Le stime da Hong Kong parlano chiaro: il 60% della popolazione mondiale potrebbe essere infettata dal Coronavirus entro quest’anno. Il Covid-19 non si ferma e l’America inizia a reagire.
Nelle città di Los Angeles, San Francisco, Seattle, Chicago e New York chiunque abbia sintomi influenzali tali da ricorrere a strutture ospedaliere sarà sottoposto al test per il Covid-19 e inserito in quarantena. Altre città seguiranno appena i laboratori saranno pronti. (fonte).
Inoltre ieri la contea di San Diego ha dichiarato lo stato di emergenza per il propagarsi del Coronavirus, è la prima negli Stati Uniti.
San Diego County on Friday declared a local emergency and a local health emergency in response to the expanding reaches of the #coronavirus outbreak #covid19 #coronavirusoutbreak pic.twitter.com/pTddz1ko0K
— 24/7 Crisis News LIVE ☢ (@livecrisisnews) February 15, 2020
Si moltiplicano i casi in Giappone.
Il Giappone è uno dei paesi più colpiti dopo la Cina e da ieri si moltiplicano i casi accertati, ora sono tre i dottori malati. Il fatto che si ammalino gli operatori sanitari è un fatto molto grave e molto preoccupante. In Cina sono oltre 1000 i casi di personale ospedaliero bloccato per la malattia.
Singapore baluardo contro il Virus
Singapore ha 67 casi accertati al momento ed è sotto i riflettori per capire come la malattia possa propagarsi in una città con un altissimo grado di efficienza sanitaria (una delle migliori al mondo) che è stata capace in passato di bloccare la Sars e altre epidemie. Se Singapore dovesse crollare allora dovremo essere molto preoccupati!
Il nostro connaziole rientrato da Wuhan
Intanto Niccolò è rientrato da Wuhan grazie ad un volo speciale. E’ l’ultimo dei nostri connazionali che ha espresso la volontà di lasciare la provincia sede dell’epidemia. Al diciassettenne sono stati fatti due volte i test per il Covid-19 risultando sempre negativo eppure è stato trasportato in una unità di contenimento speciale allo Spallanzani.
Nell’ospedale romano intanto rimangono in terapia intensiva la coppia di cinesi (ormai da una settimana, quindi pensate quanto sia virulenta la forma grave della malattia) e altri 5 casi sospetti stanno aspettando i risultati.
La comunità europea pronta alla chiusura dei confini nazionali
Si sta discutendo in queste ore della possibilità di chiudere i confini nazionali in tutta la comunità europea se la situazione dei contagi dovesse peggiorare, soprattutto quelli aerei. L’Italia da questo lato li ha già chiusi da un po’ scatenando le reazioni del governo cinese (ma abbiamo visto che facendo un paio di scali a Mosca o in Germania era possibile aggirare il blocco).
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