Via di uscita dalla crisi: modello islandese

  • 25 Risposte
  • 2752 Visite

Offline Maia

    *
  • Indaco
  • ******
  • Post: 3.564
  • Nibiruano/a 14
  • Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo.
« Risposta #15 il: 04 Giugno 2012, 21:46:20 pm »
Ho trovato subito un ottima analogia col video che ho postato in Esperienze del Cuore...

Però mi chiedo: sarebbe davvero possibile questa strada per gli altri Stati, meno isolati, più popolati e più decisivi in economia mondiale?

Oppure all'improvviso potrebbe scoppiare un "incidente diplomatico" seguito da una bella guerra contro lo Stato canaglia?

In ogni caso penso che sia la strada da prendere. La strada su cui sperare.
Non è forse la stessa che abbiamo sempre preso per raggiungere maggiore libertà?

A me sembra lo stesso gioco:
ORDINE SICURO CHE BLOCCA LA CRESCITA/varie forme di tirannia---->RIVOLUZIONE (CAMBIAMENTO RADICALE (nei limiti imposti dalla paura)---->NUOVO ORDINE....ecc.ecc.





Offline WhiteWolf

    *
  • Fanta-Allenatore
  • Anunnako
  • ******
  • Post: 16.912
  • Nibiruano/a 84
  • You Cannot Pass!
« Risposta #16 il: 05 Giugno 2012, 09:41:28 am »
Ma ci sono persone che pensano che sia davvero possibile percorrere il modello islandese per un paese come l'italia ?
illusi.

bise ghengi

    *
  • Visitatore
« Risposta #17 il: 05 Giugno 2012, 10:10:36 am »
Whitwolf molto dipende dall'atteggiamento che si cela dietro una manifestazione esterna. Anzi la manifestazione esterna e' marginale rispetto all' energia che la crea. In Islanda si e' sviluppata un'attitudine al cambiamento e non una passiva critica inconcludente e deprimente così come si sta sviluppando in Italia.
Inoltre il modello islandese, se ti informi a dovere prima di giudicare, parte le mosse dalla comprensione ed informazione in merito al signoraggio bancario, che e' il medesimo cliche per Italia, Islanda, Spagna ecc.ecc.

......Premesso ciò, prova ad informarti meglio prima di giudicare illusi chi cerca spunti positivi in qualcosa che funziona...e' proprio l'atteggiamento qualunquistico che manifesti nel tuo post ad esemplificare a livello macro l'attitudine mediocre dell' italiano medio.

....ovviamente nulla di personale :sun:

Offline WhiteWolf

    *
  • Fanta-Allenatore
  • Anunnako
  • ******
  • Post: 16.912
  • Nibiruano/a 84
  • You Cannot Pass!
« Risposta #18 il: 05 Giugno 2012, 10:13:33 am »
ah beh ognuno è libero di pensare come preferisce sia chiaro.
Ma forse anche voi dovreste informarvi meglio su alcune cose:
- la differenza di pil tra italia e islanda
- il numero di abitanti
- l'influenza delle banche nelle due economie


Certi modelli per quanto possano essere virtuosi sono irrealizzabili su larga scala, non è un opinione è un dato di fatto.

bise ghengi

    *
  • Visitatore
« Risposta #19 il: 05 Giugno 2012, 10:31:01 am »
Assolutamente d'accordo....il punto di vista che cerco di esprimere e' pero' altrove rispetto alle tue considerazioni, ossia: a prescindere dalla manifestazione esteriore, che sicuramente varia in funzione dei dati esterni a cui tu fai riferimento, ciò che ritengo essere interessante del modello islandese e' il fatto che una parte della classe dirigente si e' schierata realmente dal lato della popolazione, contrapponendosi fortemente ai poteri forti mondiali ( FMI/ BANCA MONDIALE ); questo ha dato vigore alla popolazione  la quale ha continuato a credere in un sistema alternativo.

In Italia sta accadendo diametralmente l'opposto.

bise ghengi

    *
  • Visitatore
« Risposta #20 il: 05 Giugno 2012, 10:34:21 am »
Aggiungo che probabilmente in Italia e' irrealizzabile un modello islandese fino a quando i poteri forti continueranno ad avere le ingerenze che hanno nel territorio. Probabilmente l' Islanda non era e non e' un boccone appetibile così come può essere l' Italia....e per questo la resistenza a
 Cambiamento e' maggiore.....

Offline WhiteWolf

    *
  • Fanta-Allenatore
  • Anunnako
  • ******
  • Post: 16.912
  • Nibiruano/a 84
  • You Cannot Pass!
« Risposta #21 il: 05 Giugno 2012, 10:35:36 am »
questo in parte è inesatto...
tutti i malumori che si sentono proprio in questi giorni, di esponenti politici anche importanti che non vogliono più dare l'appoggio a Monti è proprio quello a cui tu fai riferimento.

Il fatto di uscire dall'euro e riprendersi la sovranità popolare non è più un discorso esclusivo di Grillo e dei partiti così detti "estremi"

bise ghengi

    *
  • Visitatore
« Risposta #22 il: 05 Giugno 2012, 10:38:44 am »
Abbiamo punti di vista differenti...,io non crederei tanto alla favola dell'asino che vola.....ma comunque a ciascuno il suo :sun:

Offline WhiteWolf

    *
  • Fanta-Allenatore
  • Anunnako
  • ******
  • Post: 16.912
  • Nibiruano/a 84
  • You Cannot Pass!
« Risposta #23 il: 05 Giugno 2012, 10:42:32 am »
Abbiamo punti di vista differenti...,io non crederei tanto alla favola dell'asino che vola.....ma comunque a ciascuno il suo :sun:

non pensare che io ci creda sia chiaro.

Però è innegabile che parte della classe dirigente si sta staccando dal potere centrale in questo ultimo periodo.
Che poi i poteri forti siano ancorati alle loro sedie e sia impossibile staccarli è un'altro discorso.


Una pensiero comune però sta prendendo piede, avanti così non si può andare.

bise ghengi

    *
  • Visitatore
« Risposta #24 il: 05 Giugno 2012, 10:58:43 am »
Guarda me lo auguro vivamente....anche perché i poteri forti diventano forti grazie al principio "divide et imperat" ... così ci tengono separati l' uno dall' altro e divisi in fazioni.....

حكيم النور

    *
  • Visitatore
« Risposta #25 il: 05 Giugno 2012, 22:20:37 pm »
Il fatto è che sull'Islanda è stata fatta molta disinformazione. Tanti articoli hanno sottolineato il lato "romantico" (la rivoluzione.. il popolo che sconfigge l'economia globale), tralasciando tuttavia le questioni sostanziali.
Intanto è ancora da vedere se Rejkjavik non pagherà il suo debito. Il popolo ha detto no due volte, ma nessuno dice che i beni esteri del governo islandese sono stati congelati, in attesa di finire all'asta. D'altra parte, Regno Unito e Olanda avevano già messo in chiaro che avrebbero convenuto l'Islanda in giudizio nel caso in cui il secondo referendum avesse avuto esito negativo, come poi avvenuto. Giustamente, quando il debitore non paga parte l'espropriazione forzata.
Tra l'altro l'Islanda contribuisce in misura rilevante al proprio PIL anche attraverso la continua e reiterata violazione delle quote di pesca (basta cercare sul web "Islanda+UE+guerra dello sgombro" per farsi un'idea). C'è poi il ruolo della geotermia, che tra le altre cose consentirà al'isola di ospitare il primo data center al mondo a emissioni zero (in pratica l'Islanda diventerà la capitale mondiale dei server per internet).
Ma il discorso sulla ripresa della loro economia è molto più ampio e articolato.