partners. Il quale, a sua volta, è stato fondato nel 2021 da Jared Kushner, il genero di Donald Trump. In altre parole: appena uscito dalla Casa Bianca, il giovane consigliere del Presidente si era messo in affari.
La coincidenza, però, è interessante per ben altri motivi. Nell’ultimo periodo della presidenza Trump, Kushner aveva lavorato com inviato speciale in Medio Oriente ed era stato protagonista delle trattative che, il 13 agosto del 2020, portarono Emirati Arabi Uniti e Bahrein a formare i cosiddetti Accordi di Abramo (poi siglati anche da Sudan e Marocco), i trattati che sancivano la normalizzazione delle relazioni con Israele. Accordi che, prima della strage terroristica perpetrata da Hamas il 7 ottobre, anche l’Arabia Saudita si apprestava ad accettare. Quindi: nell’agosto del 2020 Jared Kushner media gli Accordi e pochi mesi dopo fonda il fondo (scusate la battuta) che parte con 3 miliardi di dollari di capitale che, secondo documenti rilasciati dalla società stessa, provengono per il 99% dall’estero. In particolare, 2 miliardi di investimenti dall’Arabia Saudita e 200 milioni a testa dal Qatar e dagli Emirati.
Qualcuno più cattivo di noi potrebbe anche pensare che tutti quei soldi in arrivo dalle petromonarchie del Golfo Persico fossero una specie di concreto “grazie” per la precedente attività diplomatica del giovane Kushner. Ma probabilmente si trattava solo di affari. In ogni caso, dal 2021 a oggi l’affinità Group di Kushner ha scelto con molta cura le attività in cui investire. Qualcosa in California, in Germania, negli Emirati, senza esagerare. Il colpo grosso è proprio quello di cui si diceva all’inizio, gli hotel e i resort in Albania e Serbia, che dovrebbero assorbire circa un miliardo di dollari. E che, come abbiamo visto. necessita di soci importanti.
Ma non è tutto. La barricata del business ha anche un altro lato. Ma per raccontarlo occorre fare un passo indietro. Jared Kushner, che ha sposato Ivanka Trump nel 2009, è nipote di Rae Kushner, un’ebrea polacca nata nel 1923 a Novogrudok. Secondo la Holocaust Encyclopedia, quando i nazisti arrivarono in città massacrarono una parte degli ebrei e chiusero gli altri in un ghetto. Sua madre e sua sorella maggiore furono assassinate il 7 maggio del 1943. I circa 300 ebrei sopravvissuti decisero allora di scavare un tunnel lungo 200 metri per uscire di nascosto dal ghetto. Ci riuscirono ma solo 170 (e tra i caduti ci fu anche il fratello di Rae) sopravvissero abbastanza da unirsi al gruppo partigiano di Bielski, nell’odierna Bielorussia, dove Rae potè reincontrare Joseph, che nel luglio del 1944, appena l’Armata Rossa raggiunse quelle zone, divenne suo marito. Nel 1949 i due emigrarono a New York dove Joseph, da semplice muratore che era, riuscì a diventare un boss dell’immobiliare, con una dote di oltre 4 mila appartamenti. Rae è morta nel 2004 e al suo nome è intitolata la “Rae Kushner Yeshiva High School”di Livingston (New Jersey), una delle più prestigiose scuole ebraiche degli Stati Uniti.
Tutto questo per dire che la famiglia Kushner (e di conseguenza anche quella Trump) ha radici solidissime nell’influente comunità ebraica newyorchese. Non v’è dunque di che stupirsi se l’Affinity Group f investimenti anche in Israele. In particolare, il fondo di Kushner ha investito 150 milioni di dollari in azioni dello Shlomo Group della famiglia Shmeltzer, una delle più grosse società di Israele. Fondata nel 1974 e in origine una semplice azienda di noleggio auto, lo Shlomo Group è oggi attivo anche nei trasporti, nella finanza, nelle assicurazioni, nell’edilizia e, qui arriviamo al punto, nelle costruzioni navali. Kushner ha investito nel settore trasporti ma la società israeliana, attraverso una controllata, è co-proprietaria di Israel’s Shipyards, azienda che costruisce motocannoniere missilistiche per la Marina militare israeliana. Con il che il cerchio si chiude e gli affari, di qua e di là, possono procedere.
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