L'enigma delle Statuette Dogu.

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« il: 20 Maggio 2013, 14:26:48 pm »
Dogū, l'enigma di terracotta
Piccole statue vecchie di più di 3000 anni che sorprendono e fanno discutere

Leggiamo una lettera davvero interessante, indirizzata dalla NASA, negli anni 60, allo scienziato Kurt Von Zeissig: “I nostri analisti ritengono che l’ipotesi concernente la tuta raffigurata nei documenti da lei inviati sia degna di nota. E’ stata preparata una tuta analoga (a cura della Litton Industry di Los Angeles) la quale, inviata alla direzione generale per le attrezzature astronautiche della NASA, è ora in via di perfezionamento. Le rendiamo noto, inoltre, che i dispositivi di comunicazione, le montature speciali degli oculari, le articolazioni, le cerniere a sfere e gli accorgimenti per il mantenimento della pressione indicati nella foto, che lei ha elencato, sono stati inclusi nella variante rigida della tuta spaziale.”

Quali documenti aveva inviato Von Zeissig alla NASA? Le foto e i disegni di certe strane statuette giapponesi da lui esaminate assieme al collega Yusuke Matsumura: figurine dal capo deforme con gli arti e il tronco arrotondati in modo innaturale e curiose decorazioni. In Giappone la produzione di statuette dogū (土偶, ovvero “bambola di terra”) ebbe inizio nel tardo “Periodo Jōmon” (2000 a.C./300 a.C.). Le prime figure sono rozze e mancano gli arti superiori, ma in seguito appaiono perfezionate sorprendentemente. Gli studiosi rimasero perplessi di fronte a queste figure, alte dai 7 ai 30 cm. A colpirli in maniera particolare fu la zona corrispondente gli occhi, occupata in alcuni dogū da due grosse sporgenze ovali con una fessura orizzontale in mezzo, in altri da una specie di finestrella rettangolare. Nel 1894 l’antropologo Shogoro Tsuboi osservava che gli ovali facevano pensare agli occhiali protettivi utilizzati dagli eschimesi per difendere gli occhi dalle temperature rigide, ma le sue parole lasciarono indifferenti i colleghi, i quali chiusero la questione definendo le statue dogū “raffigurazioni di antiche armature, punto e basta.” “Antiche armature” sui disegni delle quali gli esperti statunitensi hanno realizzato perfette tute spaziali!

Come scrisse in un articolo lo scrittore sovietico Aleksandr Kasantzev, Matsumura e Von Zeissig erano infatti sicuri che la “corazza Jōmon” rappresentasse fedelmente un tipo di scafandro usato da visitatori provenienti dallo spazio. Gli astronauti dovevano indossarlo in volo, e non sulla superficie terrestre. I due studiosi, inoltre, ricordano una raffigurazione del dio della saggezza Hitokotonusi che, secondo un’antica leggenda giapponese, sarebbe sceso sulla Terra per insegnare agli uomini la sapienza e farsi consegnare da loro tutte le armi che possedevano. E’ degno di nota il fatto che questa figura antropomorfa (dal volto di tipo caucasico, non di tipo mongoloide) indossi un “costume Jomon” con tutti i dettagli, compreso il casco.

I contatti dei creatori dei dogū (che erano una popolazione piuttosto primitiva) con probabili esseri alieni dotati di un’avanzata tecnologia, non devono essere stati né saltuari né brevi, dal momento che le statuette si trovano in numero considerevole presso le zone di Kamegaoka, Aomori e Miyagi, e tra le rovine delle zone di Tohouko e Kanto. Gli scultori devono essere stati in grado di osservare nei dettagli i loro modelli, visto che sono riusciti a riprodurre diversi tipi di caschi (alcuni dotati di aperture a rettangolo, altri di oculari) e diversi tipi di tute non identiche tra loro, anche se simili come…progettazione.

Parlando dei dogū, Isao Washio fa notare come i guanti siano fissati all’avambraccio mediante un attacco tondeggiante; gli oculari possono venire chiusi a fessura, inoltre ai loro lati si riconoscono delle levette come per
regolarli; quella specie di corona che si vede - in certi esemplari - sopra il casco può essere definita come una possibile riproduzione di un’ antenna; infine, i disegni sulla tuta somigliano a bocchettoni e tubi per regolare la pressione!

http://guide.supereva.it/fantarcheologia/interventi/2010/04/dogu-lenigma-di-terracotta



Offline Aztecas

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« Risposta #1 il: 20 Maggio 2013, 15:09:38 pm »
bel topic :applauso:

Offline Ademiro

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« Risposta #2 il: 20 Maggio 2013, 15:23:22 pm »
c'era su ooparts  :uhm:

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« Risposta #3 il: 20 Maggio 2013, 15:31:17 pm »
c'era su ooparts  :uhm:




Qui siamo su Ooparts. Forse volevi dire questo?
http://www.nibiru2012.it/forum/ooparts/oopart-e-reperti-archeologici-enigmatici-111677.0.html

Comunque ho fatto una ricerca e un topic apposito sulle statuette Dogu non esiste.... :ok:

cecca

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« Risposta #4 il: 15 Settembre 2013, 12:55:15 pm »
Dogū, l'enigma di terracotta
Piccole statue vecchie di più di 3000 anni che sorprendono e fanno discutere

Leggiamo una lettera davvero interessante, indirizzata dalla NASA, negli anni 60, allo scienziato Kurt Von Zeissig: “I nostri analisti ritengono che l’ipotesi concernente la tuta raffigurata nei documenti da lei inviati sia degna di nota. E’ stata preparata una tuta analoga (a cura della Litton Industry di Los Angeles) la quale, inviata alla direzione generale per le attrezzature astronautiche della NASA, è ora in via di perfezionamento. Le rendiamo noto, inoltre, che i dispositivi di comunicazione, le montature speciali degli oculari, le articolazioni, le cerniere a sfere e gli accorgimenti per il mantenimento della pressione indicati nella foto, che lei ha elencato, sono stati inclusi nella variante rigida della tuta spaziale.”

Quali documenti aveva inviato Von Zeissig alla NASA? Le foto e i disegni di certe strane statuette giapponesi da lui esaminate assieme al collega Yusuke Matsumura: figurine dal capo deforme con gli arti e il tronco arrotondati in modo innaturale e curiose decorazioni. In Giappone la produzione di statuette dogū (土偶, ovvero “bambola di terra”) ebbe inizio nel tardo “Periodo Jōmon” (2000 a.C./300 a.C.). Le prime figure sono rozze e mancano gli arti superiori, ma in seguito appaiono perfezionate sorprendentemente. Gli studiosi rimasero perplessi di fronte a queste figure, alte dai 7 ai 30 cm. A colpirli in maniera particolare fu la zona corrispondente gli occhi, occupata in alcuni dogū da due grosse sporgenze ovali con una fessura orizzontale in mezzo, in altri da una specie di finestrella rettangolare. Nel 1894 l’antropologo Shogoro Tsuboi osservava che gli ovali facevano pensare agli occhiali protettivi utilizzati dagli eschimesi per difendere gli occhi dalle temperature rigide, ma le sue parole lasciarono indifferenti i colleghi, i quali chiusero la questione definendo le statue dogū “raffigurazioni di antiche armature, punto e basta.” “Antiche armature” sui disegni delle quali gli esperti statunitensi hanno realizzato perfette tute spaziali!

Come scrisse in un articolo lo scrittore sovietico Aleksandr Kasantzev, Matsumura e Von Zeissig erano infatti sicuri che la “corazza Jōmon” rappresentasse fedelmente un tipo di scafandro usato da visitatori provenienti dallo spazio. Gli astronauti dovevano indossarlo in volo, e non sulla superficie terrestre. I due studiosi, inoltre, ricordano una raffigurazione del dio della saggezza Hitokotonusi che, secondo un’antica leggenda giapponese, sarebbe sceso sulla Terra per insegnare agli uomini la sapienza e farsi consegnare da loro tutte le armi che possedevano. E’ degno di nota il fatto che questa figura antropomorfa (dal volto di tipo caucasico, non di tipo mongoloide) indossi un “costume Jomon” con tutti i dettagli, compreso il casco.

I contatti dei creatori dei dogū (che erano una popolazione piuttosto primitiva) con probabili esseri alieni dotati di un’avanzata tecnologia, non devono essere stati né saltuari né brevi, dal momento che le statuette si trovano in numero considerevole presso le zone di Kamegaoka, Aomori e Miyagi, e tra le rovine delle zone di Tohouko e Kanto. Gli scultori devono essere stati in grado di osservare nei dettagli i loro modelli, visto che sono riusciti a riprodurre diversi tipi di caschi (alcuni dotati di aperture a rettangolo, altri di oculari) e diversi tipi di tute non identiche tra loro, anche se simili come…progettazione.

Parlando dei dogū, Isao Washio fa notare come i guanti siano fissati all’avambraccio mediante un attacco tondeggiante; gli oculari possono venire chiusi a fessura, inoltre ai loro lati si riconoscono delle levette come per
regolarli; quella specie di corona che si vede - in certi esemplari - sopra il casco può essere definita come una possibile riproduzione di un’ antenna; infine, i disegni sulla tuta somigliano a bocchettoni e tubi per regolare la pressione!

http://guide.supereva.it/fantarcheologia/interventi/2010/04/dogu-lenigma-di-terracotta


sono ovviamente tute spaziali, come può anche solo essere pensabile che si tratti di un vestito e di una raffigurazione stilizzata di una figura umana

Offline sammy-90

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« Risposta #5 il: 15 Settembre 2013, 13:02:45 pm »

sono ovviamente tute spaziali, come può anche solo essere pensabile che si tratti di un vestito e di una raffigurazione stilizzata di una figura umana
si può anche definire umanoide e non propriamente una figura umana.
in ogni caso lascia perplessi non tanto ciò che indossa, ma piuttosto la forma degli occhi, e il resto...
a quanto pare è la stessa figura "umanoide" che si ripete in più riproduzioni... cioè non sono casuali le caratteristiche...

p.s. non puoi fare sempre il denigratorio e l'inopportuno... poi tutto insieme...
« Ultima modifica: 15 Settembre 2013, 13:07:38 pm da sammy-90 »

cecca

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« Risposta #6 il: 15 Settembre 2013, 13:19:29 pm »
si può anche definire umanoide e non propriamente una figura umana.
in ogni caso lascia perplessi non tanto ciò che indossa, ma piuttosto la forma degli occhi, e il resto...
a quanto pare è la stessa figura "umanoide" che si ripete in più riproduzioni... cioè non sono casuali le caratteristiche...

p.s. non puoi fare sempre il denigratorio e l'inopportuno... poi tutto insieme...

ma infatti dovevano realizzarle con gli occhi piccoli come li realizzerebbero alcuni moderni. e che cavolo, certo anche loro, dé...

PS

un po' di sana ironia è il modo migliore per far notare l'assurdità di certe ipotesi, ma vedo che tanti si offendono per così poco e non colgono la vena ironica.

mah... io ringrazio ogni giorno i miei Elohim creatori d'avermi fatto nasce' in Toscana. Siamo proprio un'altra razza

Nomacché.

« Ultima modifica: 15 Settembre 2013, 13:29:36 pm da cecca »

Offline dylan

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« Risposta #7 il: 15 Settembre 2013, 14:01:32 pm »

sono ovviamente tute spaziali, come può anche solo essere pensabile che si tratti di un vestito e di una raffigurazione stilizzata di una figura umana
esistono altre raffigurazioni risalenti a quel periodo che rappresentano figure umane?
anche se non proverebbe per forza che si tratti di tute spaziali,almeno si potrebbe fare un confronto.

Offline E.B.E.

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« Risposta #8 il: 15 Settembre 2013, 15:11:23 pm »

sono ovviamente tute spaziali, come può anche solo essere pensabile che si tratti di un vestito e di una raffigurazione stilizzata di una figura umana




In queste statuette dogu osserva attentamente le mani o ciò che esse sembrano essere.
Ci sono 2 tenaglie per parte....il chè fa riflettere.

Quella è una tuta con alle estremità delle braccia un paio di tenaglie per afferrare chissà cosa.

cecca

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« Risposta #9 il: 15 Settembre 2013, 16:10:19 pm »



In queste statuette dogu osserva attentamente le mani o ciò che esse sembrano essere.
Ci sono 2 tenaglie per parte....il chè fa riflettere.

Quella è una tuta con alle estremità delle braccia un paio di tenaglie per afferrare chissà cosa.
affermazioni ed immagini che DOVREBBERO invero far riflettere, per esempio proprio sul fatto che si tratta di forme stilizzate e di raffigurazioni che non devono per forza essere realistiche né, tanto meno, corrispondere al gusto estetico  di alcuni moderni osservatori.

Più probabile, se si riflette, che ci fosse un motivo ben preciso per quel tipo di raffigurazione, anche se ci sfugge, da ricercare magari nella funzione delle statuette e nel gusto estetico di quella cultura.


a proposito di raffigurazioni:


 La modella della Venere di Willendorf era ovviamente monca (si noti avambracci e mani appena accennati):



Gli alieni di Modigliani:




Le genti della cultura cicladica erano ovviamente senza occhi:

« Ultima modifica: 15 Settembre 2013, 17:24:27 pm da cecca »

cecca

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« Risposta #10 il: 15 Settembre 2013, 17:53:01 pm »
Altre raffigurazioni parecchio strane, saranno realistiche o forse non interessava il realismo ma altro?






dalla giordania neolitica
http://www.iianthropology.org/archaeologybestartprehistoryainghazal.html

Offline sammy-90

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« Risposta #11 il: 15 Settembre 2013, 18:14:59 pm »
peccato che a quanto pare dalle tue didascalie quelle immagini non sono affatto un enigma...
quindi sono off topic, anche se fossero un enigma non sono le statuette Dogu, e... quindi indovina?
sarebbero comunque off topic...
 ;)

mi chiedo quando dici "strano", per curiosità personale cosa intendi? non confido tanto nel fatto che l'autore del topic apprezzi il tuo gesto... ma conta su di me...

mi chiedo anche se non il realismo che cosa dovrebbe interessarci di una rappresentazione della gente di quel tempo?( e qui attaccherai con i link e i copia e incolla mentali sulle dicerie del conoscibile già sondato )

ma Modigliani è questo qui ? giusto ? http://it.wikipedia.org/wiki/Amedeo_Modigliani
vabbè me lo chiedevo cioè che senso ha in questo topic? magari ecco questo fa più per te, ma non per il topic... cioè Modigliani non apparteneva all'epoca di 3000 anni fa...

comunque a titolo personale sarei anche curioso di ognuna delle immagini postate, ma non valgono nulla in questo topic... a meno che non vuoi tu di tua iniziativa dirci qualcosa di non già riconosciuto da nessuna accademia e non appartenente alle dicerie sul conoscibile già sondato... allora penderemo in quel caso dalle tue labbra(o dita)...

devi deciderti se vuoi essere solo motivo di distrazione oppure se vuoi partecipare(come sentivo dire alle maestrine all'elementari a chi faceva chiasso... bei ricordi)

cecca

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« Risposta #12 il: 15 Settembre 2013, 18:44:44 pm »
peccato che a quanto pare dalle tue didascalie quelle immagini non sono affatto un enigma...
quindi sono off topic, anche se fossero un enigma non sono le statuette Dogu, e... quindi indovina?
sarebbero comunque off topic...
 ;)

mi chiedo quando dici "strano", per curiosità personale cosa intendi? non confido tanto nel fatto che l'autore del topic apprezzi il tuo gesto... ma conta su di me...

mi chiedo anche se non il realismo che cosa dovrebbe interessarci di una rappresentazione della gente di quel tempo?( e qui attaccherai con i link e i copia e incolla mentali sulle dicerie del conoscibile già sondato )

ma Modigliani è questo qui ? giusto ? http://it.wikipedia.org/wiki/Amedeo_Modigliani
vabbè me lo chiedevo cioè che senso ha in questo topic? magari ecco questo fa più per te, ma non per il topic... cioè Modigliani non apparteneva all'epoca di 3000 anni fa...

comunque a titolo personale sarei anche curioso di ognuna delle immagini postate, ma non valgono nulla in questo topic... a meno che non vuoi tu di tua iniziativa dirci qualcosa di non già riconosciuto da nessuna accademia e non appartenente alle dicerie sul conoscibile già sondato... allora penderemo in quel caso dalle tue labbra(o dita)...

devi deciderti se vuoi essere solo motivo di distrazione oppure se vuoi partecipare(come sentivo dire alle maestrine all'elementari a chi faceva chiasso... bei ricordi)

sono esempi di statuine che evidentemente non vogliono rappresentare realisticamente la figura umana ma hanno evidentemente altre intenzioni.

come dal paleolitico fino ad oggi.

Non vi è motivo alcuno perché questo non valga anche per le statuine dogu. non era difficile da capire il senso del post.

mi pare un post assolutamente pertinente perché fa riflettere, spero, sul fatto che non bisogna fermarsi all'apparenza delle cose e, soprattutto, non guardarle con gli occhi di noi moderni.
« Ultima modifica: 15 Settembre 2013, 18:51:03 pm da cecca »

Offline wingchun

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« Risposta #13 il: 16 Settembre 2013, 11:39:20 am »
L'arte moderna (vedasi Picasso) ha volutamente "scomposto"/alterato la figura umana.. in antichità era il contrario (molto spesso), si cercava di rappresentare quello che si vedeva, ovviamente (spesso) le tecniche artistiche non permettevano di dare un gusto "reale" all'"opera"...

Brighella

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« Risposta #14 il: 16 Settembre 2013, 11:52:54 am »
L'arte moderna (vedasi Picasso) ha volutamente "scomposto"/alterato la figura umana.. in antichità era il contrario (molto spesso), si cercava di rappresentare quello che si vedeva, ovviamente (spesso) le tecniche artistiche non permettevano di dare un gusto "reale" all'"opera"...

OT

Per amor di verità bisogna anche dire che Picasso si è platealmente "ispirato" a alle forma d'arte arcaiche , in special modo quelle africane...

'L'artista mediocre copia, mentre il genio ruba'