Nibiru 2012 > UFO

Gli avvistamenti ufo nella storia - dalla notte dei tempi al 1900

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E.B.E.:
Ufo nella Preistoria

Un gruppo di antropologi, che lavorano con le tribù di montagna in una zona remota dell’India, hanno fatto una scoperta sorprendente: Intricate pitture rupestri preistoriche raffiguranti alieni e imbarcazioni volanti difficilmente identifcabili.

ufo graffito preistoriaLe immagini sono state trovate nel distretto Hoshangabad dello stato del Madhya Pradesh a soli 70 km dal centro comunale del Raisen. Le grotte sono nascoste all’interno di una fitta giungla.

Una chiara immagine di quello che potrebbe essere un alieno o ET in una tuta spaziale può essere vista in un dipinto della grotta insieme ad un classico UFO a forma di disco volante che pare sia una cosa che splende raggiante e sembra inviare raggi in alto o in basso. Un campo di forza o qualcosa di questo tipo si vede nella parte posteriore dell’UFO.

Inoltre è visibile un altro oggetto che potrebbe raffigurare un buco nero, che spiega come gli stranieri fossero in grado di raggiungere la Terra. Questa immagine può portare gli appassionati di UFO a concludere che le immagini potrebbero essere state elaborate con la partecipazione degli stranieri stessi.

Un archeologo locale, Wassim Khan, ha personalmente visto le immagini. Egli sostiene che gli oggetti e le creature raffigurati in esse sono del tutto anomali e diversi

rispetto ad altri esempi, già scoperti, di arte rupestre preistorica raffiguranti la vita antica nella zona. Perciò egli ritiene che essi potrebbero suggerire che esseri provenienti da altri pianeti abbiano potuto interagire con gli esseri umani fin dalla preistoria: Si tratta di un sostegno di peso per la ‘teoria degli antichi astronauti’, che postula che la civiltà umana sia nata grazie alla benevola assistenza di stranieri, viaggiatori dello spazio.

Negli ultimi anni sono stati ritrovati anche altri graffiti rupestri simili a questo, altrettanto interessanti e misteriosi, ognuno di essi

lascia molto spazio all’immaginazione e all’interpretazione, nessuno è in grado di dare una soluzione sicura, può sicuramente interpretarlo nella maniera piu razionale possibile, a voi l’interpretazione delle immagini.


http://www.misteroonline.com/ufo-nella-preistoria.php
http://www.archaeologydaily.com/news/201002173333/Prehistoric-UFO-and-ET-images-found-in-remote-cave-in-India.html
http://www.zonafrancanews.it/scienza/nuove-scienze/786-nuove-sorprendenti-scoperte-archeologiche-ecco-gli-ufo-preistorici

E.B.E.:
L'irrazionale risposta degli scienziati all'ipotesi dell'antico astronauta


Ciò che vi proponiamo è un articolo critico scritto dal Dottor Pasqual S. Schiavella (1914-2011), in merito al discorso sulla teoria degli antichi astronauti. Pone, sulla questione, la censura degli scienziati e la ridicolizzazione della teoria degli antichi alieni da parte di quest'ultimi, senza accennarre a complotti o cospirazioni. E non poteva essere altrimenti. Infatti, il Dottor Pasquale S. Schiavella non era uno qualunque. Era Dottore in Filosofia presso la Columbia University e fu fondatore, nonchè presidente, del The National Council for Critical Analysis, e editore del The Journal of Critical Analysis e del The Journal of Pre-College Philosophy. L'articolo in questione è apparso sul sito di Antiguos Astronautas
Buona lettura.
Traduzione a cura di Antonio De Comite per Centro Ufologico Ionico

Che intelligenze extraterrestri abbiano visitato la Terra in tempi antichi e alterato il corso della storia umana è una vecchia ipotesi, riproposta da Erich von Däniken. Anche se simpatizzo per questa tesi, l'idea centrale di questo articolo è una critica sul comportamento dei critici, in modo particolare gli scienziati, nel senso più ampio del termine. Come una ipotesi storica, i meriti della ipotesi degli antichi astronauti devono essere confrontati con l'evidenza disponibile con rigoroso controllo scientifico. Sfortunatamente, questo non è avvenuto. Invece, la comunità scientifica ha attaccato l'ipotesi e von Däniken con oltraggi e insulti. Le sue prove sono state rifiutate con scherno. L'ipotesi viene attaccata con un fallace ragionamento e un appello all'autorità.

Altrettanto inquietante è il sepolcrale silenzio degli “esperti” per quanto riguarda le evidenze delle ipotesi. Questo silenzio, e gli attacchi dei critici, dimostrano chiaramente che non intendono sperare in una valutazione scientifica, almeno negli Stati Uniti. Va osservato, innanzitutto, che questo esame di tale irrazionalità da parte di molti scienziati in nessun modo può essere interpretato come mancanza di fiducia che ho nella Scienza. Sono, naturalmente, un forte difensore della Scienza. Ecco perché mi sento così irritato con gli scienziati dogmatici che distruggono la credibilità della Scienza reclamando, per se stessi, più di quanto siano in grado di fornire e rifiutando di concedere alla ipotesi degli antichi astronauti la considerazione scientifica che si merita.

Tutto il mondo sa che è possibile e probabile che vi siano esseri intelligenti in altre parti dell'Universo. Anche i critici dell'ipotesi degli antichi astronauti lo ammettono. Supporre, altre cose, è come tornare al Medioevo, quando si credeva che la Terra fosse al centro dell'Universo e l'uomo la suprema creazione. Lo storico Will Durant, nel suo "Story of Civilization", propone che noi non siamo necessariamente i discendenti di primitive culture alle quali gli archeologi e antropologi preferiscono attribuire la nostra ascendenza. La sua tesi, e i misteri che la Scienza non ha chiarito, suggerisce la possibilità che antichi viaggiatori spaziali abbiano visitato la Terra. Nessun argomento, basato con la poca informazione che abbiamo sopra i problemi dei viaggi intergalattici e la vastità dello Spazio, ha ancora dimostrato che una intelligenza superiore non possa realizzare ciò che noi, con i nostri pochi secoli di limitata tecnologia e teoria scientifica, crediamo impossibile. E' possibile e probabile che antichi astronauti abbiamo visitato la Terra. Questo non può essere negato a meno che non si consideri l'evoluzione come impossibile, o che non ci sia evoluzione e solo Dio ci abbia creati (un problema che solleva domande sopra le quali non si hanno evidenze per poter essere affrontate), o che tale evoluzione si sia verificata solo sulla Terra, o che eccetto noi non ci sono astronauti o altre intelligenze nell'Universo, o che la prova sia tutta nella nostra origine, o che abbiamo la conoscenza assoluta di queste cose, e similari. Naturalmente, nessuna persona intelligente può sostenere queste idee medievali.

A meno che non si neghi la possibilità di evoluzione in altre parti dell'Universo o pretendere di avere la conoscenza assoluta rispetto al nostro passato, dobbiamo riconoscere almeno la possibilità che le civiltà tecnologicamente avanzate siano sorte da qualche parte e che ci abbiano visitato in un remoto passato. L'ipotesi dell'antico astronauta, dunque, è come minimo possibile. Come prova delle teorie di von Däniken, dovrebbe essere ricordato che l'ipotesi dell'antico astronauta non può sperare di seguire le rigide regole e gli standard di prove stabilite dalle scienze naturali. Le sue modalità di prova sono essenzialmente simili a quelle delle scienze sociali come la psicologia, la sociologia e l'antropologia. Sperare formali rigidezze, in tali discipline informali è come esigere ciò che non può essere. Tuttavia, ci si auspica che si permetta agli scienziati di estrapolare informazioni disponibili da von Däniken, in modo che essi stessi accettino l'estrapolazione come una sorta di prova che permetta un maggiore progresso della Scienza.
Le tesi di von Daniken spiegano, fino ad ora, i misteri inspiegabili, nessuno dei quali ha ricevuto qualche chiarimento da parte delle menti accademiche imprigionate da pregiudizi e preconcetti. Non è fatale per l'ipotesi che i critici incorrano in errori. Considerati nel loro insieme, i risultati di von Däniken segnalano convincentemente una intromissione extraterrestre nel lontano passato del genere umano.

L'ipotesi dell'antico astronauta è poco differente dalla maggior parte della documentazione storica. L'ipotesi richiede solo "validazione" delle informazioni riportate per la correlazione di questi dati con gli inspiegabili e meravigliosi manufatti tecnici del lontano passato. Le prove della ipotesi dell'antico astronauta possono essere trovate nella logica dei possibili e probabili eventi, nella Storia, anche se prevalentemente religiosi, documenti che si conservano con grande considerazione in tutto il mondo, e antichi manufatti che non possono essere spiegati in termini di presunte conoscenze e capacità degli antichi. Tutto questo, studiato come un insieme di informazioni coerentemente descritte, punta ad un intervento extraterrestre. Inoltre, la descrizione in antichi documenti, quando si associano con i dati empirici, indeboliscono notevolmente la tesi secondo cui i terrestri siano i responsabili di questi manufatti, che ovviamente vanno oltre le loro competenze linguistiche, concettuali e tecniche. Sembra, quindi, come von Däniken ha ribadito, che sia giunto il momento di indirizzarsi a questi affascinanti misteri, e sulle descrizioni di essi nelle lingue dell'antichità, nuove prospettive e ipotesi praticabili sono rese possibili dal linguaggio più sofisticato e la conoscenza della nostra epoca .

Se le istituzioni scientifiche e religiose lo permetterano, e se i governi o fondazioni concedino dei finanziamenti, i ricercatori potrebbero introdurre dati provenienti da tutto il mondo su computer per stabilire le similitudini comparative tra le descrizioni empiriche delle "divinità dello Spazio” e determinare se queste descrizioni non siano, come i critici preferiscono credere, altro che le creazioni di menti folli o immaginazioni troppo eccessive. Integrate da computers, esperti in linguistica comparata, traduzione, culture antiche e lingue antiche, sarà possibile determinare se l'informazione tecnica, i concetti e le realizzazioni che si trovano nei musei, esistenti nei siti archeologici, e descritti nei documenti storici e religiosi possano aver avuto origine con un popolo pre-scientifico che parlava solo un linguaggio semplice e non tecnico. Allo stato attuale, l'ipotesi dell'antico astronauta è principalmente una ipotesi storica e secondariamente una scientifica. Fondato su prove documentali e circostanziali, e in alcuni casi, sopra una forte evidenza che non dovrebbe essere negata se non altro per la distorsione dei fatti che vanno oltre la ragione e la probabilità.

Gran parte della critica negativa a Erich von Däniken e sull'ipotesi dell'antico astronauta proviene da un piccolo numero di scienziati che affermano che non esiste "uno straccio di prova" per sostenere tale ipotesi. L'affermazione è che dimostrano le loro teorie, mentre l'ipotesi dell'antico astronauta non lo fa. Voglio ricordare che ci sono molti tipi di prove. Che la prova non può essere solo empirica, osservazionale, sperimentale, o induttiva, ma anche teorica, logica, matematica, ipotetica, deduttiva, statistica, probabile, e documentale. Queste varie forme contano molto nell'esame critico ed è fondamentale all'interno della Scienza stessa. L'uso, di molte di queste classi di prova, da parte dei teorici che difendono l'ipotesi dell'antico astronauta, non è meno valida rispetto al loro uso da parte degli scienziati. Naturalmente, devono essere direttamente o indirettamente verificabili e compatibili con un corpo comprensivo di fatti rilevanti, teorie, generalizzazioni e ipotesi. Per il grado in cui questi elementi si adattano in modo coerente, senza contraddizioni, possiamo legittimamente affermare che abbiamo le prove, l'evidenza, o conoscenza.

Avere un deliberato disinteresse per queste differenti tipi di prove è il modus operandi di quegli scienziati che sono colpevoli di dogmatismo e pregiudizio. I critici di von Däniken suggeriranno mai che non esiste una verità o conoscenza se non quella che si trova nelle scienze naturali?Affermeranno mai che non c'è "uno straccio di prova" che il presidente Lincoln sia stato colpito nel Ford Theater di Washington, o che la storia degli Stati Uniti accadde sostanzialmente come è stata registrata sulla base del fatto che non c'era nessuno nel viverla e vedere cosa è successo? Metteranno mai in dubbio documenti che indicano la scoperta della penicillina di Fleming, o che Cesare abbia governato Roma? Tale conoscenza non può essere verificata mediante le tecniche della scienza naturale, con la sperimentazione, o informazioni non falsificabili.

Naturalmente, la Scienza deve svolgere la sua ricerca della verità in modo obiettivo. Ma la Scienza non è gli scienziati. Questi sono ben lungi dall'essere infallibili e spesso lungi dall'essere obiettivi, alcuni sono anche disonesti, inclini all'autoritarismo e ai sogni di infallibilità scientifica anche quando ammettono che stanno speculando. Essi dimenticano che i risultati attuali della Scienza sono poco più di uno sviluppo embrionale nella continua ricerca della verità. Elevandosi al trono della propria infallibilità, suggeriscono che sono gli unici a detenere la chiave per i misteri dell'Universo. Questi dimostrano il peggior tipo di mentalità provinciale non riuscendo a vedere che ci sono problemi di un tipo che non possono essere risolti da uno studio di costruzioni subatomiche o di strutture molecolari. A peggiorare le cose, le conquiste tecniche della Scienza sono spesso combinate con certezza scientifica, inducendo all'errore il grande pubblico nel credere che i prodotti della tecnologia - come la televisione, gli armamenti nucleari e i viaggi nello Spazio – siano l'ampia prova che ciò che gli scienziati dicono sia ipso facto veritiero.

Anche se von Däniken non ha alcuna esperienza nel campo della Scienza, non ha mai preteso di essere uno scienziato. Tuttavia, i suoi critici lo ignorano e argomentano, sul fatto che von Däniken abbia pensato di essere uno scienziato. Poi procedono nel mostrare ciò che egli stesso ammette – che non lo è. Questo approccio di "uomo di paglia" è tipico di molti dei suoi critici. In realtà, è a nostro vantaggio che von Däniken non sia uno scienziato. Le idee espresse da von Däniken sono state sollevate, come dice lui, migliaia di volte nel passato. Nessuno prima, tuttavia, fu sufficientemente audace e provocatorio nel sensibilizzare l'opinione pubblica mondiale sulla possibilità e la probabilità dell'intelligenza extraterrestre.

In effetti, la perseveranza di von Däniken e il suo provocatorio e accusatorio stile di scrittura non ha la simpatia degli scienziati del mondo, e nemmeno dei suoi leader religiosi. Tuttavia, se le sue domande non sono appropriate, dovrebbe essere facile per i suoi critici nel dimostrarlo. Gli scienziati non hanno infatti dimostrato che la caratterizzazione che fanno di von Däniken sia sbagliata, e quel che è peggio, le carenti risposte di rigore scientifico di questi sostengono le sue opinioni. Né le prove devastanti contro le sue ipotesi sono state dimostrate. Da allora la diffamazione e i deboli reclami non furono più fatti. Gli attacchi e le risposte negative da parte delle istituzioni religiose sono facilmente comprensibili, in considerazione del loro particolare interesse. Ci si aspetterebbe, però, un atteggiamento di maggiore comprensione da parte dei membri della comunità scientifica. Il loro approccio finora odora di autoritarismo dogmatico. Ovviamente non si può pensare ad una Scienza che si distragga con affermazioni che possono risultare colme di contraddizioni interne, ambiguità e termini privi di significato. Ma questo non è il caso con l'ipotesi dell'antico astronauta.

Se la Scienza ha una sua etica morale e scientifica come anche la responsabilità di avvertire il mondo su ciò che sia razionale e cosa no, allora è necessario farlo con un approccio che non faccia discriminazioni. Se si attacca von Däniken, allora dovete attaccare tutti i sommi sacerdoti di irrazionalismo - religioso, politico e scientifico, in tutto il mondo. Come una comunità umanistica, la Scienza dovrebbe attaccare le idee, non i difensori delle idee. Si consiglia di ricorrere al metodo scientifico non con la tirannica voce dei dogmi e dell'autoritarismo. Gli scienziati farebbero bene, quindi, ad ammettere che i teorici dell'antico astronauta hanno il diritto di utilizzare lo stesso tipo di prove che utilizza la Scienza stessa. Farebbe bene a esaminare l'evidenza e le informazioni con l'obiettività di chi afferma l'utilizzo nelle scienze "concrete". Essi non dovrebbero occupare il tempo in denunce, ma piuttosto nella ricerca. Farebbero bene a prestare i loro interessi, i loro metodi, le loro tecniche, e il loro sostegno morale e finanziario per una ricerca seria di conoscenza storica in relazione all'ipotesi dell'antico astronauta.

http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.7525

E.B.E.:
L’U.F.O che si schiantò in Giappone
Questa è un’illustrazione dal libro "Ume No Chiri (Dust of Apricot)" pubblicato nel 1803. Una nave straniera ed il suo equipaggio testimoni a Haratonohama (Haratono Seashore) in Hitachi no Kuni (Ibaragi Prefecture), Japan di questo strano oggetto

Nella biblioteca giapponese Iwase Bunko è custodito un testo intitolato Hyouryuukishuu (Storie di naufragi), risalente al tardo periodo Edo (1603-1868).

Il testo racconta di un insolito naufragio sulle coste giapponesi. Si narra, infatti, di un vascello, largo 5,4 metri ed alto 3,3, che si arenò sulla spiaggia di Harashagahama. Il vascello sembrava di ferro e nello scafo si aprivano degli oblò che parevano di vetro. All'esterno ed all'interno del veicolo furono rinvenuti strani caratteri di un alfabeto sconosciuto. A bordo si trovava una giovane donna dalla pelle chiarissima con sopracciglia e capelli rossi. Coloro che la avvicinarono riferirono che la donna parlava una lingua ignota.
Un'illustrazione del documento mostra la figura muliebre, mentre tiene stretta tra le mani una scatola di legno che doveva rivestire per lei un'importanza vitale tanto che non permise a nessuno di avvicinarvisi.
Questo singolare racconto è riportato con alcune varianti anche in altri testi dello stesso periodo, come il libro Toen Shousetsu (1825) scritto da Kyokutei Bakin, o il romanzo Ume no Chiri (1844).
Si tratta di una testimonianza clipeologica di notevole interesse per molte ragioni: è il resoconto piuttosto preciso di un presunto incontro ravvicinato del terzo tipo; la figura femminile, proveniente da un altro pianeta presenta i tratti somatici di donne dello spazio protagoniste di qualche abboccamento con terrestri durante la seconda metà del XX secolo; la narrazione è corredata di illustrazioni inequivocabili. E', infatti, effigiato il classico U.F.O. con la parte inferiore contraddistinta da una raggiera, mentre nella calotta si notano delle probabili aperture quadrettate.
La visitatrice ha il volto di una giovane nipponica, evidentemente per una naturale inclinazione dell'illustratore a ricondurre fattezze aliene a qualcosa lui familiare. I capelli neri della visitatrice sono raccolti in una crocchia da cui scende una lunghissima coda. Ella indossa una sorta di giubba abbottonata e con colletto come rigonfio, pantaloni bicromi a zampa d'elefante ed allacciati in vita da una gala rosa. Ancora più del singolare abbigliamento, adatto più ad un uomo che ad una donna dell’epoca, colpisce la piccola arca che la donna tiene stretta a sé: è uno strumento per comunicare, ossia una sorta di traduttore?
Il disegnatore curò anche di riportare diligentemente i geroglifici osservati sull'astronave. Sono un triangolo il cui lato sinistro è intersecato da un cerchio; un glifo simile al segno fenicio zayin, pugnale, ma con una barra orizzontale al centro; un circolo; un cerchio sormontato da una croce greca (2) ; un delta con due lati intersecati da cerchi.
Non è il caso di cimentarsi in lambiccati e, alla fine, inani tentativi di decifrazione di tali simboli, ma salta all'occhio che alcuni assomigliano in modo sbalorditivo a certi caratteri impressi sulle travi a doppio T del "filmato dei rottami" diffuso dal controverso Ray Santilli. In particolare è pressoché identico il segno con le due E speculari, simili sono i triangoli qui associati ad una barra parallela al lato sinistro ed il cerchio che, però, è attraversato da due linee parallele che conferiscono al segno la forma di una testa di vite. (3)
Che cosa può significare tale analogia? Forse qualche spezzone del filmato realizzato da Santilli è autentico o il regista britannico per confezionare il falso si ispirò al documento iconografico giapponese?
E', invece, soltanto una coincidenza?
(1) Circa le apparenti fattezze nipponiche, bisogna aggiungere che gli occhi a mandorla ed i capelli rossi sono tratti riscontrati in alcune visitatrici dello spazio.
(2) Siamo in presenza di un simbolo identico al glifo che, nell’astrologia, si riferisce al pianeta Venere, ma capovolto. In questa identificazione grafica del pianeta ciprigno qualcuno ha visto uno specchio, in cui la croce sarebbe l’impugnatura; altri il sole sulla linea delle acque; altri il sole che sovrasta la materia, rappresentata dalla croce. Il glifo è simile all’ankh egizia, definita la “chiave della vita”.
(3) Nel 1947, Jesse Marcel Jr. disegnò i glifi da lui osservati sui rottami mostratigli dal padre, prima che egli li consegnasse alla base della cittadina. Il disegno mostra vari disegni (un quadrifoglio, una croce bombata, degli otto etc.), ma anche nella parte superiore una barra a doppia T su cui pare siano effigiate le stesse "lettere". Sembra che questi caratteri siano diversi da quelle della sbarra che compare nel documento di Santilli: sono segni su cui si sono arrovellati numerosi studiosi. Suggestiva, ma del tutto oziosa, se - come sembra – il video è falso, l’interpretazione di Michael Hesemann che collega i glifi a lettere dell’alfabeto fenicio cui sono accostabili per qualche affinità formale. Numerosi e talora forzati altri tentativi di decodificazione.
Fonti:

 

A. Anzaldi, L. Bazzoli, Dizionario di astrologia, Milano, 1988 

C. Berlitz,  W. Moore, Accadde a Roswell, Milano, 1981 e 1996 

I. Ceci, U.F.O. crash in Giappone, 2007

R. Malini, U.F.O. il dizionario enciclopedico, Firenze –Milano, 2003 s. v.  Roswell, Santilli

A. Marcianò, Scritture e simboli alieni, 2008
http://www.usac.it/articoli/marcian%C3%B2_giappone/marciano_giappone.htm

E.B.E.:
Ufo in una moneta francese del 1680?

Questa è una moneta francese del 1680, una moneta utilizzata come strumento educativo che normalmente si usa per aiutare a le persone a contare il denaro, o a volte utilizzata per sostituire denaro nel gioco (come fiches ad esempio per il poker).

E’ del 16° – 17° secolo e sembrerebbe rappresentare un ufo che ha l’immagine di una ruota. Alcune persone che hanno investigato sulla possibile immagine, dicono che potrebbe rappresentare la ruota di Ezechiele.

La scritta in Latino “Opportunus Adest” tradotta significa “E’ qui nel momento giusto” o “Si trova qui nel momento giusto”.

Dopo una ricerca approfondita durata decenni, le possibili risposte riguardanti l’oggetto misterioso raffigurato sulla moneta francese del sedicesimo secolo, secondo un esperto numismatico non può che trattarsi di un ufo.

La moneta francese datata 1680, rappresenta un disegno che mostrerebbe un oggetto simile ad un ufo in mezzo delle nuvole sopra un campo, ad affermarlo è Kenneth E. Bressett di Colorado Springs, Colorado, ex presidente dell’Associazione Numismatica Americana e proprietario della curiosa moneta. “Penso sia un qualche tipo di Ufo , o una rappresentazione simbolica della ruota biblica di Ezechiele”.

Dopo 50 anni di investigazioni, ho sentito parlare solo di un altro esemplare, ma nessuno è stato ancora in grado di spiegare il suo disegno.

Bressett disse che questo pezzo in realtà non è moneta ma un gettone, di quelli che servivano appunto per aiutare le persone a contare il denaro, a volte utilizzata come fiches per i giochi. Ha le dimensioni simili ad una moneta di 25 centesimi statunitensi, ed è simile ad altri mille gettoni con differenti disegni religiosi ed educativi che furono prodotti e utilizzati in Europa nei secoli 16 e 17.

L’immagine di questo pezzo, in particolare, potrebbe essere interpretata come un Ufo o la ruota di Ezechiele. Alcune persone credono che la referenza del vecchio testamento della ruota di Ezechiele potrebbe essere una descrizione di un antico Ufo.

Read more: http://coscienza-universale.com/ufo-in-una-moneta-francese-del-1680/#ixzz27P6j4wKo

http://coscienza-universale.com/ufo-in-una-moneta-francese-del-1680/#axzz27P632uU8

E.B.E.:
Ruote Incandescenti

Tante Ruote!, Questa immagine mostra l’avvistamento di un UFO su Amburgo, Germania il 4 Novembre 1697. Gli oggetti erano descritti come “Ruote Incandescenti”.

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