COVID19: l'altra verità. Riflessioni e opinioni

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« Risposta #8070 il: 28 Febbraio 2024, 19:13:24 pm »
No! Il «Turbo-cancro indotto dal vaccino» non esiste

Il turbo-cancro è un’invenzione No vax per screditare i vaccini Covid. L’aumento di tumori a cui si riferiscono non è un fenomeno recente

Circolano su Facebook le condivisioni di un articolo de Il Paragone dove si parla di turbo-cancro indotto dai vaccini contro il nuovo Coronavirus. Il testo li mette in correlazione con «l’epidemia di tumori» presentandola come «fenomeno recente», ma che in realtà esiste da almeno 30 anni. Soprattutto non è possibile usare questi casi per parlare di turbo-cancro, in questo articolo spieghiamo perché.

Per chi ha fretta:
Il Paragone ha riportato le teorie riguardanti un collegamento tra vaccini Covid, turbo-cancro e virus respiratorio sinciziale.
Il turbo-cancro non esiste e non esistono evidenze che collegano vaccini Covid e tumori.
Non esistono nemmeno evidenze di un collegamento con la bronchiolite da virus sinciziale.
Analisi
Riportiamo il testo della condivisione su vaccini Covid e turbo-cancro, ch’è sostanzialmente un copia-incolla dell’articolo firmato da Antonio Oliviero su Il Paragone:

Studi: Canada,“Turbo-cancro indotto dal vaccino”, lo studio del luminare canadese: “Cosa succede alle cellule”.
Lo chiamiamo “turbo-cancro”, una definizione di per sé inquietante, così come è allarmante il fenomeno delle malattie oncologiche fulminanti che, nel giro di pochissimi mesi e in alcuni casi di settimane, conducono al decesso. E abbiamo sottolineato che “l’epidemia di tumori” di cui parla persino l’Istituto Superiore della Sanità, ma senza fornire ulteriori spiegazioni, sia un fenomeno recente, emerso solo da un paio d’anni, laddove prima si trattava di casi assai rari: una coincidenza temporale con i picchi vaccinali e gli anni a seguire che non sfuggirà al lettore. Secondo uno studio che abbiamo citato e che, come vedremo, non è l’unico, la proteina Spike dei vaccini a mRNA contro il Covid-19 potrebbe avere un’azione cancerogena, portando alla progressione, alla recidiva oppure alla metastasi del cancro. I farmaci a mRNA, infatti, sintetizzano proteine “inaspettate”.
Gli effetti della proteina Spike
Le proteine Spike potrebbero favorire la persistenza del cancro, spingendolo a moltiplicarsi in modo esponenziale per invadere il resto del corpo: i turbo-cancri nei pazienti che hanno ricevuto vaccini a mRNA possono essere spiegati “dall’assorbimento osservato di tali vaccini da parte dei macrofagi e delle cellule dendritiche”. Il nuovo allarme è stato lanciato dal dottor Michael Palmer, medico canadese e docente universitario, autore di un articolo su Doctors for COVID Ethics. Un numero crescente di oncologi clinici e patologi segnala casi di tumori solidi, linfomi e leucemie che si distinguono per la loro crescita insolitamente rapida e la progressione verso metastasi sistemiche. Una correlazione tra i vaccini a mRNA e l’insorgenza e la progressione di forme tumorali? Ne è convinto – anche – Micheal Palmer, il quale si basa su una teoria, risalente al 2012, in tempi non sospetti, con cui Thomas Seyfried, ricercatore sul cancro del Boston College, illustrava le tesi riassunte nel libro Il cancro come malattia metabolica. In sostanza, cercando di rendere il tutto accessibile anche a noi profani in materia, le metastasi insorgono “se le cellule di un tumore che finora è stato solo localmente invasivo si fondono con i macrofagi o le cellule dendritiche”.

Turbo-cancro e vaccini Covid
Prima di tutto occorre una precisazione: il «turbo-cancro» non esiste. Si tratta di una parola del vocabolario usata negli ambienti No vax basata sul falso mito dei vaccinati contro la Covid che svilupperebbero dei tumori a rapido sviluppo. Come è stato per il termine «siero» per riferirsi ai vaccini, o con «Vaids» per definire una fantomatica immunodeficienza da vaccino, parliamo sempre di totali invenzioni presentate con termini che sembrano scientifici, ma non lo sono affatto.

«Il “turbo-cancro” non esiste, e le prove citate sono deboli quanto qualsiasi “prova” No vax, compresi aneddoti e interpretazioni errate dell’epidemiologia» (David Gorski).

Diamo ora un’occhiata alle fonti de Il Paragone. Si cita innanzitutto uno studio di Raquel Valdes Angues e Yolanda Perea Bustos dal titolo «SARS-CoV-2 Vaccination and the Multi-Hit Hypothesis of Oncogenesis», pubblicato su Cureus nel dicembre 2023. Le ricercatrici espongono una mera ipotesi che collegherebbe i vaccini e tumori, senza mai usare il termine turbo-cancro, e senza dimostrare niente, soprattutto non si spiega perché ammalarsi di Covid grave non dovrebbe essere più pericoloso, visto che i vaccini a mRNA non fanno altro che stimolare una produzione irrilevante di proteine Spike, che invece durante l’infezione prolifererebbero incontrollate. Dell’infondatezza di queste “ipotesi” avevamo già spiegato avvalendoci della consultazione di esperti in numerosi articoli. Per cominciare potete leggere qui, qui e qui. Nello studio si citano in più passaggi le segnalazioni del Vaers. Anche sull’infondatezza dell’uso di tali dati ce ne siamo occupati in precedente occasioni (per esempio qui, qui e qui).

Viene citato quindi un articolo del dottor Michael Palmer per l’associazione di medici No vax Doctors for Covid Ethics. L’attività di disinformazione sui vaccini da parte di questa associazione è piuttosto nota, come spiegavamo in precedenti articoli (per esempio qui, qui e qui). Leggiamo i punti salienti riportati da Il Paragone su cui si basano anche le condivisioni in oggetto:

«Si basa su una teoria, risalente al 2012, in tempi non sospetti, con cui Thomas Seyfried, ricercatore sul cancro del Boston College, illustrava le tesi riassunte nel libro Il cancro come malattia metabolica. […] Nel caso dei vaccini a mRNA, dunque, le cellule dell’organismo umano che sono “attaccate”, e assorbono la famigerata proteina Spike, interferirebbero con gli antigeni tumorali».

In questo passaggio la tesi secondo cui i vaccini Covid causerebbero il turbo-cancro è surrogata alla citazione del lavoro di Seyfried sul cancro come malattia metabolica. Abbiamo contattato direttamente il professore, chiedendogli se condivideva tale ipotesi. «Il dottor Palmer ha fatto un ottimo lavoro nel riassumere il mio lavoro – spiega il professore a Open -, ma non ho mai studiato il collegamento tra Covid e cancro. Si parla molto di una possibile connessione, ma non ho visto nessuno studio che stabilisca un collegamento significativo».

Seyfried dietro nostra ulteriore sollecitazione non ha voluto precisare se si riferiva anche ai vaccini Covid. Non di meno, è implicito – alla luce di quanto spiegato sopra – che se il professore non ha trovato collegamenti tra Covid-19 e cancro, allora è piuttosto improbabile trovarlo con le Spike indotte dai vaccini, che a confronto risultano in quantità irrilevanti.

Vaccini Covid e virus respiratorio sinciziale
Arriviamo infine all’ancor più improbabile collegamento coi casi di virus respiratorio sinciziale:

«“Una delle funzioni biologiche della proteina Spike del SARS-CoV-2 è, infatti, quella di determinare la fusione tra l’involucro virale e la membrana (citoplasmatica o endosomica) della cellula bersaglio”. In sostanza, se la proteina Spike si fonde con una cellula infetta ciò può causare la fusione di quella cellula con quelle vicine. Tali “cellule giganti” sono dette anche “sincizi”, ed è appena il caso di aprire una parentesi per ricordare come, stranamente, sempre a partire da un paio di anni a questa parte, si riscontri nei bambini da 0 a 3 anni un incredibile numero di casi di virus respiratorio sinciziale».

La bronchiolite da virus respiratorio sinciziale (VRS) è nota da prima della pandemia e interessa soprattutto la popolazione pediatrica. Come per il SARS-CoV-2 è possibile accertare la presenza molecolare del patogeno con la PCR. Secondo i CDC americani ogni anno negli Stati Uniti vengono ricoverati per VRS circa 58mila bambini sotto i cinque anni. Come aveva spiegato a Open nel novembre 2021 il pediatra Stefano Prandoni, fondatore del gruppo Facebook L’influenza questa sconosciuta, «nel primo bollettino sull’andamento delle forme influenzali c’è un po’ di tutto, tra cui anche il virus sinciziale [che mostrava un’incidenza molto elevata all’epoca, Nda]. Coi lockdown tutti questi virus sono stati messi un po’ alle porte. Hanno circolato molto meno». Così l’anno successivo ripresero piede manifestandosi in maniera abbastanza importante, non come gravità ma come intensità.

Conclusioni
Abbiamo visto che il turbo-cancro non esiste, così come non esistono evidenze di un collegamento tra vaccini Covid e l’insorgere di tumori o di altre malattie come la bronchiolite da virus sinciziale.

https://www.open.online/2024/02/28/turbo-cancro-vaccini-covid-fc/



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« Risposta #8071 il: 29 Febbraio 2024, 13:19:27 pm »
Turbo-cancro pare un neologismo fusariano

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« Risposta #8072 il: 29 Febbraio 2024, 13:28:57 pm »
Della turbo stupidità vogliamo parlarne ?

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« Risposta #8073 il: 29 Febbraio 2024, 16:02:53 pm »
...santa(turbo)pazienza.... ... .. . .  .    .        .            .                   .                        .     

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« Risposta #8074 il: 14 Aprile 2024, 18:00:34 pm »
Questa la mettiamo qui cosi tanto per.

Minacce a Bassetti sui social, arriva la prima condanna

 "La giustizia arriva e arriverà contro tutti quelli che hanno deciso di usare violenza, anche a parole, sui social nei confronti miei e della mia famiglia". Così su X l'infettivologo Matteo Bassetti, da sempre in prima linea contro chi ha minacciato lui e la sua famiglia durante e dopo l'emergenza Covid per le sue posizioni contro i no-vax. "Ho deciso di pubblicare il dispositivo completo di una sentenza odierna. Uno dei tanti personaggi che mi ha minacciato e insultato tramite post di Facebook: la giustizia è arrivata inesorabile, soprattutto per una difesa che aveva dell'inverosimile: 'L'ho minacciato perché sono stato moralmente sequestrato', quindi sono giustificato".

"Meno male che nelle aule di giustizia non si fanno prendere in giro. Sono ancora tantissimi - sottolinea - quelli che ho denunciato tramite il mio avvocato Rachele De Stefanis. Si preparino a pagare penalmente e civilmente", avverte. "Avevamo promesso che saremo andati fino in fondo e stiamo mantenendo le promesse. Ne vedremo ancora tanti condannati", conclude. 

https://www.msn.com/it-it/intrattenimento/notizie/minacce-a-bassetti-sui-social-arriva-la-prima-condanna/ar-BB1lywTb?ocid=msedgntp&pc=U531&cvid=2837b0fa65644f1bbe9acf3848e24709&ei=16

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« Risposta #8075 il: 25 Aprile 2024, 21:11:25 pm »
Vaccino Covid, lo studio su 99 milioni di vaccinati: miocardite, pericardite, trombosi. Tutte le reazioni avverse registrate

Covid, vaccini ed eventuali effetti collaterali, un tema su cui si è dibattuto a lungo durante la pandemia e si continua a farlo. Un nuovo studio, il più grande mai effettuato sulla sicurezza dei vaccini, ha fatto emergere l'incidenza di alcuni eventi avversi come trombosi, pericardite, miocardite su una base di ben 99 milioni di individui vaccinati anti covid.

Il Global Vaccine Data Network (GVDN) attraverso il progetto Global COVID Vaccine Safety ha valutato i tassi di incidenza di 13 condizioni (cardiache, ematiche e neurologiche) mettendo a confronto quelli emersi dopo la vaccinazione e quelli attesi in assenza del vaccino. Gli esperti hanno valutato quanto i vaccini hanno aumentato il rischio delle condizioni esaminate, andando a caccia di quelli che gli epidemiologi chiamano “segnali di sicurezza”.
«La dimensione della popolazione in questo studio ha aumentato la possibilità di identificare rari potenziali segnali di sicurezza del vaccino. È improbabile che singoli siti o regioni abbiano una popolazione abbastanza grande da rilevare segnali molto rari», ha dichiarato la professoressa Kristýna Faksová del Dipartimento di ricerca epidemiologica presso lo Statens Serum Institut di Copenhagen (Danimarca) che ha guidato lo studio.

Vaccini e le reazioni avverse

Tra le reazioni avverse analizzate nello studio di osservazione, che ha coinvolto quasi 100 milioni di vaccinati di otto Paesi, figurano miocardite, pericardite, sindrome di Guillain-Barré; trombosi del seno venoso cerebrale; mielite trasversa; encefalomielite acuta disseminata e altre ancora. Le 13 condizioni sono state messe in relazione anche al tipo di vaccino impiegato, ovvero quello a vettore adenovirale e quello a mRNA. Incrociando l'enorme mole di dati è emerso che, entro 42 giorni dalla vaccinazione, il rischio era molto simile a quello di fondo – cioè quello atteso senza vaccinazione nella popolazione generale – per la maggior parte delle condizioni in esame. Ma con alcune differenze significative, proprio in virtù dell'enorme numero di persone vaccinate analizzate.

 
Tutti i dati dello studio sui vaccini
Ad esempio, nei soggetti che avevano ricevuto un vaccino a vettore virale sono stati registrati 190 casi di sindrome di Guillain-Barré, rispetto ai 66 previsti in assenza della vaccinazione. Per quanto concerne la trombosi del seno venoso cerebrale, dopo la prima dose del vaccino a vettore virale i ricercatori hanno osservato un rischio oltre 3 volte superiore a quello atteso (69 casi contro i 21 attesi). Il rischio di questa condizione aumentava anche dopo un vaccino a mRNA, pari a 1,49 volte dopo la prima dose e 1,25 volte dopo la seconda. L'encefalomielite acuta disseminata ha mostrato un rapporto di casi osservati rispetto a quelli attesi di 3,78 (IC 95%: 1,52, 7,78) dopo la prima dose di un vaccino a mRNA, con 7 casi rilevati rispetto ai 2 attesi. Pericardite e miocardite hanno avuto un incremento con entrambe le tipologie di vaccinazione. Con un vaccino a mRNA il rischio di pericardite è passato da 1,74 volte dopo la prima dose a 2,64 volte dopo la quarta dose. Per la miocardite, il rischio è aumentato da 3,48 volte dopo la prima dose a 6,10 dopo la seconda con lo stesso vaccino a mRNA. Si tratta di dati statisticamente significativi, come evidenziato dal rosso nelle tabelle dello studio.

Ad oggi, come indicato da Ourworldindata, sono state somministrate 13,57 miliardi di dosi di vaccino anti Covid e il 70,6 percento della popolazione mondiale ne ha ricevuta almeno una.

https://www.msn.com/it-it/salute/other/vaccino-covid-lo-studio-su-99-milioni-di-vaccinati-miocardite-pericardite-trombosi-tutte-le-reazioni-avverse-registrate/ar-AA1nFvqU?ocid=msedgntp&pc=U531&cvid=227e96c05e204441d1496be65a7eaec6&ei=11

Quindi adesso come la mettiamo ?

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« Risposta #8076 il: 08 Maggio 2024, 19:29:29 pm »
eh ma e' Open e' gne gne gne ...

Il ritiro del vaccino AstraZeneca e la narrazione fuorviante No Vax

A smentire i contestatori del vaccino è il bugiardino del vaccini, aggiornato nel marzo 2021

In questi giorni si parla molto del ritiro del vaccino anti Covid-19 Vaxzevria di AstraZeneca. La narrazione No Vax ha preso l’occasione per sostenere che tale decisione sia dovuta a un problema di sicurezza e a seguito di recenti notizie su presunte “prime ammissioni” da parte della società su un evento avverso che ha scatenato il panico fin dal 2021 durante i primi mesi della campagna vaccinale per poi arrivare al caso di Camilla Canepa. Il tema è quello delle trombosi, di fatto molto rare e che non determinano un cambio del rapporto rischi e benefici del vaccino. In questo articolo spieghiamo perché AstraZeneca non ha ammesso «per la prima volta» questo rischio e del come non sia collegato al ritiro.

Per chi ha fretta
AstraZeneca riporta il rischio di trombosi fin dal marzo 2021 all’interno del “bugiardino”.
Il rischio risulta tutt’oggi estremamente raro, ma è stato ampiamente tenuto in considerazione da ricercatori, istituzioni e dalla stessa società.
La notizia riguarda l’ammissione durante un procedimento giudiziario nel Regno Unito, come riportato dal Telegraph.
Nell’articolo del Telegraph si legge chiaramente che AstraZeneca riporta ciò che sapeva e che aveva riportato nel bugiardino fin dal marzo 2021.
Nell’articolo del Telegraph si legge chiaramente che AstraZeneca non ha ammesso il legame tra il vaccino e i casi di trombosi indicati nella causa legale.
Secondo quanto riportato dal Telegraph, solo in caso di ammissione di un nesso causale porterebbe la stessa società a dover risarcire i malati o le loro famiglie.
AstraZeneca aveva presentato la richiesta di ritiro all’EMA tempo prima rispetto all’articolo del Telegraph.
Il ritiro del vaccino è legato a questioni commerciali e non legali. Viene considerata la scarsa richiesta e la non efficacia rispetto ad altri prodotti aggiornati contro le varianti del Sars-Cov-2.
Ad oggi, l’EMA non ha cambiato il suo parere in merito al vaccino, considerando un rapporto rischi e benefici a suo favore.
Analisi
Dal 30 aprile circa, circolano diversi post contenenti la seguente affermazione:

ASTRAZENECA AMMETTE CHE IL SUO INTRUGLIO ERA UN VELENO. Però i fanatici medievali erano i No Vax. Il culto della scienzah è l’altra faccia della medaglia del fanatismo religioso. La scienza è la nuova religione messianica, di matrice atea e nichilista. Analizzo gli aspetti religiosi del culto della scienza nel mio libro, “La caduta del Transumanesimo”.

Nei post viene allegato lo screenshot di un articolo de Il Giornale d’Italia dove leggiamo:

Dopo aver negato per anni possibili correlazioni tra i suoi vaccini e la trombosi con la sindrome da trombocitopenia (Tts), l’azienda anglosvedese ha fatto marcia indietro.

AstraZeneca non ha ammesso di aver prodotto un veleno
La narrazione viene diffusa basandosi sulle notizie provenienti dal Regno Unito, dove però non viene riportata alcuna ammissione del genere. Come vedremo in questo articolo, la narrazione No Vax si basa su continue dimenticanze e rielaborazioni dei fatti per sostenere un’infondata strage a livello mondiale da parte del vaccino AstraZeneca. Inoltre, le motivazioni del ritiro risultano altre e appartenenti alle regole del mercato (domanda e offerta).

AstraZeneca e il bugiardino del marzo 2021
La narrazione No Vax pretende di sostenere che AstraZeneca abbia ammesso per la prima volta il rischio di trombosi con sindrome da trombocitopenia (TTS), che ricordiamo essere estremamente raro. Questa narrazione viene smentita dalla stessa AstraZeneca che nel marzo 2021 aveva aggiornato il bugiardino informando del rischio. La comunicazione di tale aggiornamento era stata ben riportata dai media, con l’ulteriore intervento dell’EMA nel ricordare che «i benefici del vaccino nel combattere la minaccia della Covid-19 continuano a superare il rischio di effetti collaterali».

L’EMA parla chiaramente dei rischi legati alla trombosi in un comunicato del 7 aprile 2021. Nel settembre 2021, il sito di AstraZeneca riporta ancora una volta tale rischio e di come possa essere trattato precocemente: «Incidents of thrombosis with thrombocytopenia (TTS) have been reported in a small number of people. Early diagnosis allows appropriate treatment of these events».

Il vaccino AstraZeneca è stato ampiamente preso di mira dagli ambienti No Vax, questo grazie anche al disastro comunicativo generato durante la campagna vaccinale. C’è stata anche una mancanza di tutela, come riportato in un nostro articolo dove specificavamo che non andava dato agli under 30.

Cosa succede nel Regno Unito
I No Vax, per confermare le loro dicerie, si aggrappano a una recente notizia che però riguarda un caso giudiziario nel Regno Unito. «AstraZeneca ammette per la prima volta che il suo vaccino anti-Covid può causare rari effetti collaterali nei documenti giudiziari» titola il Telegraph, il quale cita un fatto avvenuto in sede giudiziaria.

La vicenda narrata riguarda in particolare il cittadino britannico Jamie Scott, il quale aveva ricevuto il vaccino – secondo quanto riporta il Telegraph – il 23 aprile 2021, tempo dopo l’aggiornamento del bugiardino che informava di tale rischio. Anche Camilla Canepa aveva ricevuto il vaccino tempo dopo, la quale – secondo gli esperti – si sarebbe potuta salvare in tempo.

Leggendo l’articolo, AstraZeneca ricorda ciò che aveva già riportato nel bugiardino fin da marzo 2021 e affermando alcuni punti chiave della sua difesa: «la TTS può verificarsi anche in assenza del vaccino» e che «il nesso di causalità in ogni singolo caso sarà oggetto di verifica da parte di esperti». La Corte tiene conto di cinquantuno casi di persone vaccinate che hanno riscontrato la TTS, ma non vi è prova effettiva che siano tutti collegati ad AstraZeneca.

Come ben specificato nell’articolo del Telegraph, nel caso AstraZeneca accettasse di associare il vaccino ai casi contestati, la società potrebbe dover corrispondere dei risarcimenti nei confronti dei malati o dei loro familiari.

Il ritiro dei vaccini, non solo di Vaxzevria
Come riportato nel comunicato dell’EMA del 27 marzo 2024, il vaccino Vaxzevria è stato ritirato a seguito della richiesta presentata da AstraZeneca il 5 marzo 2024. Ossia, oltre un mese prima dell’articolo del Telegraph dove si riporta la notizia giudiziaria.

Rispetto ad altri vaccini, Vaxzevria non è stato aggiornato per le note varianti. Ciò comporta che il prodotto non fosse più adatto nell’affrontare le nuove condizioni pandemiche. Teniamo conto che il vaccino risultava già come il meno efficace (60%) rispetto ai concorrenti di Pfizer e Moderna.

Questo non è successo solo per AstraZeneca, anche altri produttori di vaccini avevano fatto le stesse richieste all’EMA. Il ritiro di Valneva è del settembre 2023, mentre quello di VidPrevtyn Beta (Sanofi Pasteur) del marzo 2024.

Conclusioni
La notizia riguarda una causa legale nel Regno Unito. AstraZeneca riporta per la prima volta in tribunale ciò che ufficialmente e negli stessi bugiardini del vaccino Vaxzevria afferma fin dal mese di marzo 2021. Il rischio di trombosi risulta essere estremamente basso, tanto che la stessa EMA non aveva provveduto a un ritiro forzato. Il ritiro del 2024 riguarda logiche di mercato, avendo AstraZeneca un prodotto ormai obsoleto che non è stato aggiornato contro le nuove varianti del Sars-Cov-2. Non è stato l’unico vaccino ritirato su richiesta delle stesse case produttrici.

https://www.open.online/2024/05/08/ritiro-vaccino-astrazeneca-narrazione-fuorviante-novax-fc/

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« Risposta #8077 il: 10 Maggio 2024, 21:53:09 pm »
Della serie.... non ce lo diconoh....

Siccome sono no-vax, ho fatto richiesta tramite email alla Usl per sapere come posso fare per farmi il richiamo della antitetanica....
La risposta, sempre email, è stata la comunicazione di una data ed un orario per effettuare il richiamo.... (!) Stika, della serie ti prendiamo al volo prima che tu possa cambiare idea....  :rolleyes:
Questa mattina mi sono recato alla Usl per il richiamo, la stanza di attesa era sovraffollata di mamme con i loro bambini, tutte chiamate per lo stesso orario, così hanno dovuto sopportare una lunga ed evitabile attesa, con annessa insofferenza dei loro bambini....
Per fortuna gli adulti entravano in un diverso ambulatorio e nel giro di 15 minuti ero dentro....
La dottoressa mi chiede se ho già fatto in passato l'antitetanica, qualche esitazione, poi basandoci sul fatto che ho fatto il militare con la relativa puntura, abbiamo concordato che l'avevo fatta....
Strofinata di cotone con disinfettante, puntura (neanche sentita) e rilascio del certificato vaccinale con distinti saluti da parte della dottoressa....
Torno a casa contento della prevenzione effettuata, prendo il certificato e leggo......

Mi hanno vaccinato contro il tetano......e contro la difterite e la pertosse !

Ma porka di quella miseria, ma dirmi chiaramente cosa minkia mi iniettate no eh.......   :risatona:
Adesso i saponi del forum mi diranno "eh è logico ! Ti hanno fatto la trivalente...."   ma siamo alle solite, siamo noi che dobbiamo cercare di capire cosa ci inietteranno  o sono i dottori che devono esporre con chiarezza i trattamenti somministrati ?
Comunque, salvo la "sorpesa", adesso so di essere coperto contro due altri kattivi batteri che, per quanto riguarda la difterite si ha più probabilità di essere investiti da un tram a Venezia e per quanto riguarda la pertosse, da adulti, è solo un fastidio prolungato che al 99,9% dei casi si risolve senza conseguenze....
« Ultima modifica: 10 Maggio 2024, 21:54:50 pm da O.G.M. »

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« Risposta #8078 il: 10 Maggio 2024, 22:02:29 pm »
Della serie.... non ce lo diconoh....

Siccome sono no-vax, ho fatto richiesta tramite email alla Usl per sapere come posso fare per farmi il richiamo della antitetanica....
La dottoressa mi chiede se ho già fatto in passato l'antitetanica, qualche esitazione, poi basandoci sul fatto che ho fatto il militare con la relativa puntura, abbiamo concordato che l'avevo fatta....


Ehm :  Agli adulti è raccomandato un richiamo ogni 10 anni , se la volta precedente era a militare non serve a na fava fare un richiamo...

Cosa Fare quando l'Antitetanica è "scaduta"?
Qualora la vaccinazione antitetanica sia "scaduta" - ossia, qualora siano trascorsi più di dieci anni dall'ultimo richiamo - e ci si ritrovi esposti ad un reale rischio di contrarre l'infezione da C. tetani, è necessario rivolgersi al proprio medico che, con molta probabilità, intraprenderà una immunoprofilassi mediante la somministrazione di immunoglobulina antitetanica cui si può aggiungere una terapia antibiotica. In associazione alla profilassi con immunoglobulina e antibiotici è altresì possibile effettuare la vaccinazione antitetanica.

Gli effetti collaterali te li risparmio , oggi mi sento buono.

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« Risposta #8079 il: 10 Maggio 2024, 22:08:42 pm »
Ehm :  Agli adulti è raccomandato un richiamo ogni 10 anni , se la volta precedente era a militare non serve a na fava fare un richiamo...

Cosa Fare quando l'Antitetanica è "scaduta"?
Qualora la vaccinazione antitetanica sia "scaduta" - ossia, qualora siano trascorsi più di dieci anni dall'ultimo richiamo - e ci si ritrovi esposti ad un reale rischio di contrarre l'infezione da C. tetani, è necessario rivolgersi al proprio medico che, con molta probabilità, intraprenderà una immunoprofilassi mediante la somministrazione di immunoglobulina antitetanica cui si può aggiungere una terapia antibiotica. In associazione alla profilassi con immunoglobulina e antibiotici è altresì possibile effettuare la vaccinazione antitetanica.

Gli effetti collaterali te li risparmio , oggi mi sento buono.
Guarda che quello che riporti è nel caso ci si esponga al rischio (taglio, puntura, ecc) e ci si presenti all'ospedale.....
E il motivo per cui mi sono deciso è proprio perché quelle 4 volte della mia vita che mi sono presentato al pronto soccorso mi hanno sempre chiesto dell'antitetanica e non avendo richiami validi mi fluidivizzavano regolarmente con immunoglobulina.... che poi fa l'effetto che fa se si è veramente contagiati dal tetano...

Nel caso del mio richiamo odierno è chiaro che i 40 anni di "pausa" non giocano a favore, ma la dottoressa mi ha detto che comunque un qualche effetto lo fa'....

Io l'ho fatto per prevenzione dato che i mìei hobby spaziano dalla falegnameria, alla meccanica fino al giardinaggio pesante....
Ti sono grato del fatto che mi risparmi dall'elenco degli effetti collaterali..... ;)
« Ultima modifica: 10 Maggio 2024, 22:14:09 pm da O.G.M. »

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« Risposta #8080 il: 10 Maggio 2024, 22:19:36 pm »
Guarda che quello che riporti è nel caso ci si esponga al rischio (taglio, puntura, ecc) e ci si presenti all'ospedale.....
E il motivo per cui mi sono deciso è proprio perché quelle 4 volte della mia vita che mi sono presentato al pronto soccorso mi hanno sempre chiesto dell'antitetanica e non avendo richiami validi mi fluidivizzavano regolarmente con immunoglobulina.... che poi fa l'effetto che fa se si è veramente contagiati dal tetano...

Nel caso del mio richiamo odierno è chiaro che i 40 anni di "pausa" non giocano a favore, ma la dottoressa mi ha detto che comunque un qualche effetto lo fa'....

Io l'ho fatto per prevenzione dato che i mìei hobby spaziano dalla falegnameria, alla meccanica fino al giardinaggio pesante....
Ti sono grato del fatto che mi risparmi dall'elenco degli effetti collaterali..... ;)


Quindi tecnicamente tu sei dentro le categorie a rischio , e si ti bombavano apposta perché non eri ( e probabilmente non sei ) coperto .

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« Risposta #8081 il: 11 Maggio 2024, 17:05:36 pm »
Della serie.... non ce lo diconoh....

Siccome sono no-vax, ho fatto richiesta tramite email alla Usl per sapere come posso fare per farmi il richiamo della antitetanica....
La risposta, sempre email, è stata la comunicazione di una data ed un orario per effettuare il richiamo.... (!) Stika, della serie ti prendiamo al volo prima che tu possa cambiare idea....  :rolleyes:
Questa mattina mi sono recato alla Usl per il richiamo, la stanza di attesa era sovraffollata di mamme con i loro bambini, tutte chiamate per lo stesso orario, così hanno dovuto sopportare una lunga ed evitabile attesa, con annessa insofferenza dei loro bambini....
Per fortuna gli adulti entravano in un diverso ambulatorio e nel giro di 15 minuti ero dentro....
La dottoressa mi chiede se ho già fatto in passato l'antitetanica, qualche esitazione, poi basandoci sul fatto che ho fatto il militare con la relativa puntura, abbiamo concordato che l'avevo fatta....
Strofinata di cotone con disinfettante, puntura (neanche sentita) e rilascio del certificato vaccinale con distinti saluti da parte della dottoressa....
Torno a casa contento della prevenzione effettuata, prendo il certificato e leggo......

Mi hanno vaccinato contro il tetano......e contro la difterite e la pertosse !

Ma porka di quella miseria, ma dirmi chiaramente cosa minkia mi iniettate no eh.......   :risatona:
Adesso i saponi del forum mi diranno "eh è logico ! Ti hanno fatto la trivalente...."   ma siamo alle solite, siamo noi che dobbiamo cercare di capire cosa ci inietteranno  o sono i dottori che devono esporre con chiarezza i trattamenti somministrati ?
Comunque, salvo la "sorpesa", adesso so di essere coperto contro due altri kattivi batteri che, per quanto riguarda la difterite si ha più probabilità di essere investiti da un tram a Venezia e per quanto riguarda la pertosse, da adulti, è solo un fastidio prolungato che al 99,9% dei casi si risolve senza conseguenze....

Caro Ogi....vedi ...in questo caso, non ho alcun problema a darti ragione....
Dai poco male, vedrai che ora con i maroni fosforescenti broccoli alla grande ......

Offline fried

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« Risposta #8082 il: 15 Maggio 2024, 08:43:35 am »
Ecco perché questo documento non prova che i vaccini anti Covid siano «la causa dell’eccesso di morti»
14 MAGGIO 2024 - 12:58
di Juanne Pili

Lo “studio” australiano che collega i vaccini Covid a un eccesso di morti non presenta alcuna prova, nonostante le gravi affermazioni

Dobbiamo parlare di un vecchio articolo “scientifico” australiano firmato da un certo dottor Wilson Sy. Pubblicato nell’ottobre 2023 dopo una revisione di sole due settimane su una rivista open access di scarso impatto. Avrebbe potuto perdersi in mezzo alle migliaia di altri lavori simili di scarsa attendibilità. Invece circola tutt’oggi su Facebook (per esempio qui e qui) e su YouTube, finendo per foraggiare la disinformazione No vax. Secondo l’autore infatti, i vaccini Covid sarebbero collegati a un «eccesso di morti». Alla luce di quanto è emerso nei più ampi e rigorosi studi è come se parlassimo di fate e draghi. Vediamo comunque perché questo “studio” non può dimostrare una cosa simile.

Per chi ha fretta:
Un vecchio paper pubblicato su una rivista open access di scarso impatto dimostrarebbe un collegamento tra vaccini Covid e un eccesso di morti in Australia.
In realtà confrontato le statistiche prima e dopo la distribuzione dei vaccini è evidente che l’eccesso di morti è più probabilmente causato dalla pandemia.
Anche gli argomenti riguardo una maggiore longevità della Spike prodotta non trovano fondamento, risultano infatti vecchi e già smentiti.
Analisi
Tra le condivisioni più gettonate riguardo a questo presunto collegamento tra vaccini Covid ed eccesso di morti c’è il canale YouTube AlmaPhysio di Gianluca Italiano, che risulta iscritto alla Federazione Nazionale Ordine Fisioterapisti Italiani. Ecco come gli utenti condividono la narrazione:

Uno studio scientifico australiano non ha alcun dubbio: l’eccesso di mortalità dalla fine del 2020 è dovuta ai c.d. vaccini, non al covid. E adesso come la mettiamo?
Temo di saperlo… faranno sparire tutto, a cominciare da questo video. Potenza del dio..💰💰😡


Vaccini Covid ed eccesso di morti
Chi riporta i riferimenti allo “studio” su vaccini Covid ed eccesso di morti generalmente lo fa con un link a ResearchGate, che però non risulta più funzionante (copia cache). Riguarda la versione preprint del settembre 2023, ovvero ancora in attesa di revisione paritaria da parte di esperti, la meglio nota peer review; tappa importante per arrivare alla pubblicazione su una rivista scientifica.

Con una ricerca più accurata siamo giunti a una versione pubblicata con licenza Creative Commons sulla rivista open access Medical & Clinical Research. Parliamo di una delle migliaia di riviste che popolano l’editoria delle riviste scientifiche a pagamento, spesso difficili da distinguere da quelle predatorie. Tra queste solo alcune emergono per autorevolezza. Un esempio virtuoso è Plos One. Ecco perché bisogna stare molto attenti: con questa iper-produzione di “studi” non è difficile trovare ricerche su qualsiasi sciocchezza.


Schermata introduttiva dello studio australiano: vediamo che è stato riceduto il 15 settembre 2023 e accettato il 29 settembre dello stesso anno.
Come è stato svolto lo “studio” e con quali competenze
Entriamo ora nel merito dell’articolo in oggetto. Notiamo subito che è stato pubblicato dopo una presunta peer review di appena due settimane. Eppure stiamo parlando di un documento che svelerebbe come i vaccini Covid siano mortali, smentendo studi clinici randomizzati e controllati di terza fase; le indagini in merito ai rari eventi avversi; le revisioni e analisi sistematiche.

Nonostante si faccia riferimento a uno studio condotto da «ricercatori dell’Investment Analytic Research australiano» (termine pomposo che però indica un Istituto di analisi degli investimenti), l’autore risulta essere solo il dottor Wilson Sy. Questo è uno degli aspetti che dovrebbero farci ridimensionare la portata del documento – oltre al fatto che l’autore è un economista -, come spiega nella sua analisi il collega Michelangelo Coltelli di Butac.

«L’autore dello studio è una singola persona, Wilson Sy – spiega Butac -, esperto appunto in analisi da investimenti. Se cerchiamo il suo profilo su Research Gate troviamo l’elenco delle sue specializzazioni: Monetary Policy; Applied Macroeconomics; Risk Measures; Investment; Macroeconomics; Monetary Economics. […] fino a gennaio 2020 ha scritto articoli (non studi) di economia e macroeconomia, poi dopo uno stop di due anni nel 2022 ha cominciato a pubblicare testi riguardanti la pandemia. Testi che pubblica senza alcun controllo, sempre firmandoli da solo, testi che sono chiaramente segnalati come pre-print, nessuno dei suoi cosiddetti studi ha passato una qualche revisione dei pari».

Non è chiaro nemmeno come l’autore trovi le corrispondenze statistiche nei suoi grafici.

«Che fa l’autore? – continua Butac – Ridefinisce a suo piacimento il concetto di pandemia (lo fa basare sulle morti in eccesso), piglia il grafico delle morti in eccesso, gli sovrappone quello delle vaccinazioni spostato di 21 settimane (con che criterio?) e sottolinea come combacino (in realtà no). Poi cerca di mostrare come le morti in eccesso siano calate con il calo delle vaccinazioni sbattendo lì una retta di trend che non segue il trend».


Due esempi di come nello studio in oggetto il dottor Sy forza correlazioni e trend inesistenti.
Il precedente articolo con la medesima narrazione
Lo stesso autore ha sostenuto la medesima tesi in un precedente articolo ancora online su ResearchGate (riportiamo la copia cache per precauzione), risalente al febbraio 2023. La pagina è stata poi aggiornata mostrando una pubblicazione da parte del Journal of Clinical & Experimental Immunology revisionata nel tempo record di appena cinque giorni. Quel che colpisce è la similitudine dell’impaginazione con la rivista sopra citata, che ha pubblicato il secondo articolo più recente. Anche i loghi si somigliano.


La versione precedente è stata inviata il 10 marzo 2023 e accettata il 15 marzo dello stesso anno.
Di questo precedente “studio” si occupò il 9 marzo 2023 la collega Kate Tan per AFP Australia, quando la prima versione preprint circolava su Twitter. Ma nel merito dei dati, i decessi correlati alla vaccinazione sono un numero irrisorio e basati su dei rapporti medici che non possono confermare con certezza un rapporto causale.

«L’Ufficio australiano di statistica ha registrato 15 decessi legati alla vaccinazione Covid quell’anno in un rapporto pubblicato nell’ottobre 2022 – riporta Tan -. Il numero è stato compilato utilizzando rapporti medici certificati e rapporti patologici dei coroner. Secondo il suo ultimo rapporto sulla sicurezza, un’analisi indipendente della Therapeutic Goods Administration australiana ha identificato 14 decessi legati al vaccino dal febbraio 2021. […] La Therapeutic Goods Administration afferma sul suo sito web che le morti causate dai vaccini sono estremamente rare. “La maggior parte dei decessi che si verificano dopo la vaccinazione non sono causati dal vaccino”, afferma. “In grandi popolazioni in cui viene somministrato un nuovo vaccino, ci sono persone con malattie di base che potrebbero morire a causa di queste malattie. Quando un vaccino viene somministrato a quella stessa popolazione, il legame tra il vaccino e la morte è solitamente casuale.” »

Basterebbe anche solo un confronto con quel che succedeva prima dell’introduzione massiccia dei vaccini Covid.

«L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato la Covid-19 una pandemia nel marzo 2020 – continua Tan -. Da allora il virus si è diffuso a livello globale e ha ucciso circa 6,87 milioni di persone, secondo i dati della Johns Hopkins University. L’Australia ha perseguito una strategia “zero-Covid” fino alla fine del 2021, il che significa che il numero dei casi è stato mantenuto relativamente basso fino a quel momento».

Gli esperimenti mentali contro la realtà
Torniamo al documento più recente. L’autore con la scusa di un Gedanken experiment (esperimento mentale) crea come premessa un argomento fantoccio, con cui fa combaciare l’eccesso di morti in Australia durante la pandemia di Covid-19 con un grafico delle vaccinazioni, senza farci capire come mai esclude che siano dovute alla malattia. Poi finisce per disquisire sulla presunta longevità della proteina Spike. Ma non si capisce come mai le Spike che usa SARS-CoV-2 dovrebbero essere meno pericolose, visto che il virus proliferando ne incrementa il numero. Va benissimo qualsiasi congettura, poi però andrebbe verificata; gli esperimenti mentali non bastano.

«La longevità delle proteine Spike si ottiene sinteticamente sostituendo uridina con pseudo uridina (N1-metilpseudouridina) – continua Sy -, perché è noto da tempo che l’mRNA modificato induce una mutazione risposta da parte dei recettori toll-like, migliorando così la sopravvivenza cellulare contro gli spazzini del sistema immunitario innato, come i macrofagi e prolungare la produzione delle proteine ​​spike».

Certamente si citano delle fonti, che sono appena 15, di cui quasi un terzo firmate dallo stesso Sy. A noi però fa specie che il passaggio sopra riportato abbia come reference un lavoro co-firmato da Katalin Karikò, Nobel per la medicina nel 2023 per aver realizzato delle importanti scoperte che hanno permesso lo sviluppo dei vaccini a mRNA contro la Covid-19. Della sostituzione dell’uridina con la pseudo uridina avevamo trattato assieme all’esperto di genomica comparata dell’Università di Trieste, Marco Gerdol. Non c’è niente che possa confermare la narrazione di Sy.

«La storia delle pseudouridine (Ψ) è abbastanza semplice in realtà – spiegava Gerdol a Open, rispondendo a precedenti narrazioni No vax – la modifica della seguenza di mRNA con queste che sostituiscono le uridine (U) è il risultato di studi che sono iniziati più di dieci anni fa. Questa sostituzione (con un nucleotide modificato naturale, perché Ψ si trova normalmente negli RNA ribosomali e molti tRNA) la si introduce per fare in modo che l’RNA introdotto non venga riconosciuto da tutto quel sistema di attività enzimatiche, che portano alla degradazione di un RNA esogeno, normalmente attivate con un virus a RNA. «Il fatto che ci sia Ψ maschera l’RNA e lo rende meno attaccabile. La degradazione avviene più lentamente del normale e dall’altro lato aumenta l’efficacia con cui viene tradotto in proteina. Quindi produci più proteine». 

Semplificando molto un discorso che altrimenti richiederebbe articoli a parte (perdonate le imprecisioni): le Spike dei vaccini Covid sono in numero talmente esiguo rispetto a quelle generate durante l’infezione vera e propria, che abbiamo dovuto dar loro un “aiutino” per evitare che venissero degradate prima di stimolare il sistema immunitario.

Conclusioni
Come abbiamo visto l’economista Wikson Sy è già almeno al secondo tentativo di screditare i vaccini Covid, sostenendo che sarebbero collegati a un eccesso di morti in Australia. In entrambi i casi non è riuscito nell’impresa. Il suo lavoro è infatti un insieme di congetture e grafici correlativi, senza alcun reale fondamento.

https://www.open.online/2024/05/14/documento-australia-vaccini-covid-eccesso-morti-fc/

Offline labe971

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« Risposta #8083 il: 15 Maggio 2024, 09:30:26 am »
Alla fine non esiste nessuna prova che 'sta roba abbia salvato qualcuno, ma in compenso ci sono evidenze di danni subiti da alcuni che 'sta roba se la sono fatta.
Quindi per ora diciamo 0-3 per chi non se la è fatta.
Ma la partita non è finita ancora, diciamo che siamo al primo tempo.
Se le premesse sono queste sai che goleada.

Va bè mi sono lasciato trasportare. Auguri

Offline Hawke

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« Risposta #8084 il: 15 Maggio 2024, 09:39:53 am »
Buon Natale!