IL LABORATORIO SOTTERRANEO (S4)
Intagliato alla base del monte Papoose è un laboratorio che include nove hangar, ciascuno contenente un disco alieno. Era a questa base dove Lazar ha lavorato.
In aggiunta alla esperienza con la nave Reticuliana e il sistema di propulsione, Lazar ed altri scienziati sono stati informati su programmi riferiti a questi alieni ed il loro coinvolgimento con la razza umana. Le informazioni presentavano una veduta d'insieme di "correzioni esterne" aliene sulla nostra evoluzione durante gli ultimi 10.000 anni e da almeno 15 anni di scambio diretto di tecnologia tra esseri extra-terrestri e scienziati di S4.
L'installazione S4 è costruita nella montagna con le porte dell'hangar costruite coincidenti all'angolo del pendio della montagna. Queste porte sono coperte con un rivestimento mimetico color sabbia del deserto col colore del lato della montagna. Questo è stato disegnato per nascondere la base dai satelliti spia sovietici.
Le mappe e gli studi suddetti sono stati dedotti soprattutto da uno scatto preso da un satellite spia dell'Unione Sovietica. L'Immagine è stata presa la mattina della domenica 17 luglio 1988 del Groom Lake sul Nellis Air Force Range in Nevada Centrale.
Prima dell'apparire di Lazar nei mezzi di comunicazione di massa, i satelliti sovietici fotografavano l'area 51/ S4 tre volte al mese. Dopo che Lazar è apparso in televisione rivelando informazioni sul progetto, i sovietici hanno cominciato a fotografare la regione del lago Papoose ed S4 quasi ogni giorno.
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http://web.tiscali.it/poma/area51/laboratorios4/laboratorios4.htm Una notte in maggio 1989, un reporter trasmette una storia da un collegamento via satellite in Las Vegas Nevada.
Un giovane fisico ha parlato sotto identità ignota, e ci ha detto di nove dischi alieni tenuti vicino il Lago Groom da un piccolo gruppo autonomo del governo americano. Ha usato lo pseudonimo di "Dennis" che è risultato essere il nome del suo superiore alla base.
http://www.silverland.info/documenti/area-s4/ Alcune settimane più tardi è tornato sugli schermi usando il suo vero nome, Bob Lazar, ed è stato da allora soggetto di curiosità, speculazione e controversia world-wide.
- Domanda : Che impressione ebbe quando entrò per la prima volta?
- Lazar : Sembrava tutto molto militare e non molto scientifico, c'erano molti controlli ed un massimo livello di sicurezza, ovunque si andasse bisognava essere accompagnati da una guardia armata anche nella toilette. Tutte le porte si aprivano e si chiudevano con dei badge di plastica magnetici, e c'era un'atmosfera molto oppressiva.
- Domanda : Quante volte è dovuto entrare in quella zona prima di poter vedere il velivolo?
- Lazar : Credo due o tre, forse due giorni prima di poterlo vedere.
- Domanda : Cos'ha provato la prima volta che visto l'oggetto?
- Lazar : Ma la prima volta che entrai nell’hangar dissi tra me e me : ecco questo finalmente spiega tutti quegli avvistamenti di strani oggetti, è un veicolo militare segreto in fase di sperimentazione.
In realtà fu la seconda volta che lo vidi quando entrai al suo interno che intuì cosa stava accadendo, e cioè che si trattava di un mezzo alieno, ma questo avvenne dopo che avevo letto il materiale informativo. Era tutto molto difficile da comprendere, mi sentivo come un’intruso.
- Domanda : Provi comunque :
- Lazar : Ha presente le foto di Billi Meier scattate durante i suoi avvistamenti? Era incredibilmente simile a quello delle sue foto, una linea sfuggente con lo scafo discoidale. E’ difficile descriverlo così senza disegnarlo, ma aveva la forma classica del disco volante.
- Domanda : Di un tipo solo o diversi?
- Lazar : In totale i dischi erano nove, ma io lavorai a livello di retroingegneria solo su un’oggetto, erano in hangar separati, ma tutti visibilmente differenti.
- Domanda : Le hanno detto in che modo erano stati recuperati dall’intelligence o dalla marina?
- Lazar : No, assolutamente no. Molta gente ha avanzato varie ipotesi, che erano stati abbattuti o che erano precipitati, ma non sembravano danneggiati, quindi nutro seri dubbi su queste ipotesi.
- Domanda : Ce ne può descrivere l’interno?
- Lazar : E’ molto semplice, c’è un solo colore dominante : è un grigio feltro, anche l’esterno è dello stesso colore, non ci sono scivoli.
All’interno tutte le attrezzature hanno una forma arrotondata, anche i sedili e gli alloggiamenti per gli amplificatori, è come se fossero stati fusi nella cera e poi modellati con queste forme curvilinee, incluse le giunture tra le pareti ed il pavimento. L’interno è essenziale, molto arioso : l’uso dello spazio non sembra per niente funzionale.
Ci sono tre ponti : quello più basso ospita gli amplificatori montati su basi mobili. Su quello di mezzo da dove si accede alla nave ci sono i sedili e gli amplificatori, e poi c’è il ponte superiore, con una sezione limitata a cui non avevo accesso, non so cosa ci fosse.
- Domanda : Per lei il velivolo era alieno?
- Lazar : Assolutamente sì, alieno. Prima di tutto, lo scopo del progetto era di analizzarlo, se si fosse trattato di un’apparecchio degli Stati Uniti non avremmo perso tempo a capire come lo avremmo costruito, in secondo luogo per le dimensioni delle attrezzature interne, dalle dimensioni dei sedili e per i materiali utilizzati, a noi totalmente estranei, e poi per il carburante : l’elemento 115, che è virtualmente inesistente. Ho sommato queste informazioni a quelle che mi erano state precedente fornite, in cui si affermava chiaramente che si trattava di un veicolo extraterrestre.
-Domanda : Le hanno detto come funzionava il sistema di propulsione?
-Lazar : Faceva parte del mio lavoro d’ingegneria inversa, cioè capire il sistema di propulsione, avevano già fatto qualche progresso, ma non so esattamente da quanto tempo il velivolo si trovasse lì, se lo stessero esaminando da uno o dieci anni, comunque con scarsi progressi.
Il sistema è fisicamente impressionante : è composto da due parti, dagli amplificatori di gravità e dal reattore che fornisce energia, il reattore funziona ad annichilazione completa alimentato da antimateria. L’annichilazione completa è praticamente la reazione nucleare più efficace tra le tre ovvero : fissione, fusione ed annichilazione. Utilizza un elemento superpesante, l’elemento 115, cioè questa sarebbe la sua collocazione nella tabella periodica che sulla Terra non è stato ancora sintetizzato.
A mio avviso, su alcuni sistemi stellari questa sintesi avviene spontaneamente. Questo elemento viene bombardato in un’accelleratore dalle dimensioni estremamente ridotte. L’elemento che viene bombardato subisce una scissione spontanea e produce particelle di antimateria. Queste, grazie ad un dispositivo termoelettrico efficace al 100% reagiscono con la materia gassosa e vengono trasformate in elettricità.
Ora l’efficienza al 100% di qualunque dispositivo elettrico è fisicamente impossibile, lo afferma la prima legge sulla termodinamica, perché si devono verificare dispersione di calore o altre perdite del genere, ma io non ne ho rilevata nessuna in questo sistema, è una tecnologia assolutamente stupefacente. L’incredibile quantità d’energia che viene generata dal sistema, alimenta gli amplificatori, e come prodotto collaterale del bombardamento dell’elemento 115, si genera un fenomeno interessantissimo, cioè una particolare onda detta “gravitazionale A” : tale onda viaggia in modo molto simile alle microonde. Viene applicata agli amplificatori gravitazionali e per mezzo della corrente elettrica generata dal reattore, viene amplificata e focalizzata.
Il segnale così amplificato viene reso leggermente “afasico”, e grazie a questo è possibile attirare o respingere qualsiasi corpo gravitazionale.
Il velivolo è in grado di decollare anche utilizzando un solo amplificatore. Questa nave in particolare era dotata di tre amplificatori, e quando attiva un solo amplificatore per allontanarsi dalla terra, utilizza la cosiddetta configurazione “omicron” : per viaggiare nello spazio la nave ruota su di un lato, focalizza i tre amplificatori su di un punto situato ad enorme distanza, poi il reattore e gli amplificatori vengono portati a massima potenza, e praticamente “attirano” il tessuto stesso dello spazio, distorno lo “spazio-tempo” e lo attirano verso la nave che così è in grado di coprire enormi distanze in un lasso di tempo praticamente nullo.
La nave non si sposta in maniera lineare, perchè distorce lo spazio. Il tessuto stesso dello spazio, quindi anche i campi gravitazionali ed il tempo sono strettamente connessi.
Quando si distorce un campo gravitazionale, si distorce anche lo spazio ed il tempo.
Queste non sono semplici teorie, sono cose che conosciamo già da molto tempo, solo che non abbiamo la possibilità di poterle verificare, ed apparentemente questa civiltà lo ha messo in pratica.
- Domanda : E voi siete mai riusciti a farne volare uno?
- Lazar : Sono stati fatti molti collaudi, ma non al di fuori dell’atmosfera, voli brevi e a bassa quota. Del resto hanno un’oggetto dal valore inestimabile e non intendono distruggerlo con rischi inutili o a causa del campo gravitazionale terrestre o volando a quote troppo elevate, ma ho assistito ad alcune prove al di fuori della recinzione di sicurezza ed in un’occasione ho visto tutto ma a non più di trenta metri dal velivolo.
- Domanda : L’oggetto come manovrava in volo?
- Lazar : era molto silenzioso, si alzava generando un debole sibilo, la superficie inferiore emanava una luce azzurra, probabilmente dovuta all’altissimo voltaggio generato. Dopo un po’, man mano che aumentava di quota, la luce scompariva. Sembrava che galleggiasse dolcemente nell’aria, per poi appoggiarsi al suolo, il tutto in modo assolutamente tranquillo e quasi totalmente silenzioso
- Domanda : Potrebbe descrivere i documenti informativi ed il loro contenuto?
- Lazar : Si trattava di un gran numero di documenti, circa 120 relazioni molto concise, in pratica mi consentivano un’idea in generale sulle altre ricerche condotte sul velivolo, ma la quasi totalità delle informazioni e dei dettagli tecnici riguardava il sistema di propulsione e generazione d’energia, cioè il campo in cui avrei dovuto lavorare.
C’erano anche documenti in cui si affermava che la nave era aliena. I rapporti di alcune autopsie non erano molto approfonditi perché non c’era nessuna ragione per fornirmi informazioni dettagliate su questo, ma con fotografie : anzi per l’esattezza c’erano due fotografie di un corpo alieno con il torace aperto, che aveva un solo organo che era stato rimosso e sezionato. Dal mio punto di vista non medico, sembrava che questo organo espletasse non una, ma più funzioni.
Poi vi erano altri documenti che descrivevano ricerche metallurgiche condotte in altre parti della nave, insomma erano brevi riassunti del lavoro svolto dai vari gruppi e viceversa, sicuramente anche loro avranno ricevuto dei resoconti e brevi relazioni del lavoro svolto dal mio gruppo.
- Domanda : Indicavano il luogo di provenienza degli alieni?
- Lazar : Sì : dal sistema Zeta Reticulis, non so se questa informazione sia stata ricavata dallo scafo stesso, da mappe astrali o da strumenti di bordo
- Domanda : C’erano informazioni su questa civiltà, sulla loro storia, o su precedenti contatti con il genere umano?
- Lazar : Non esattamente, non c’era scritto : è andata così, si faceva riferimento ad un’intervento alieno avvenuto nel passato, risalente a moltissimi anni fa, precisamente a milioni di anni fa. Dai documenti che ho visto, ripeto, erano documenti sintetici, riassuntivi che non so se fossero veri o falsi, posso solo fare supposizioni. Tuttavia, le informazioni sul sistema di propulsione erano tutte vere, ne sono certo, ci lavoravo. Per il resto c’erano solo accenni sul contatto con la Terra avvenuto più di 10.000 anni fa, ad alterazioni genetiche che hanno prodotto un’essere scimmiesco ed altre interazioni di questo tono.
- Domanda : Ha mai visto da vicino un’alieno? Vivo o morto?
- Lazar : No, solo in fotografia. Ho dichiarato più volte, che attraversando una certa zona, ho guardato in una finestra ed ho notato qualcosa di piccolo, ma non che fosse il corpo di un’alieno. E’ inutile saltare alle conclusioni che devo avere visto un’alieno. Potrebbe trattarsi di un manichino, creato come modello sulle loro differenze corporee e sulle dimensioni dei sedili, quindi ribadisco che in realtà non ho visto nessun corpo vivo che si muovesse, in linea di principio rispondo di no.
- Domanda : Perché hanno scelto lei per questo lavoro?
- Lazar : e’ molto difficile rispondere, non saprei. Sicuramente come fisico non sono molto indicato, quindi non ne ho la più pallida idea. Viste le diverse angolazioni forse si sentivano frustrati, non riuscivano a fare passi avanti, era da lungo tempo che non riuscivano ad andare da nessuna parte, o forse volevano un persona nuova, qualcuno che potesse vedere le cose in maniera diversa, d’altronde io ho la fama di essere così.
- Domanda : Perché ha deciso di divulgare queste informazioni?
- Lazar : E’ difficile rispondere, ci sono vari motivi ad esempio per le pressioni che ho subito o per mia protezione personale e perché è ingiusto che su queste informazioni venga mantenuto uno strettissimo riserbo.
- Domanda : dopo che lei ha reso pubbliche queste cose hanno cercato di chiuderle la bocca?
- Lazar : Oh sì, in ogni modo, mi hanno sparato mentre imboccavo l’autostrada qui a Las Vegas. Alcuni miei amici sono stati minacciati, hanno perso il posto di lavoro, è successo di tutto.
Lazar volò da McCarran Aeroporto in Las Vegas fino ad Area 51 che è una base governativa ad alta sicurezza al Nevada Test Site.
Area 51 è localizzato 125 miglia a nord di Las Vegas vicina alle Groom Mountains e il lago secco Groom.
"Da Area 51, sono stato trasportato in autobus in una facility a sicurezza più elevata localizzata a 15 miglia da Area 51, chiamato S4.
Le immagini da satellite erano state ottenute per verificare l'esistenza di una base segreta dove Lazar ha detto di aver lavorato.
Lazar ha fornito le coordinate di Latitudine e Longitudine e i tempi che ha lavorato a S4 e JFI li ha controllati.
rdinate di S4 sono N 37° 01' 40," W 115° 46' 35".
Le aree bianche rappresentano solo quelle aree che a Lazar è stato permesso passare.
Anche quando usava il bagno è stato scortato da due guardie intimidatorie.
Questo hangar (stanza col disco) era al termine di una fila lunga di nove hangar identici.
Ciascuno con una porta scorrevole tra loro ed il marchio di fabbrica "porta a pendio", commisurato col pendio della montagna.
L'hangar era stato equipaggiato con attrezzi tipici ed equipaggiamenti estesi elettronici.
L'hangar aveva anche una macchina con un emblema di raggi X.
Un'alta gru-cavalletto che solleva 20.000 libbre di peso poteva alzare il disco su e fuori dell'hangar.
L'equipaggiamento in questo hangar è stato marcato con il numero nero 41 e con un cerchio bianco intorno ad esso.
Piu' informazioni
http://web.tiscali.it/poma/area51/laboratorios4/laboratorios4.htmQuesta area era interamente nel sottosuolo con l'ingresso come unico apparente accesso, e le nove porte degli hangar.
Tutti gli scienziati sono usciti dall'autobus e sono entrati nella porta d'acciaio piccola nel lato della montagna, 90 gradi dalle porte a pendio degli hangars.
Lazar ha lavorato nella sua area del laboratorio con uno altro, Barry Castillio, che è stato coinvolto anche negli esperimenti di propulsione.
Barry era un uomo bene addestrato, ed era là da molto più tempo di Lazar. Il programma a S4 era compartimentalizzato con ciascun gruppo staccato dall'altro. La gente nel programma ha lavorato su un sistema limitato.
Il primo giorno a S4 Lazar è stato portato all'ufficio dell'infermeria e gli é stato chiesto di sottoporsi a una prova di allergia del derma.
Una griglia è stata disegnata sul suo braccio e soluzioni diluite di sostanze varie sono state messe in ciascuna sezione.
Nel corso della visita successiva le sezioni sono state controllate per qualche eruzione della pelle o altre reazioni allergiche avverse.
Gli è stata data anche una sostanza da bere la quale gli è stato detto sosterrebbe la sua risposta del sistema immunitario ai materiali alieni coi quali potrebbe venire a contatto.
Ha bevuto il liquido il quale, ha detto, odorava come pino. Più tardi quella notte ha sofferto forti crampi addominali indubbiamente riferiti alla sostanza che ha bevuto.
La sola altra persona presentata a Lazar a S4 era un uomo conosciuto solo come Rene.
C'erano solo 22 persone con autorizzazione ad essere ad S-4. Il campo di studio di Rene e la durata della sua permanenza ad S-4 è ignoto.
Il supervisore di Lazar era un uomo chiamato Dennis Mariani. Il sig. Mariani era il contatto di Lazar per la prima intervista a una compagnia chiamata EG&G (Edgerton, Germeshausen e Grier).
Al tempo è stata localizzata al McCarran aeroporto in Las Vegas.
E' stata trasferita dopo di allora in un'ubicazione sicura all'interno della base aeronautica militare Nellis.
Lazar ha guardato il test di volo dall'hangar dove si vede il modello Sport.