Maledetti vaccini parte
- 246 Giorni all'albaTumori, l'allarme degli oncologi: «In Italia l'amianto è ovunque. Per i casi di mesotelioma siamo alla punta dell'iceberg». La mappa
«In Italia l'amianto è presente ancora ovunque e anche in modo insospettabile, senza che nessuno intervenga». Lo denuncia Antonio Giordano, oncologo italiano in forze negli Usa, dove è arrivata forte la testimonianza del giornalista Franco Di Mare che ha rivelato la malattia contratta presumibilmente negli anni trascorsi da inviato di guerra nei Balcani.
a sua storia «ha scosso anche l'America. Siamo al suo fianco», dichiara all'Adnkronos Salute lo scienziato, presidente della Sbarro Health Research Organization (Shro) e professione alla Temple University di Philadelphia. Da un lato «urge eliminare definitivamente l'amianto presente nell'ambiente», dall'altro «serve mettere a punto un adeguato sistema di monitoraggio degli ex esposti», esorta Giordano, convinto che invece «interessi economici rallentano la ricerca scientifica».
Cos'è il mesotelioma pleurico
«Il mesotelioma pleurico - spiega l'oncologo - è un killer silente, ma allo stesso tempo è uno dei pochi tumori per cui l'eziologia è pressoché certa: lo sviluppo di questa neoplasia è certamente correlato all'esposizione di fibre di amianto». Giordano lo sa bene, sia perché «studio il mesotelioma da tantissimi anni» sia perché «posso definirmi un 'figlio d'arte'. Mio padre Giovan Giacomo Giordano - racconta - fu uno fra i primi scienziati, insieme al professor Cesare Maltoni del Collegium Ramazzini di Bologna, a studiare e a scoprire i gravissimi danni derivati dall'esposizione alle fibre di amianto e anche grazie alle sue ricerche l'amianto è stato messo fuori legge in Italia nel 1992». Un bando adottato «a livello europeo dal 1999».
I rischi
Eppure di mesotelioma si continua a morire e accade «per due motivi», ragiona lo scienziato. Innanzitutto per la «lunga latenza clinica del tumore, considerando che tra l'esposizione al minerale e lo sviluppo della malattia possono intercorrere fino a 30 anni». E poi perché, «nonostante ogni attività di estrazione, commercio, importazione, esportazione e produzione di amianto, prodotti di amianto o prodotti contenenti amianto sia stata vietata, il materiale è ancora presente in grandi quantità - avverte Giordano - nei luoghi in cui non si è provveduto alla bonifica e allo smaltimento».
Dopo quanto si vede
In Italia per i casi di mesotelioma, il tumore con cui da 3 anni convive il giornalista Franco di Mare, «siamo ancora alla punta dell'iceberg: questa neoplasia, infatti, si sviluppa 30 anni dopo l'esposizione alle microparticelle di amianto. Se a questo aggiungiamo che nel nostro Paese la prima legge che mise al bando definitivamente l'utilizzo dell'amianto è la numero 257 del 1992, possiamo dire che purtroppo la situazione per i prossimi anni non fa ben sperare». Lo spiega all'Adnkronos Salute Saverio Cinieri, presidente di Fondazione Aiom (Associazione italiana oncologia medica). «Per fare in modo che sempre meno persone si ammalino di questo tumore - avverte - è fondamentale smaltire l'eternit collocando il materiale contenente amianto in apposite discariche autorizzate dal ministero, ma questo servizio ha un costo. Purtroppo, ancora c'è chi getta il rifiuto tossico in aperta campagna, pur di non pagare».
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