Si pensa che la formazione delle stelle sia dovuta all'aggregazione di materia nello spazio dovuta alla forza di gravità. Un recente articolo su space.com intitolato "Jets Spiral in Reverse Whirlpool from Star" illustra questo concetto errato comunemente accettato sulla formazione dei corpi celesti. Jeanna Bryner di Space.com sostiene che:"Gli astronomi hanno osservato per la prima volta un

getto di materia rotante allontanarsi da una stella appena nata. L'enorme getto che si propaga in due direzioni, sta emettendo materia stellare dalla protostella verso lo spazio ad una velocità maggiore di quella supersonica."

"Si pensa che le stelle si formino a partire dal centro di un disco rotante di gas idrogeno e polvere", continua l'articolo, descrivendo la teoria secondo la quale la gravità sia il principale meccanismo della formazione delle stelle. Tuttavia, esiste un problema: "Il gas non può cadere all'interno verso la stella finchè non supera un particolare momento angolare. I vortici che gli astronomi hanno osservato in HH211, si pensa dissipino parte dell'energia della rotazione che, si pensa, si oppone all'aggregazione aumentando le forze centrifughe.

Questa è la teoria ufficiale, ma la spiegazione della formazione effettiva della stella incontra diversi problemi.
La domanda più ovvia: da dove arriva questo spostamento iniziale, che adesso deve essere dissipata e più importante, qual'è il ruolo che gioca questo spostamento nella formazione della stella?

In secondo luogo, i getti osservati che sembrano accompagnare sia la formazione delle stelle che delle galassie sono descritti in questo articolo come vortici invertiti sembrano un meccanismo molto inefficente se non addirittura controproduttivo nella formazione di un astro. Invece di aggregare materiale, sembrano dissipare sia materia che forza di spostamento.

Infine, dove non c'è accumulo di materia, la gravità non può agire per accumularne di più. Inoltre, quando è stato modellato matematicamente, l'aggregazione per gravità non si risolve in un disco più grande, ma lavora simmetricamente in senso sferico.

Per cui, di cosa vogliamo parlare qui?

Per mio conto, questo è una delle aree più importanti in cui i fisici hanno puntato verso il lato sbagliato nell'insistere che la gravità "ovviamente" deve essere la forza che tiene tutto insieme e che sia la sola forza responsabile dell'accumulo di ogni tipo di materia nell'universo.

 

I vortici come forza di aggregazione

Io propongo una differente vista, più o meno diametralmente opposta della teoria di formazione di stelle e galassie tenuta fino ad oggi. Le stelle si formano grazie all'azione di enormi vortici. E' lo spostamento che avvia un vortice che è il seme della formazione stellare, non la gravità.

Quello che oggi è chiamato un "disco di aggregazione" è in realtà un segno di dissipazione. Il lavoro di accrescimento nella formazione stellare è causato dalla concentrazione delle forze di un doppio vortice. Il vortice aggrega gas interstellare come un gigantesco tornado ed è la sua azione che causa l'accumulo di materia – non la gravità come generalmente si assume.

Lo spostamento è la forza responsabile della formazione di qualsiasi agglomerato di materia. E 'il seme per la formazione delle galassie, stelle e pianeti. Lo spostamento forma un doppio vortice, che è responsabile della concentrazione della materia che è distribuita nell'universo ed è un segnale dell'energia della vita.

Lo spostamento contorce e distorce il tessuto dello spazio formando un paio di vortici che come due enormi tornadi, inducono un flusso di spazio e materia in esso contenuto, verso il centro di torsione, il fulcro della stella. Nel punto d'impatto dei due opposti vortici la materia collide e, in un esplosivo fuoco d'artificio che forma una palla di plasma, è gettato verso l'esterno in simmetria sferica.

A una certa distanza da questo punto centrale di impatto – in che misura dipende dalla forza di rotazione del fulcro della stella – il movimento verso l'esterno delle particelle aggregate dai vortici è ora interrotta da una crescente influenza gravitazionale. La materia così raccolta inizia a formare un guscio cavo di gas prima e più tardi di materie solide. Che è circa il guscio sferico – con aperture ai poli da cui i vortici sono liberi di introdurre ulteriori materiali.

Ciò che è generalmente chiamato un "disco di accrescimento" oggi, è costituito da materia che sfugge lungo la linea dell'equatore a causa di forze centrifughe schiaccianti. Nel caso di una stella, questo diventa un disco protoplanetario, un disco piatto equatoriale di materia rotante che fornisce il materiale necessario per la formazione dei pianeti. I pianeti si concentrano attorno al loro centro di spostamento, in modo analogo come l'originale stella. Una coppia di vortici planetari attira materia dal disco protoplanetario per formare una crosta planetaria. Questa struttura cava si concentra attorno al punto di equilibrio tra forze centrifughe e di gravità.

Invece di sola gravitazione, abbiamo diverse forze al lavoro nella formazione di stelle e pianeti: l'azione centripeta del vortice (accelerazione e concentrazione), l'esplosiva, l'azione di espansione derivante dall'impatto dei due flussi di materia nel punto centrale, la gravità che tende a fermare e compattare la materia che cerca di sfuggire dal centro dell'esplosione e, infine, la forza centrifuga che è responsabile della formazione di qualsiasi disco di aggregazione, formato da materia che è sfuggita alla gravità a causa della grande forza centrifuga.

L'esplosione nel punto d'impatto dei due vortici è una caratteristica permanente, una fonte di luce e di altre radiazioni situato all'interno di entrambi, pianeti e stelle. Nei pianeti, esso rimane una caratteristica nascosta, solo occasionalmente da luogo ad un alone di luce che vediamo come aurora polare intorno alla aperture. Nelle stelle, le esplosioni sono ciò che determinano la loro luminosità.

La reazione di fusione di idrogeno in elio non è quello che produce il calore e la luminosità delle stelle. Può trattarsi di una reazione secondaria, ma la vera fonte della luminosità di una stella, è l'impatto violento dei due vortici al centro della stessa.

Il concetto di "terre cave" è stata studiata per secoli. Oggi, è stata confutata come una semplice curiosità scientifica, come in questo articolo di John H. Lienhard http://www.uh.edu/engines/epi2180.htm , da cui proviene anche la seguente illustrazione di William Reed pubblicato nel 1906.

 

Vi sono elementi di prova per questa teoria e perchè non abbiamo mai assisitito al fenomeno?

Se questa linea di pensiero dovesse rivelarsi corretta, dovremmo trovare la prova che i pianeti e le stelle sono gusci cavi che possiedono aperture polari e un punto luminoso al centro. Ci sono alcuni forti indicazioni del fatto che questo può essere effettivamente così, ma sembra che i dati non vengano rilasciati pubblicamente. Dove alcuni elementi di prova sono disponibili, non è stata fornita una spiegazione.

Dovremmo vedere aperture polari per l'interno cavo del nostro e di altri pianeti. Pochissime immagini pubblicate mostrano effettivamente i poli direttamente. Molte di queste mostrano segni di manipolazione. Cercate di trovare le immagini che mostrano la terra del polo nord…

Ecco un esempio di un'immagine del polo nord, dove gran parte della zona polare è coperto da…ghiaccio si potrebbe dire, ma in realtà non è ghiaccio come potete vedere confrontando la zona completamente bianca dei ghiacci polari con il colore del ghiaccio molto più strutturato e più scuro dell'adiacente Groenlandia.

 

Previsioni

Se la mia teoria sulla formazione di stelle e pianeti è corretta, dobbiamo trovare la prova delle anomalie polari su pianeti e lune col migliorare dei nostri strumenti e con l'eplorazione spaziale delle nostre sonde.

Permettetemi di andare a registrare qui alcune previsioni:

Dovremmo constatare che

1) entrambi i pianeti e le stelle mostrano aperture ai poli di varie dimensioni

2) una certa luminosità dovrebbe essere visibile guardando diritto verso l'apertura polare del pianeta e riflessi di questa sorgente

di luce interna dovrebbero causare fenomini visibili sotto certe condizioni ad osservatori che non sono allineati con l'asse del pianeta.

3) i pianeti sono abitabili (adatti alla vita) non solo esternamente ma anche all'interno del loro "guscio".

4) I pianti irradiano più calore di quanto ne ricevano esternamente.

5) Dato che il vortice planetario raccoglie continuamente più particelle di materia, i gusci planetari si troveranno ad essere lentamente in espansione.

 

"Dark Mission – The Secret History of NASA" (di Richard C. Hoagland e Mike Bara)

Una conferma per il mio modello di primaria influenza del vortice d'azione nella formazione di stelle e pianeti proviene da Richard Hoagland e Mike Bara, che in "Dark Mission" sostengono che l'evoluzione di calore di corpi stellari e planetari è direttamente proporzionale al loro momento angolare.
"Se la fonte ultima dell'energia planetaria (o stellare) è questa torsione rotante dello spazio fra le dimensioni, allora la costante evoluzione del modello (sia gravitazione che in dimensioni) di interagire con satelliti in orbita intorno ad un grande pianeta/stella insieme alla sua configurazione geometrica altrettanto mutevole nei confronti degli altri grandi pianeti del sistema deve modulare quella torsione come un modello in costante evoluzione. Nel modello iperdimensionale di Hoagland, è questa evoluzione iperspaziale geometrica costante  che è in grado di estrarre energia da questa sorgente e poi rilasciare il materiale all'interno di essa.".

Questa è una raccolta di immagini dai satelliti e satelliti che tendono a confermare la presenza di aperture luminose e di inspiegabili fenomeni ai poli di vari pianeti e lune.

 

Un alone inspiegabile su una delle lune di Giove

 

I poli di Giove evidenziano uno strano fenomeno luminoso

 

Nuvole che si formano al Polo Nord terrestre analizzate dalla Nasa, lasciando un inspiegabile buco nero

 

Il polo Sud di Marte viene tagliato via (prime quattro immagini) o coperto da una larga macchia nera circolare nell'ultima immagine

 

Un'altra immagine di Marte mostra una caratteristica particolare che è stata spiegata da una possibile presenza di ghiaccio

 

Gli strumenti sulla sonda Cassini hanno rivelato un pennone gigante di gas, vapore acqueo e particelle di ghiacco in eruzione dal

polo Sud di Encedalo. Immagini della NASA, pubblicate su Science Daily.

 

Queste sono solo alcune immagini che ho trovato senza cercare molto. Certamente vi saranno più elementi di prova che evidenziano la

configurazione cava di stelle e pianeti ed il postulato di calore e di sorgente luminosa che dovrebbero essere al centro di ciascuno

di essi.

Fonte: http://blog.hasslberger.com/2007/12/star_formation_reverse_whirlpo.html

Su segnalazione di Vito Valenzano

 

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