Psicologia del complottismo

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Schweinsteiger

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« il: 23 Febbraio 2011, 11:00:00 am »
Da http://alieniemisteri.altervista.org/psicologia_del_complottismo3.htm e http://medbunker.blogspot.com/2010/11/io-complottista-3.html:

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<< Le teorie di complotto sono popolari perché, non importa di cosa trattano, sono tutte realtà confortevoli, perché sono tutte modelli di semplicità totale. Affermare che "è tutto finto" è molto più rassicurante, definitivo e comodo del sapere che "qualcosa può non andare come crediamo". >>

L'argomento del complottismo è molto vasto: da semplice "vezzo" per annoiati appassionati di catastrofismo si è talmente diffuso che qualcuno lo considera un "problema sociale".
Negli Stati Uniti la figura del paranoico complottista è diventata un tormentone. Il "tin foil hat" è il copricapo fatto con un foglio di alluminio per proteggersi dal controllo mentale e dalle influenze nefaste, tipica fissazione dei paranoici più estremi.

Se il paranoico con il cappellino di alluminio è visto come un innocuo pieno di paure e fobie esiste al contrario il paranoico "per interesse", il professionista che vive di paranoia (in senso professionale) ed alimenta i paranoici in quanto suoi clienti.
Ha tutto l'interesse che la paranoia e la teoria del complotto non venga dimenticata, non passi mai di moda.
Il "guru" complottista non è un giornalista investigativo, non fa "inchieste" scottanti, non lavora per la verità ma vende sciocchezze. Credere che un complottista professionista sia come un giornalista sarebbe come paragonare il New York Times a Novella 2000.

Un vero "ricercatore della verità" (i complottisti amano questa definizione ed il corrispondente in inglese di "truther") si baserebbe su fatti, documenti, indagini comprovate da riscontri reali e prima di tutto va a cercarli in prima persona o si affida a report attendibili, non si basa sui video di You Tube o su siti internet amatoriali, un "ricercatore" che ricerca su Google è semplicemente un cronista dilettante. Se un medico si aggiornasse sull'enciclopedia medica per la famiglia verrebbe considerato quantomeno irresponsabile.

Un esempio potrebbe essere quello di Wikileaks che da semplice servizio di documentazione giornalistica è diventato un riferimento per l'ufficializzazione di veri e propri crimini governativi o di importanti eventi mai diffusi pubblicamente, tutti documentati e con riscontri certi, difficili da smentire, ufficiali. Questo sarebbe "complottismo" serio, quello che sparge il web di paure e bugie invece è gossip, nè più nè meno. Guardacaso i "complotti svelati" (traffico d'armi, vittime civili in guerre, incidenti mai rivelati, documenti mai pubblicati...) da Wikileaks non vengono smentiti nemmeno dai potenti governi accusati, quelli "svelati" dai complottisti sono smontabili con una semplice analisi superficiale e con il buon senso, soprattutto E naturalmente i complottisti sostegono che Wikileaks faccia parte del complotto perchè...diffonde fatti talmente scottanti che non è possibile dica la verità. È un loop continuo. Se non diffondi una notizia è perchè c'è qualcosa sotto, se la diffondi evidentemente...c'è qualcosa sotto.
E c'è chi in tutto questo ci sguazza.

Tra gadgets, DVD, libri, video e pubblicità un vero e proprio centro commerciale che spazia dalla più incredibile storia degli UFO all'assassinio di Kennedy ed alla fabbricazione di vaccini velenosi. Dall'invasione dei rettiliani alla politica internazionale fino alle teorie pseudoscientifiche più assurde, un giro d'affari ben sviluppato che si nutre della credulità del prossimo e delle menti deboli ed ingenue dei clienti più creduloni. Il complottista fa della disinformazione il proprio lavoro.
Naturalmente il complottista professionista "deve" essere "povero, insediato dai potenti ed amante della verità", che conosce solo lui ma è talmente perseguitato ed ha svelato verità talmente terribili ed angoscianti che è libero di dirle a tutti diffondendole sul web e pubblica libri e DVD. Ancora più curioso il fatto che il complottista di professione lanci anatemi contro "il grande fratello", denuncia limitazioni della libertà, annuncia la costruzione di grandi campi di deportazione e per diffondere il suo messaggio utilizza la corrotta televisione e...internet che è il "luogo" più controllato, controllabile e gestibile a distanza del mondo. Come se una spia che dovesse inviare messaggi segreti li pubblicasse sulla bacheca del proprio ufficio.

Dalla rete, ripetuta dovunque e continuamente, il salto al mondo "reale" della bugia è rapidissimo. Una bugia ripetuta all'infinito rischia di apparire verità. Così tante teorie del complotto sbarcano sulla carta stampata, in TV ma anche nei banchi (teoricamente seri) di un parlamento (è successo anche da noi) con interrogazioni parlamentari e commissioni che nascono da informazioni reperite su internet e si autoalimentano, aumentano di dimensioni, le supposizioni diventano indizi, le teorie diventano presunte prove che si moltiplicano, si replicano e toccano gli spazi più reconditi dello scibile umano formando quella che ormai è conosciuta come "la teoria della montagna di puzzinosa": qualsiasi incompetente, anche il più sordido degli ignoranti, sarà capace di produrre molta più spazzatura di quanta se ne possa spalare.

Questa caratteristica del complottismo si può notare in una discussione su questi temi. Il complottista porrà due dubbi, qualcuno li risolve ma il discorso non finisce lì. Subito altri due dubbi, che diventano quattro e toccheranno altri argomenti. Se l'interlocutore avrà avuto abbastanza pazienza e capacità per smontare pure questi ecco che ne appaiono altri otto, poi dieci, infine venti che toccheranno estremità inconcepibili per lo scibile umano. La discussione si chiude con la fisica quantistica, le lobby ed il movimento sionista, secondo gli argomenti trattati.

È un continuo spostamento di paletti: nessuna risposta andrà bene al complottista, lui non cerca risposte le ha già. Disinforma perché non è informato bene o perché vuole disinformare.

Nessuno può escludere che un giorno si possa scoprire che un avvenimento importante sia stato nascosto o falsificato da un governo o da un personaggio storico all'intera popolazione ma finché non esistono prove è inammissibile passare per certe delle supposizioni che lanciano dei sospetti così gravi.
Domani sicuramente scopriremo una cura molto più efficace delle attuali per il cancro ma pensare che esista oggi e che venga nascosta consapevolmente è folle.
E poi basterebbe una considerazione elementare per tagliare ogni fantasia: guadagnerebbe di più il medico (il ricercatore, lo scienziato) che scoprisse la cura del cancro rendendola pubblica o quello che scoprendola la nascondesse all'umanità?

Falsità pretestuose quindi e pure una colpa gravissima: la calunnia.
Il complottismo ha allora come scopo principale la disinformazione e proprio su internet la diffusione di questi teoremi del terrore ha avuto uno sviluppo incredibile. È stato visto ad esempio che il web è molto più fornito di pagine complottistiche che di siti "culturali" e ci si è chiesti quali potessero essere i metodi per limitare l'ondata di ignoranza e di incertezza che causano queste credenze.

Finora si è puntato sull'educazione, sull'informazione di chi utilizza il web ma si è presto notato che si tratta di un mezzo quasi del tutto inefficace.
Questo perché i complottisti rifiutano la scienza in toto e soprattutto evitano il concetto di autorità. Se un complottista ha una convinzione riguardante la salute non sarà certo un medico a tranquillizzarlo perché potrebbe essere parte del complotto.
Se un individuo è convinto che i terremoti siano di origine "artificiale", l'unico modo di informarlo sembrerebbe essere quello di spiegargli i meccanismi dei terremoti ma questo potrebbe non bastargli in quanto egli non accetterà spiegazioni da gente competente in materia in quanto questi farebbero parte del complotto.


Alla ricerca di metodi migliori di informazione alla fine ci si è arresti all'evidenza. Sembra che l'unico modo per bilanciare i danni del complottismo sia il dialogo.
È forse il metodo più complicato (il complottista evita il dialogo) ma è l'unico che sembra portare dei frutti.
Un metodo può essere quello di "accettare" anche le teorie più bizzarre per poi discuterne i punti se possibile serenamente e solo allora poter ritenere compiuta l'opera di corretta informazione.
Ma attenzione nel non cadere nella paranoia opposta.
Esiste la figura del "debunker", è colui che smonta le teorie di complotto o le bufale e le leggende metropolitane, studiandone e documentandone la falsità.
È un'opera sicuramente meritoria. Decine di blogger (soprattutto) sparsi in tutto il mondo, combattono a suon di documenti, opinioni di esperti, grandi dossier, le credenze disseminate nel web. È un lavoro immane.


Ma accanto ai paladini del buon senso e della ragione il tarlo della paranoia è sempre in agguato: esiste un estremismo anche in questo senso, se il complottista è un "paranoico del male", esistono "scettici" che rappresentano una sorta di "paranoico del bene". Nulla che vada contro la logica può essere accettato, a prescindere dagli argomenti. Tutto ciò che afferma un complottista è sciocco, senza appello e senza possibilità di ripensamento, chiusura a riccio davanti ad ogni affermazione che abbia solo l'aria di essere "complottista" e chi va contro è matto o delirante. È un atteggiamento identico a quello complottista ma speculare.


In realtà ogni volta che si legge un'affermazione poco "credibile" è bene documentarsi da varie fonti e cercare di capire chi fornisce le basi più attendibili su quell'argomento. Un elemento fondamentale è la PROVA. Un evento reale è provato.
Questo se non si hanno le capacità o la cultura per studiare personalmente i vari argomenti che ci interessano. L'autorità inoltre (intendo chi si occupa per professione dei vari argomenti) ha il diritto di avere più voce in capitolo per il semplice motivo che con gli argomenti trattati ne ha a che fare ogni giorno, quindi almeno per esperienza. L'abito in questo campo fa quasi sempre il monaco essendo molto improbabile che un "dilettante" abbia più conoscenze ed esperienza di un professionista, non per niente i complottisti si travestono da "esperti" e si definiscono "ricercatori" quasi a darsi un'aria di accademicità che in realtà nemmeno sanno cosa significhi.

Il lavoro di indagine su una bufala, su una teoria di complotto è un lavoro faticoso ma spesso il catastrofista basa le sue parole su un termine decontestualizzato, su una traduzione sbagliata, su un video inguardabile. Costruisce un castello di sabbia che alla prima mareggiata viene cancellato inesorabilmente.




Schweinsteiger

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« Risposta #1 il: 23 Febbraio 2011, 11:03:33 am »
Da http://alieniemisteri.altervista.org/psicologia_del_complottismo3.htm

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Punti in comune delle teorie complottistiche

Come mai le teorie del complotto sono diventate così popolari?
Le persone che credono nei complotti tendono a pensare di aver perso la propria autonomia individuale. Questo è dovuto alla crescente ansietà delle persone verso il controllo sulle loro vite esercitato dallo stato, o da altri enti impersonali o da forze esterne non meglio definite, e un pò paranoiche (es. Ufo).

Tutto ciò è divenuto più evidente nel XX secolo man mano che si è sviluppata la moderna burocrazia e lo stato cosiddetto “interventista”.
Nel dopoguerra la crescente complessità del sistema economico delle nostre società, e segnatamente lo sviluppo del consumismo, ha arricchito la lista degli enti temuti per la loro invadenza alle “multinazionali” e alla semplice pubblicità, che plasma e seleziona stili di vita, gusti e preferenze.
Una delle teorie del complotto oggi più note, grazie a film e telefilm come “X-files”, è quella paranormale. Tuttavia sono purtroppo ancora importanti vecchie teorie del complotto come quelle antisemite (il complotto giudeoplutocratico, inventato dai fascisti).
Uno dei massimi studiosi di teorie del complotto è oggi Mark Fenster, che ha analizzato però solo la cultura americana.

In ogni caso Fenster nota come tutte le teorie sui complotti sostengano le stesse cose (Fenster 1999):
- Innanzitutto, che il complotto è in atto, e qualcuno sta cercando di fare del male.
- In secondo luogo, il male non viene fatto in genere a tutti, ma in particolare a “noi, persone per bene”.
- Terzo, si tratta di una cospirazione organizzata. (punto centrale).
- Quarto, le mosse dei cospiratori sono segrete, e ogni traccia viene coperta.
- Quinto, i cospiratori sono potenti; tutte i complotti riguardano infatti in ultima analisi il controllo del potere.

Inoltre ci sono alcuni punti fermi comuni a tutte le teorie del complotto:
- Il controllo delle informazioni è la parte più importante della cospirazione. Persone malvagie nasconderebbero informazioni preziose al pubblico per orientarne i comportamenti, e in ultima analisi dominarli.
- Le teorie del complotto non sono altro che una versione falsificata della storia, servono a reindirizzare l’odio verso un certo gruppo (etnico, politico, religioso o altro).
- Le teorie del complotto sono sempre populiste: pretendono di stare dalla parte dell’”uomo comune”, contro il “potere”: disprezzano le elite, le persone altolocate, i ricchi, i potenti, i colti, compresi gli scienziati. Sia i populisti che chi crede nei complotti ritengono che la scienza rappresenti le elite e sia contraria agli interessi dell’”uomo comune”. La scienza è difficile da comprendere e richiedere studio, populisti e complottardi la vedono come un fenomeno e elitario e in quanto tale convenzionale e tradizionalista (loro invece sarebbero “rivoluzionari”).
- Le teorie del complotto sono sempre reazionarie. Spesso legate all’estrema destra (i nazisti erano dei paranoici della “cospirazione mondiale”), si scagliano contro ogni novità, vagheggiando un mondo mitico prima che i “poteri occulti” si diffondessero.
- La teoria del complotto però fa parte anche del bagaglio culturale dell’estrema sinistra (si pensi alle purghe staliniane) e ultimamente prospera nella versione antiamericana della “cospirazione NWO”, dove Nwo sta per “New World Order”.

Schweinsteiger

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« Risposta #2 il: 23 Febbraio 2011, 11:09:05 am »
Da http://bioneuroblog.wordpress.com/2010/03/10/complotti-cospirazioni-e-altri-misteri/
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[…]
Quando la maggioranza della gente non sa dare spiegazione o trovare soluzione di un fatto avvenuto, il complottista può affermare convito il suo primo e principale comandamento: «Io so cosa e come è avvenuto!». Questo è anche uno dei motivi per cui leader di sette, guru e santoni di moderne fedi apocalittiche o paratecnologiche, infarciscono i propri sermoni e testi di teorie complottiste. Come dire: diventa mio seguace, e ti metterò a parte di segreti che i più non conoscono, né lontanamente sospettano. Non solo: ti metterò in condizione di non essere succube dei complotti che i governi e i poteri occulti stanno ordendo contro le masse.
Quindi: conoscendo i complotti in atto e come fronteggiarli, farai parte di una élite di sapienti, resistenti alla manipolazione e al controllo mentale. Peccato che il seguace sfugge dalla padella del presunto controllo mentale delle masse, per finire nella sicura brace del complottista-guru.

I complottisti hanno scoperto il rimescolamento e la contaminazione di generi narrativi prima dei filmmaker e romanzieri di professione – Dan Brown in testa. In una buona teoria del complotto (che io definisco “teoria bulimica del complotto”, nel senso che si può sempre rimpinzarla, aggiungere qualcosa di nuovo per rivivificarla e attualizzarla) ci possono stare: gli UFO, ovviamente gli alieni “grigi” (quelli che rapiscono e fanno esperimenti sulle persone), un governo a caso ma meglio se USA, servizi segreti, persone scomparse in circostanze misteriose, attentati, massoneria, tecnologie avvenieristiche, un pizzico di Nikola Tesla pensiero, il progetto Haarp per il cambiamento del clima e il controllo della mente, capitali di dubbia provenienza, centri occulti di potere politico-economico, quanto basta di religione e simbolismi arcani di vario genere e tipo.  Shakerate il tutto e servite caldo: il complotto bulimico è pronto da consumare. E ricordiamoci che c’è pure chi ha fatto e fa fortuna col complottismo. Un tantino meno se si diventa complottologo. In periodi di crisi e tempi grami, potrebbero comunque diventare entrambe professioni ambite.

Qualche regola per chi voglia diventare complottista o complottologo di professione. Una teoria del complotto deve rimanere tale in eterno. Quando un fatto entra nel groviglio delle interpretazioni complottistiche, smette di essere tale e si trasforma in fattoide. Diventando specchio riflettente di emozioni, ideologie, pregiudizi e contrasti che sussistono nelle moderne comunità umane. E la probabilità che tale fatto, o fatti, qualsiasi essi siano, vengano interpretati e spiegati in modo esaustivo per tutti, si riduce a zero. Da qui l’eterna vita a cui sono destinati gli eventi caduti nel groviglio delle teorie complottistiche.

Siccome poi l’arte di far politica può comprendere, secondo alcuni, l’abilità nel mentire, distorcere e dissimulare, certi politici ricorrono alla teoria del complotto, o della macchinazione, ogni volta che si trovino nella necessità immediata di imbrogliare le carte. Se la teoria del complotto funziona nell’ avvolgere in una fitta cortina fumogena i fatti reali, l’opinione pubblica ne ricaverà una sensazione di confusione, distacco e, alla lunga, rigetto. La mente non ama le questioni troppo complesse, aggrovigliate, non chiare e intraducibili in spiegazioni causa-effetto: alla fine se ne allontanta, le rifiuta, le rimuove.  Come se non fossero mai avvenute. Uno degli obbiettivi delle teorie del complotto è proprio quella di nascondere e allontanare l’opinione pubblica dalla realtà oggettiva, dai fatti reali, dalla comprensione di quanto è realmente accaduto - diffondendo magari testimonianze e documenti fasulli, per intorbidire ancor di più le acque.
Me ne sono occupato nel servizio “Complotti” pubblicato da Mente&Cervello di questo mese. Oltre alle mie personali considerazioni ho sentito studiosi della mente interessati al tema. Per quanti fossero interessati allo studio del complottismo dal punto di vista storico o psico-sociale, segnalo inoltre il  Centre for Conspirancy Culture dell’Università di Winchester.
Un dvd interessante, un po’ difficile da reperire, è Processo ai complotti. Indagini accattivanti e ricostruzioniscientifiche per scoprire misteri mai risolti! (Dolmen Home Video, 2005). Prodotto da Discovery Channel contiene cinque brevi documentari, su altrettanti casi, in cui vengono passati al vaglio un gruppo di teorie complottistiche. Gi esempi illustrati in questi video mostrano che messe alle strette di indagini storico-scientifiche, gran parte delle teorie complottistiche sono destinate a crollare. Il fatto è che, nella maggior parte dei casi (vedi crollo delle Torri Gemelle), ben pochi hanno voglia di mettersi a raccogliere documetazioni, testimonianze, analisi e contronalisi, per demolire una teoria del complotto. Inoltre, più tempo passa, più la teoria del complotto si fa bulimica, aggrovogliando sempre più le carte, e meno si trova gente disposta ad investire altrettanto tempo e denaro per sconfessarla. In pratica, più una teoria del complotto è variegata, ramificata, aggrovigliata, più ha successo ed è destinata a durare. Tornando alle letture, una veramente divertente (oltreché documentata e splendidamente disegnata) è il volume a fumetti Il grande libro delle cospirazioni (Magic Press, 2001). Sulla stessa linea (affontare il complottismo con un po’ di sana ironia), consiglio di seguire le uscite di Paranoia, la rivista del lettore cospirazionista. Sempre in tema di complotti a fumetti, si annuncia la serie ideata da Giuseppe Di Bernardo, edita da Star Comics, che dovrebbe uscire a partire da marzo 2011.

Il proliferare inarrestabile e virale delle teorie complottiste, grazie soprattutto alla velocità di scambio e diffusione offerti dalla Rete, non ha mancato di coinvolgere persino il sito del governo USA che ha realizzato una sezione interamente dedicata alla disinformazione, nonché ad educare la gente nel non credere a quelli che vengono definiti miti e leggende metropolitante del nostro tempo. Per comodità di consultazione, le teorie complottiste sono suddivise graficamente per macrocategorie: 11 settembre, militari, relative alla sanità, all’economia e così via. Non manca neppure un questionario di gradimento e suggerimenti, che si materializza non appena giungete al sito governativo per la prima volta. Tanto per alimentare qualche ulteriore teoria del complotto, riguardo il sito governativo dei complotti. Infatti, smontare il pensiero complottista con argomenti razionali è impresa vana: è certo che pure questi ultimi saranno inglobati nelle teorie cospirazioniste.

Riguardo la diffusione e il successo in Rete delle teorie complottiste e cospirazioniste, lo psichiatra e studioso di psicologia dell’inganno Matteo Rampin (di cui sta per uscire un suo nuovo, corposo volume sulla “fraudologia“, ovvero sulla psicologia della truffa) mi spiega:

 «La Rete potenzia tutto questo, perché incoraggia alla superficialità di analisi, inibisce la critica (anche a causa del soverchiante numero di informazioni), raccoglie e convoglia dati in modo indiscriminato, propaga notizie innescando una ripetizione che è in se stessa persuasiva (una cosa ripetuta molte volte diventa “vera”), sfruttando il meccanismo dell’ipse dixit (una cosa è vera se la dice la televisione, o se la dice il Web), ed è un terreno fertile per tutte le tecniche di distorsione della verità messe a disposizione dal linguaggio».


brendon

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« Risposta #3 il: 23 Febbraio 2011, 11:09:52 am »
molte persone esagerano è vero...
ma  c'è del marcio in questo mondo...
non si puo dire che la scienza serva al nostro sviluppo...
uno dei pochi scienziati che "riconosco" è nikola tesla.

Schweinsteiger

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« Risposta #4 il: 23 Febbraio 2011, 11:16:26 am »
Da http://medbunker.blogspot.com/2010/09/io-complottista-1.html

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[…]
Il metodo più tipico per "contagiare" il prossimo con il virus del complottismo è proprio questo, creare ad arte dei dubbi, sfruttare la scarsa preparazione in certi argomenti, toccare i tasti giusti approfittando della pigrizia di chi abbiamo di fronte che solo molto difficilmente andrà a verificare la veridicità delle affermazioni.
Basta pochissimo, a volte una frase.
Se entro in una discussione e mi rivolgo a qualcuno che parla delle vaccinazioni dei propri  figli, mi basterà chiedere con gentilezza: "Scusate il disturbo ma vorrei approfittare della vostra cortesia: qualcuno sa come posso disintossicare mio figlio dall'ultima vaccinazione fatta ieri?"

Non ho lanciato accuse, non ho parlato di fantomatici "uomini in nero" che vaccinano la popolazione ma ho fatto una domanda camuffando un'affermazione come se questa fosse scontata, consolidata. Il lettore attento chiederà lumi: "Perchè dovresti disintossicarlo, il vaccino non intossica..." quello meno attento e se vogliamo pure quello più ansioso registrerà l'informazione: "I vaccini sono tossici allora, chissà come ci si disintossica...".
E chi volesse approfondire? Beh, basterà puntare il dito verso le "innumerevoli morti da vaccino" o i "tantissimi danni da vaccino" tanto chi vuoi che vada a controllare scoprendo che non esistono "innumerevoli" morti da vaccino e nemmeno tutti questi danni e quelli che ci sono, fortunatamente, sono raramente gravi ed in ogni caso previsti ufficialmente dalle statistiche. Ed il complottista particolarmente sfortunato che trovasse sulla sua strada quello testardo che chiede almeno un esempio di morte da vaccino? C'è sempre la scappatoia del "gravissimo shock anafilattico successo l'anno scorso in Canada". Il testardo, se è veramente tale, osserverà che lo shock anafilattico può essere provocato anche da un alimento, dalla puntura di un'ape, da un profumo, da qualsiasi cosa, eppure nessuno fa crociate contro le api o raccoglie firme contro le grigliate di aragosta. Non resta che l'attacco frontale: "le morti di cancro causate dalla lobby di Big Pharma".
Che c'entrano le morti di cancro con i vaccini? Nulla, ma serve a chiudere la discussione, davanti a Big Pharma non c'è argomento che tenga.

Questa è una tecnica di marketing ben conosciuta.

La "demolizione dell'avversario", si chiama FUD (Fear, Uncertainty and Doubt, paura, incertezza e dubbio): insinuare il dubbio, creare panico, incertezza sulle "certezze" ufficiali: la medicina non è così sicura, il governo non vuole il nostro bene, il vaccino è tossico, i poliziotti sono violenti, i magistrati sono corrotti, gli alimenti sono avvelenati, l'aria che respiriamo pure. In pratica: non fidarsi di niente e nessuno. Il complottista non si fida nemmeno "dell'altro complottista": potrebbe essere un infiltrato.

Persino le scie degli aerei, le scie bianche di vapore che da sempre solcano il cielo al passaggio di  aereoplani (chi non le ricorda quando da bambino si seguivano nel cielo trasformandosi nella nostra fantasia in figure immaginarie?).
Ebbene oggi ci sono gruppi di persone che si dicono convinte (ma convinte seriamente) che queste scie siano veleni sparsi consapevolmente da chi ci vuole avvelenare e controllare. Le chiamano "scie chimiche" e nell'ossessione sono cascati anche politici ed amministratori. Non si parla dell'eventuale inquinamento causato dal continuo passaggio di aerei sulla nostra testa ma di un consapevole avvelenamento della popolazione progettato da chissà chi e con un metodo assolutamente inverosimile.

Assieme a queste scie, oltre a composti chimici di tutti i tipi, sono sparsi nell'aria batteri, virus e...piccoli animaletti robotici dotati di batteria che si infilerebbero sotto la nostra pelle percorrendola dalla mattina alla sera causando una malattia, il Morgellons che avremmo contratto tutti, inconsapevolmente.
Prove di questo avvelenamento planetario? Nessuna, come al solito. Lo dice qualcuno su internet ed il gruppo di cospirazionisti è bello e pronto.

Si formano comitati, gruppi di cittadini allarmati, notizie sul giornale.
C'è gente che dice di stare tutta la mattina con gli occhi al cielo per controllare la situazione, altri che riprendono ogni aereo che passa, altri ancora che controllano con i radar quali e quanti aerei sorvolano la propria zona. Follia isolata, paranoia pura, si potrebbe pensare, eppure queste idee sono finite anche in televisione, nei giornali e persino nel nostro parlamento con delle interrogazioni ufficiali e questo è un sintomo di ignoranza imperante: anche i giornalisti e chi dovrebbe per cultura saper distinguere una bufala da una realtà non è preparato a farlo. Se chi ci governa porta in discussione delle vere e proprie sciocchezze invece di discutere di problemi reali, percorriamo la strada della superstizione e della caccia alle streghe senza alcun ritegno.

E nell'attesa di scie chimiche velenose ecco spuntare un UFO perchè sembra esserci un nesso tra scie chimiche ed UFO. Ma anche con i vaccini (perchè le scie spargono virus ma anche vaccini) e quindi con Big Pharma, con le cure per il cancro, l'11 settembre e così via.
Perchè ogni complotto è totale, si autoalimenta e non si spegne mai diffondendosi con un circolo infinito.
Si raggiungono vette di contraddizione spinta: le scie spargono virus ma anche vaccini, servono a far piovere ma anche a provocare siccità, dissolvono le nuvole ma le creano nello stesso momento. Fanno tutto ed il contrario di tutto e se si chiedono prove la risposta è: "basta guardare il cielo". Tutto normale, il complottista non si chiede se quelle contraddizioni dimostrino l'inconsistenza di certe teorie, fa parte dell'ideale da difendere ad ogni costo e chi prova a contraddire queste teorie viene incluso in una lista di nomi: sono i "disinformatori" coloro che tramano nell'ombra, che negano la realtà. Le liste sono (naturalmente) infinite e comprendono giornalisti, scienziati, tecnici, personaggi della TV, quasi sempre all'oscuro della loro appartenenza al "club dei disinformatori" fino ad inconsapevoli cittadini colpevoli di aver detto che non credono a queste fandonie, una sorta di lista di proscrizione di "persone sospette". A queste persone, oltre all'accusa di far parte di un grande disegno contro l'umanità, anche insulti pesantissimi, l'augurio di gravi malattie e delle peggiori sofferenze possibili, sono liti "virtuali", scazzottate digitali.

I complotti riguardano qualsiasi evento umano, come ho scritto.
Barack Obama in realtà sarebbe un rettiliano, un ibrido uomo-rettile o in alternativa un infiltrato.

Il presidente degli Stati Uniti sarebbe anche un agente CIA in incognito ed il suo vero nome sarebbe Barry Soetoro.
Poi i cerchi nel grano che sono creati dagli alieni (o da misteriose armi militari), sempre gli alieni che però sono custoditi in basi segrete americane (la famosa Area 51), la fine del mondo nel 2012, il pianeta X (o Nibiru) che presto si scontrerà con il nostro, i terremoti non sono naturali e non lo sono neppure gli uragani, le piogge e la nebbia. Nulla è un fenomeno casuale o una coincidenza, è tutto "provocato" da qualcuno.

Questo ed altro (ogni attentato, ogni aereo che precipita ed ogni evento della quotidianità, è visto in chiave complottista) nell'agenda del complottista modello. Di tutti questi avvenimenti, neanche a dirlo di nuovo nessuna prova, nessun indizio importante...come per le altre vicende.
E la solita risposta: prove? Basta guardare la perfezione di un cerchio nel grano per capire che è opera di alieni.

In medicina il grande complotto è quello delle case farmaceutiche che conoscerebbero cure definitive per malattie gravissime (il cancro...) ma non le diffondono per non perdere introiti miliardari (come se fossero costrette a regalarle, queste cure segrete...). Nulla conta se il complotto delle multinazionali presupporrebbe complicità da parte di tutti i medici del mondo, dei ricercatori, degli informatori scientifici, scienziati, biologi, niente, il complotto è più forte di milioni di persone al mondo e schiaccia tutti noi che ne siamo solo vittime. Il problema sarebbe capire chi resterebbe a fare da carnefice, visto che il complotto totale coinvolgerebbe la maggioranza della popolazione mondiale come organizzatrice: prove? Una? Qualcuna? No, zero.

Intendiamoci, la maggioranza di quelli che si dicono "complottisti" sono solo persone con cultura scadente, che colmano le loro lacune con la fantasia ma non è possibile giudicare tutto il fenomeno solo con l'ignoranza.


In alcuni casi infatti il complottismo copre una vera e propria personalità patologica o almeno borderline (ai limiti della patologia). Senza generalizzare, il complottista convinto è probabilmente affetto da disturbi di personalità.

E' fondamentale capire di chi stiamo parlando.
Esistono "complottisti professionisti" che spargono allarmi e diffondono "verità" ma che hanno in realtà il solo scopo di trovare clienti per la propria attività commerciale. Questi non sono "paranoici" ma semplicemente furbi venditori.
Chi invece sta male all'idea di essere controllato dal "nuovo ordine mondiale" o perchè tra qualche mese la Terra sarà invasa da rettili alieni ha probabilmente alcuni lati della personalità da rivedere.

Schweinsteiger

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« Risposta #5 il: 23 Febbraio 2011, 11:23:42 am »
non si puo dire che la scienza serva al nostro sviluppo...
Cito dai messaggi precedenti:

“Questo perché i complottisti rifiutano la scienza in toto e soprattutto evitano il concetto di autorità”

“Sia i populisti che chi crede nei complotti ritengono che la scienza rappresenti le elite e sia contraria agli interessi dell’”uomo comune”. La scienza è difficile da comprendere e richiedere studio, populisti e complottardi la vedono come un fenomeno e elitario e in quanto tale convenzionale e tradizionalista”


Citazione
uno dei pochi scienziati che "riconosco" è nikola tesla.
Cito dai messaggi precedenti:

“In una buona teoria del complotto (che io definisco “teoria bulimica del complotto”, nel senso che si può sempre rimpinzarla, aggiungere qualcosa di nuovo per rivivificarla e attualizzarla) ci possono stare: gli UFO, ovviamente gli alieni “grigi”[-cut-], un pizzico di Nikola Tesla pensiero, […]”

brendon

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« Risposta #6 il: 23 Febbraio 2011, 11:26:16 am »
non si puo dire che la scienza serva al nostro sviluppo...
Cito dai messaggi precedenti:

“Questo perché i complottisti rifiutano la scienza in toto e soprattutto evitano il concetto di autorità”

“Sia i populisti che chi crede nei complotti ritengono che la scienza rappresenti le elite e sia contraria agli interessi dell’”uomo comune”. La scienza è difficile da comprendere e richiedere studio, populisti e complottardi la vedono come un fenomeno e elitario e in quanto tale convenzionale e tradizionalista”


Citazione
uno dei pochi scienziati che "riconosco" è nikola tesla.
Cito dai messaggi precedenti:

“In una buona teoria del complotto (che io definisco “teoria bulimica del complotto”, nel senso che si può sempre rimpinzarla, aggiungere qualcosa di nuovo per rivivificarla e attualizzarla) ci possono stare: gli UFO, ovviamente gli alieni “grigi”[-cut-], un pizzico di Nikola Tesla pensiero, […]”
questo non dimostra che tu hai ragione...
 :cool:

Schweinsteiger

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« Risposta #7 il: 23 Febbraio 2011, 11:31:29 am »
questo non dimostra che tu hai ragione...
 :cool:
Ho raccolto alcuni articoli che illustrano il comportamento tipico delle mentalità complottistica, e tu in due righe hai espresso un dubbio (sulla scienza) ed una preferenza (su Tesla)
Entrambe le cose erano citate e descritte negli articoli.
Quindi direi che qui il concetto di "avere ragione" si deve applicare alla corrispondenza tra comportamento e descrizione del comportamento, corrispondenza perfettamente verificata.
CVD

brendon

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« Risposta #8 il: 23 Febbraio 2011, 11:39:39 am »
questo non dimostra che tu hai ragione...
 :cool:
Ho raccolto alcuni articoli che illustrano il comportamento tipico delle mentalità complottistica, e tu in due righe hai espresso un dubbio (sulla scienza) ed una preferenza (su Tesla)
Entrambe le cose erano citate e descritte negli articoli.
Quindi direi che qui il concetto di "avere ragione" si deve applicare alla corrispondenza tra comportamento e descrizione del comportamento, corrispondenza perfettamente verificata.
CVD
certo!
ora per stizzire il prossimo basta dire che è un complottista...e che si comporta da complottista!
 :rolleyes:
e dimmi...chi lo ha scritto questo articolo? una persona lineare? o una persona che vuole far passare per "matto" una persona che vedi dei complotti?
oooo aspetta!
sono sicuro che nel tuo articolo cera scritto anche questa mia risposta/mossa!


Offline Fra5680

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« Risposta #9 il: 23 Febbraio 2011, 11:40:23 am »
Mah..che discorsi..si leggono le cose complottistiche e sembrano vere, si leggono gli articoli di psicologia applicata (degni di essere presi da giornali di psicologia venduti in edicola ad 1,50 euro, quella che personalmente definisco la psicologia da "uneruoemzzo") e sembrano veri..
Ma la capacità propria e personale di valutare ciò che è vero o falso dove la mettiamo??? a parer mio sono paranoici sia chi crede al complotto ciecamente sia chi non ci crede ciecamente..

brendon

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« Risposta #10 il: 23 Febbraio 2011, 11:43:45 am »
Mah..che discorsi..si leggono le cose complottistiche e sembrano vere, si leggono gli articoli di psicologia applicata (degni di essere presi da giornali di psicologia venduti in edicola ad 1,50 euro, quella che personalmente definisco la psicologia da "uneruoemzzo") e sembrano veri..
Ma la capacità propria e personale di valutare ciò che è vero o falso dove la mettiamo??? a parer mio sono paranoici sia chi crede al complotto ciecamente sia chi non ci crede ciecamente..
concordo

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« Risposta #11 il: 23 Febbraio 2011, 11:46:05 am »
E' una questione di percezione delle realtà a mio avviso .
Andrebbe allenata e vissuta tramite l'introspezione . In fin dei conti la realtà è soggettiva .... perchè è illusoria  :biggrin: .
Credo che sia per questo motivo che non riusciamo a cogliere la verità nel suo insieme  :p

Schweinsteiger

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« Risposta #12 il: 23 Febbraio 2011, 11:56:01 am »
certo!
ora per stizzire il prossimo basta dire che è un complottista...
Credo che quello che è stato riportato sia più che chiaro in questo senso: il complottista è chi elabora le informazioni in una certa maniera, chi le filtra secondo schemi che riportano la realtà a schemi noti e ricorrenti.
Io non ti sto quindi dando del complottista per stizzirti, ti ho solo fatto notare che in sole due righe hai ripetute le stesse cose che erano indicate in quegli articoli, come tipiche espressione del pensiero complottista (e non credo che nessuno ti abbia obbligate a scrivere, o che tu fossi impossibilitato a leggere quanto avevi appena commentato. Quindi...)

Citazione
e dimmi...chi lo ha scritto questo articolo?
Ho fornito i links agli artioli, puoi verificare tu stesso.

Citazione
una persona lineare? o una persona che vuole far passare per "matto" una persona che vedi dei complotti?
Ti senti forse ingiustamente perseguitato? Pensi che sia stato ordito un complotto per farti passare per matto,perpetrato da anonimi che spacciano false informazioni per screditarti?
Uh, interessante. Direi anzi: perfettamente in linea con quanto descritto prima ; )

Citazione
oooo aspetta!
sono sicuro che nel tuo articolo cera scritto anche questa mia risposta/mossa!
Si, direi che il senso generale che si evince dagli articoli è questo: negazione di ogni pensiero avverso. Non in qualità del suo contenuto, ma per dubbi e sospetti sulla sua provenienza (dove tutto ciò che ti/vi contraddice è frutto del complotto stesso, architettato ad arte per celare la Verità al popolo buono e giusto)

Brianna

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« Risposta #13 il: 23 Febbraio 2011, 12:01:55 pm »
io spero che ti mangi un Rettile, così magari cambi idea.

Schweinsteiger

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« Risposta #14 il: 23 Febbraio 2011, 12:04:16 pm »
Ma la capacità propria e personale di valutare ciò che è vero o falso dove la mettiamo???
Esatto, dove la mattiamo?
Conosci forse qualcuno che dice "no, io non sono in grado di valutare ciò che è vero da ciò che è falso"?
Io ne conosco pochi. Sono filosofi, per lo più, o persone che per esperienza a professionalità sanno quanto la percezione personale sia soggetta ad errori.
Questi pochi che possono ammettere di non potersi fidare del proprio giudizio sono quelle persone che hanno messo a punto metodi per conoscere il mondo che ci circonda, in maniera oggettiva e priva (per quanto possibile) del filtro della percezione soggettiva.
Questi metodi si basano sulle prove, sulle verifica, sul controllo della coerenza interna di una teoria, sulle corrispondenze, ecc.ecc.

Quindi abbiamo due casi: o diciamo ciecamente di essere in grado di valutare ciò che è vero da ciò che è falso (e lo facciamo su base istintiva, soggettiva…cioè soggetta ai nostri errori interpretativi) o ci affidiamo ad un metodo che possa evitare di farci commettere errori.
Applicando questo metodo si elimina alla radice il tuo problema: perché a questo punto non è vero che tutto quello che leggi è convincente. Non devi più essere in balia dell’articolo che ti sembra scritto meglio, o che ti strizzi maggiormente l’occhio. Perché a questo punto hai degli STRUMENTI (e non delle mere impressioni) per giudicare l’informazione che ti arriva, per filtrarla e valutarla.
E quando hai questi strumenti puoi vedere se chi ha scritto quegli articoli mente, o se i cospirazionisti mentono. O se le cose dette dagli uni o dagli altri sono false, tendenziose, infondate ecc.ecc.
Non è MAI una questione di preferenze. La realtà non dipende da noi: sta là fuori, indipendentemente da come la vediamo.
L’unica cosa che noi possiamo farla è cercare di limitare la deformazione che NATURALMENTE l’uomo è portato ad applicare alla realtà, per venire incontro alle sue esigenze soggettive.

Citazione
a parer mio sono paranoici sia chi crede al complotto ciecamente sia chi non ci crede ciecamente..
La paranoia è la paura ingiusitificata di tutto e di tutto. Chi non crede ai complotti non ha paura di chi ci crede. Quindi la tua frase non ha senso.