L’italia è al capolinea. Si sgretola il boom degli anni 60, che ci aveva illuso, e si sgretolano i suoi simboli.
Abbiamo spacciato per grandi opere obbrobri costruiti in mezzo alle città, a governarne l’urbanistica, e non viceversa.
E ora chi lo smonta il ponte? Dovranno esser evacuati quartieri.
Tutto o quasi tutto ciò che è stato costruito dopo la seconda guerra mondiale, non so perché, ma prima di tutto è "brutto".
Infine vivere in qualsiasi quartiere costruito con criteri urbanistici ed edilizi "moderni" non solo è brutto, ma è anche in qualche misura degradante e si degrada rapidamente.
Una vecchia chiesa o una vecchia costruzione o un vecchio castello o semplicemente un "rudere" di tempi antichi, conserva il suo fascino, per quanto possa essere in rovina.
Uno scorcio di periferia fatiscente evoca soltanto degrado, tristezza di vivere.
Si dice che l'Italia è bella, ma oggi non faceva solamente impressione vedere le immagini del ponte crollato ma la bruttezza delle case, dei quartieri, dei canali, l'erba in mezzo all'acqua sporca, tutto puzzava di marcio, di cadente, di rabberciato.
L'Italia non è bella ormai, le periferie urbane abbracciano tutto il Nord Italia come una unica grande Bombay di 20 milioni di abitanti, e infatti qualcuno ha paragonato le condizioni della pianura padana alla città indiana, con una concentrazione di abitanti simile.
So che mi accodo al peggio dei commenti di queste ore, ma a che pro costruire una tav, quando tutto il sistema di trasporto è fatiscente?
Meglio viaggiare meno veloci, ma su strade più belle, e sono convinto che con la bellezza la sicurezza non solo non mancherà ma sarà una sua dote.
Vogliamo portare le fragole spagnole in Italia il più velocemente possibile, mangiamo le nostre un mese dopo, che differenza fa? Forse una...potremmo ricostruire oltre a qualche strada anche un po' di relazioni economiche interne.