Abbiamo contattato il Professore Corrado Malanga, che ha risposto alla nostra mail fornendo un ulteriore analisi delle sue affermazioni.

Ve la proponiamo in esclusiva:

“vi ringrazio per l’invito che mi fate. Sono un po’ preso dal lavoro in
questi mesi e non vi posso garantire la mia partecipazione al vostro sito,
ma sottolineo che qualsiasi articolo vogliate prelevare da  ufomachine o
da sentistoria  lo potete prendere senza problemi di sorta (Basta citarne
la fonte)  Non mi piaccionio i copyright protettivi.
A proposito del problema della fine del mondo vi sengalo che il sette
giungo sono a Cagliari a parlare di questo ad una convention dove ci sarà

anche Forgione Baiata ed altre persone. Poi ci sarà anche una trasmissione
televisiva di Videoline verso le 19. non credo che sarà in diretta ma
registrata.

Dopo aver detto ciò devo sottolineare come io non abbia mai detto che il
28 luglio ci sarà la fine del mondo come qualcuno vuole farmi dire. ma
che, dai dati in nostro possesso,  alcuni addotti, in ipnosi, collegati
con la loro parte animica, hanno più o meno descritto l’evento per una
data che potrebbe essere quella. Va ricordato, ma questo l’ho spiegato
bene nell’articolo sulla fine del mondo, come funziona il sistema
archetipico di comunicazione con la mente e come sia possibile prendere
cantonate non solo perché mente non è in grado di tradurre bene gli
archetipi di anima ma anche perchè l’evento di per sè è un evento
probabilistico che segue le leggi della fisica quantistica. Tale evento ha
dunque una fluttuazione.
Il mio pensiero invece è il seguente. un evento cataclismatico secondo me
accadrà di certo ma non so quando. so però  o meglio credo che questo
evento non si farà attendere migliaia nè centinaia di anni.
Sulla base di alcune osservazioni di tipo storico, filosofico, e
scientifico riterrei che nel giro al massimo di cinque o sei anni la cosa
dovrebbe verificarsi, se non prima. Diciamo in questo lasso di tempo.

Va altresì detto che il mio articolo sulla fine del mondo è stato un
esperimemnto mediatico. Se da un lato avevo la necessità di dare alcune
informazioni che derivavano dai risultati degli studi effettuati mettendo
in ipnosi gli addotti, d’altro canto volevo  vedere se chi leggeva
l’articolo si divivdeva in due insiemi caratterizzati dai possibilisti e
dai negazionisti dell’evento cataclismatico. Infatti la mia idea era che
si potesse analizzare le due risposte sulla bse di paura di morire o
assenza di paura di morire. Mi sono infatti reso conto che analizzando
centinaia di persone da un punto di vista psicologico, chi ha paura di
morire  non è dotato di grande coscienza. In parole povere non sa chi è.
Chi non ha paura dimorire rappresenta qualcuno dotato comunque di
coscienza forte o di anima. Inconsciamente queste persone sanno che non si
muore e quindi non hanno l’impatto con la morte. ben differente è
l’impatto con la paura del soffrire che nulla a a che fare con la morte.
Chi non vuole morire è colui che è attaccato al materiale, al potere, al
conformismo, alle religioni. la religione, come la cattolica per esempio,
è ossessionata dall’idea della morte e del castigo, proiettando una idea
del divino che Fromm definisce infantile.
Ecco. il mio articolo voleva verificare chi ha paura di morire per
identificare chi non è cosciente di se.
Mi sembra di esserci riuscito.. o no?
malcor”