L'equazione di Drake ricalcolata

Lo scienziato italiano Claudio Maccone rivede la famosa equazione di Drake, sono oltre 4.000 le civiltà extraterrestri nella nostra galassia ma tutte troppo distanti da noi.

L’equazione di Drake (nota anche come equazione o formula di Green Bank) è una formula matematica utilizzata per stimare il numero di civiltà extraterrestri esistenti in grado di comunicare nella nostra galassia.

Venne formulata nel 1961 dall’astronomo e astrofisico statunitense Frank Drake, ed è usata nei campi dell’esobiologia e della ricerca di forme di vita intelligente extraterrestri (Search for Extra-Terrestrial Intelligence, SETI).

Una formula decisamente complessa, basata su fattori ipotetici e variabili.

L’Equazione di Drake

La formula dell’equazione di Drake è la seguente:

N = R * Fp * Ne * Fl * Fi * L

N   è il numero di civiltà extraterrestri presenti oggi nella nostra Galassia con le quali si può pensare di stabilire una comunicazione;

R*   è il tasso medio annuo con cui si formano nuove stelle nella Via Lattea;

fp    è la frazione di stelle che possiedono pianeti;

ne   è il numero medio di pianeti per sistema planetario in condizione di ospitare forme di vita;

fl    è la frazione dei pianeti ne su cui si è effettivamente sviluppata la vita;

fi    è la frazione dei pianeti fl su cui si sono evoluti esseri intelligenti;

fc    è la frazione di civiltà extraterrestri in grado di comunicare;

L    è la stima della durata di queste civiltà evolute.

Le ultime scoperte di pianeti extrasolari, quella sensazionale del 22/02/2017 per esempio,  hanno però rivelato che probabilmente i pianeti sono molto più diffusi di quanto si potesse immaginare 50 anni fa.

Il sistema di TRAPPIST-1 recentemente scoperto

Si è resa indispensabile un’attualizzazione della Classica Equazione di Drake trasformandola nella Equazione di Drake Statistica.

A farlo, appunto,  lo scienziato italiano.

La nuova equazione si basa su uno dei Teoremi Centrali del Limite, sviluppati all’interno del calcolo delle probabilità e utilizzati per rappresentare, in modo standard, una sequenza di variabili casuali.

In questo modo, ogni valore ipotetico della vecchia equazione viene normalizzato secondo i parametri accettati dal SETI.

Così si è arrivati ad una stima delle potenziali civiltà extraterrestri un po’ più precisa rispetto a quanto non avvenisse in passato

L’astronomo ha dunque stabilito che il numero ipotetico è compreso tra 0 e 15.785, con una media approssimata di 4.590.

Circa un migliaio in più rispetto alla classica equazione di Drake.

Le distanze sono enormi, questo il principale motivo del non contatto

Quanto distano da noi?

La formula rivisitata da Claudio Maccone permette di abbassare drasticamente la distanza alla quale queste società galattica vivono, ovvero ad una media di 2.670 anni luce dalla Terra.

Infatti c’è il 75% delle possibilità che gli E.T. si trovino tra 1.361 e 3.979 anni luce da qui.

Una distanza tuttavia pur sempre enorme, che sembrerebbe escludere ogni possibilità di comunicazione.

Qualsiasi segnale radio inviato da un mondo tanto remoto impiegherebbe tempo immemorabile per giungere sul nostro pianeta.

Oltre i  500 anni luce, dicono i ricercatori, le possibilità di captarli sono pari a zero.

Ecco spiegato il “Silenzio Assordante” registrato finora dalle strumentazioni del SETI.

Sempre ammesso che civiltà tanto evolute usino davvero i segnali radio e non un altro tipo di tecnologia che noi, troppo primitivi, non siamo in grado nemmeno di riconoscere.