Allarme radiottività in Inghilterra: chiusa una centrale nucleare

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« il: 31 Gennaio 2014, 13:53:52 pm »

Gb: allarme alta radioattività, chiusa parte centrale nucleare

L'impianto di Sellafield è più grande d'Europa, è nel nord ovest

31 gennaio 2014

Gb: 'Allarme radioattività', chiusa parzialmente la centrale di Sellafield

   
Gb: allarme alta radioattività, chiusa parte centrale nucleare(reuters)
ROMA - La centrale nucleare di Sellafiled, nel nord ovest dell'Inghilterra, è stata parzialmente chiusa dopo che sono stati rilevati livelli alti di radioattività. Lo scrive la Bbc. La struttura è la più vecchia e più grande d'Europa.

Al personale della centrale nucleare, nel nord ovest dell'Inghilterra  è stato chiesto di rimanere a casa.  Nella centrale rimangono comunque i tecnici che stanno lavorando "normalmente" per permettere alla centrale di continuare a funzionare.
 

http://www.repubblica.it/esteri/2014/01/31/news/gb_allarme_alta_radioattivit_chiusa_parte_centrale_nucleare-77358285/?ref=HREC1-10




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« Risposta #2 il: 01 Febbraio 2014, 21:42:47 pm »
http://www.greenstyle.it/centrale-nucleare-inglese-di-sellafield-chiusa-per-alti-livelli-di-radioattivita-71187.html

... Per evitare ogni rischio di contaminazione nucleare, nell’area a nord dell’impianto è stato individuato un perimetro di sicurezza, all’interno del quale vengono controllati tutti gli edifici...

Ha commentato all’ANSA Emilio Santoro, ricercatore dell’Enea:
Al momento non sono stati divulgati i valori relativi ai livelli di radioattività, ma poiché tutte le operazioni eseguite in impianti simili devono seguire un rigido protocollo si può ipotizzare che, sebbene elevato, il livello di radiazioni sia comunque inferiore a quello che obbliga ad evacuare la zona. Sulle cause sono possibili soltanto ipotesi in questo momento. Una delle più probabili è il rilascio locale di materiale radioattivo, ma è anche possibile che all’interno dell’impianto sia avvenuta un’operazione errata.

L’esperto, comunque, sente di poter escludere un incidente vero e proprio, dato che la centrale non è più in funzione da tempo.


http://cronacaeattualita.blogosfere.it/post/510405/la-centrale-nucleare-di-sellafield-chiusa-per-radioattivita-oltre-la-norma

L’impianto nucleare di Sellafield, la più grande e vecchia d’Europa, è stata chiusa stamattina dopo che sono stati riscontrati livelli di radioattività al di sopra della norma. Un portavoce ha specificato che la misura è stata presa per la sicurezza dei lavoratori, e in un secondo momento è stato specificato che la chiusura riguarda solo una parte dell’impianto. [video]

È stato deciso un perimetro di sicurezza attorno alla parte nord dell’impianto, e in questo momento tutti gli edifici della centrale vengono sottoposti ad accurati controlli. Non sono state riscontrate prove di incidenti ai reattori o perdite radioattive, ma le ricerche sono ancora in corso per capire le cause dell’anomalia.

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« Risposta #3 il: 01 Febbraio 2014, 22:05:18 pm »
http://www.greenstyle.it/nucleare-il-ministro-orlando-da-il-via-ai-lavori-per-il-deposito-scorie-radioattive-70892.html

Nucleare, da Orlando via ai lavori per il deposito scorie radioattive

di Marco Mancini 31 gennaio 2014
http://www.greenstyle.it/nucleare-il-ministro-orlando-da-il-via-ai-lavori-per-il-deposito-scorie-radioattive-70892.html


I criteri stabiliti dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) sul deposito di scorie nucleari in Italia sono stati accettati dal Ministro dell’Ambiente Orlando che ha dato l’autorizzazione per avviare l’iter. I criteri elaborati dall’ISPRA verranno presto resi pubblici, ma di fatto si basano su un principio di sicurezza, sia per la salute che per l’ambiente.

A questo punto si è arrivati in quanto l’Italia è costretta a smaltire una quantità tra i 50 e i 60 mila metri cubi di rifiuti radioattivi che, com’è risaputo, sono molto pericolosi per l’ambiente, eredità dei pochi anni nei quali sono state attive le centrali nucleari nel nostro Paese. Se smaltiti in maniera scorretta possono letteralmente distruggere tutto l’ambiente circostante e rendere invivibile l’area in cui si trovano.

Per questo ci sono voluti diversi mesi per elaborare i criteri e ci vorrà ancora di più per individuare il sito che diverrà il deposito nazionale unico. L’impegno maggiore sarà però convincere la popolazione locale ad accettare questo deposito tanto delicato.

Intervistato sull’argomento, il Ministro Orlando ha comunque prospettato tempi “tecnici” lunghi in quanto:

Il deposito unico deve essere realizzato con i più elevati standard di sicurezza e nel sito più idoneo con la giusta rilevanza alla tutela della salute e dell’ambiente; pur consapevoli del fatto che i tempi tecnici non saranno comunque brevissimi. L’intento del governo è di evitare oneri indebiti alle prossime generazioni che possono derivare da una gestione poco efficiente o poco sicura dei rifiuti e del combustibile nucleare. Tutti i passaggi dovranno essere ispirati ai principi di trasparenza e di possibilità di partecipazione dei cittadini alle scelte, compatibilmente con la necessaria riservatezza di alcune parti del processo nell’interesse nazionale.

Il Ministero ha indicato alcune modifiche al piano Ispra per poter rimanere nell’ambito dei parametri indicati dall’Euratom, la Comunità Europea dell’Energia Atomica. Adesso la palla passerà alla Sogin, la società di Stato responsabile della bonifica ambientale, che dovrà definire una sorta di mappa dei siti idonei alla realizzazione del deposito, prima della scelta finale.


http://www.ambienteinrete.it/andrea-orlando-ecco-chi-e-il-nuovo-ministro-dellambiente.html

Andrea Orlando: ecco chi è il nuovo ministro dell'Ambiente



Ha da poco compiuto 44 anni il nuovo ministro dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare del neo-nato governo Letta. Si chiama Andrea Orlando, nasce a La Spezia nel 1969 ed è uno dei "volti nuovi" del Pd, nel quale confluisce dopo una lunga (nonostante la giovane età) militanza tra Pci e Pds.

Negli scorsi anni, il ministro Orlando è stato particolarmente impegnato sul tema della criminalità organizzata, in qualità di componente della commissione parlamentare antimafia, mentre dal punto di vista ambientale si è impegnato ultimamente per lo sblocco dei fondi alle zone alluvionate in Liguria.

La sua carriera inizia nel 1989, quando diventa segretario provinciale della Fgci, per poi venire eletto nel consiglio comunale spezzino tra le fila del Pci prima e del Pds poi. Nel 2008 viene rieletto per il Partito Democratico alla Camera, dove è membro delle commissioni Bilancio e Antimafia, mentre nel 2011 Bersani lo nomina commissario del Pd di Napoli.

Come accennavamo, recentemente si è battuto per chiedere allo Stato di sbloccare i fondi necessari per garantire la messa in sicurezza di territori come quelli liguri colpiti dalle ultime alluvioni. Un impegno che fa ben sperare, dunque, sul fronte della lotta al dissesto idrogeologico e al consumo del suolo, così come positiva potrebbe essere la sua esperienza nel Forum Giustizia e nella Commissione d'inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, esperienza che ci auguriamo venga messa a servizio della lotta all'illegalità ambientale e all'ecomafia.

Un aspetto non si può però di certo trascurare: il neo-ministro Orlando fa infatti parte delle tante voci a favore della TAV, la contestatissima linea ferroviaria alta velocità Torino-Lione, e fu anche portavoce della proposta del Pd di far intervenire l'esercito per difendere i cantieri. Appare dunque chiara la linea su cui proseguirà il nuovo governo su questo fronte.

Con la nomina di Orlando è stata comunque scongiurata l'ipotesi della soppressione del ministero dell'Ambiente, che si temeva potesse essere accorpato a quello dello Sviluppo Economico o delle Infrastrutture. Ieri c'è stato il passaggio di consegne fra il neo ministro e l' uscente Corrado Clini: "Abbiamo fatto il punto sulle tante questioni che approfondirò nei prossimi giorni" ha dichiarato Orlando. L'augurio di tutti è che ora si passi in tempi brevi ad una fase operativa che possa realmente affrontare i numerosi problemi ambientali di questo Paese e contrastare fenomeni come quello dei cambiamenti climatici o del consumo del suolo.

Autore Eleonora Cresci


http://www.greenstyle.it/saluggia-al-top-del-rischio-nucleare-record-di-compensazioni-9237.html

In Italia, anche se non abbiamo più centrali nucleari attive, vengono tuttora stoccate scorie. Per questo motivo vengono anche elargiti dei bonus di compensazione agli enti locali interessati da questa particolare e non proprio piacevole situazione.

Ora, da un po’ di tempo, la località più “fortunata”, ovvero quella che sta ottenendo più compensazioni è Saluggia in provincia di Vercelli (Piemonte). Una fortuna, di cui gli abitanti farebbero volentieri a meno visto che, come notano quelli di Legambiente:
Se a Saluggia vengono assegnate le maggiori compensazioni, significa che qui ci sono i maggiori rischi e per di più avendo accettato e continuando ad accettare tutti gli impianti e i depositi nucleari che venivano e vengono proposti dalle istituzioni, Saluggia è arrivata al punto in cui siamo.

Ed effettivamente, se pensiamo che un centro così piccolo (poco più di 4000 abitanti) ha preso 5 milioni di “compensazioni” per il 2010, la situazione inizia ad essere preoccupante. Soprattutto considerando anche che la località seconda in classifica è Trino, sempre nel vercellese.

La città di Saluggia è interessata fin dagli anni cinquanta dello scorso secolo da attività di ricerca, sperimentazione e stoccaggio nucleari. Proprio ad queste parti venne costruito Avogadro RS-1 il primo reattore nucleare di ricerca sperimentale mai costruito in Italia, tutt’ora in fase di smantellamento (e di proprietà della FIAT). Insomma, Saluggia è una paese che da almeno 60 anni paga il costo del nucleare italiano. E, ancora oggi, come conclude amara Legambiente le cose non sono cambiate:
Le compensazioni nucleari assegnate per il 2010 dimostrano che Saluggia è sempre più la capitale del nucleare.

« Ultima modifica: 01 Febbraio 2014, 22:14:59 pm da GeoMath »

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« Risposta #4 il: 01 Febbraio 2014, 23:28:51 pm »
http://www.greenstyle.it/centrali-nucleari-a-rischio-incidente-in-europa-sono-86-4820.html

Centrali nucleari a rischio incidente: in Europa sono 86

centrali nucleari in europa



...
In Europa, in effetti esistono al momento qualcosa come 143 reattori nucleari in funzione e molti altri in fase di smantellamento, ovvero comunque a rischio potenziale di incidente. Fra queste centrali nucleari, molte hanno tecnologie vecchie e considerate intrinsecamente poco sicure persino per gli standard dei pro-nucleristi dei nostri tempi ...

Angelo Bonelli dei Verdi ha addirittura evocato un referendum europeo:
Il nucleare è un’energia insicura e pericolosa che mette a rischio la salute e il futuro delle popolazioni che vivono intorno alle centrali: è necessario avviare una battaglia per bandire il nucleare dall’Europa con un grande referendum europeo

... Giuseppe Onufrio, fisico, ex ricercatore dell’Enea e direttore di Greenpeace, contava qualcosa come 87 reattori in Europa costruiti con standard di sicurezza non più validi. Si va da centrali identiche a quella di Chernobyl – sono attivi ben 14 reattori di questo tipo fra Russia, Ucraina e Lettonia – a quelle prive del doppio guscio protettivo; passando per tecnologie poco sicure come i modelli Candu (solo due in Europa) e centrali semplicemente troppo vecchie.
Fra questi reattori, alcuni sono presenti anche a ridosso dei confini italiani. In Svizzera, ad esempio, sono presenti ben 5 reattori, nessuno dei quali proprio di ultima generazione. Se la “nuova” centrale di Leibstadt è stata finita nel 1984 (ma iniziata a costruire 10 anni prima), il primo reattore di Beznau fu inaugurato nel 1969, 42 anni fa...



http://www.greenstyle.it/incidente-nucleare-a-fessenheim-feriti-al-confine-francia-germania-11413.html

...  il 12 settembre 2011 è scoppiata una fornace alla centrale francese di Marcoule, a 250 km da Torino; il 6 ottobre dello stesso anno c’è stata una contaminazione nucleare nella centrale belga di Dessel; undici giorni dopo è scoppiato il fuoco nella sala turbine della centrale nucleare di Oskarshamn, in Svezia; un mese dopo c’è stata la nube di iodio 131 in Ungheria, proveniente dall’Institute of Isotopes di Budapest; un altro istituto nucleare, ma a Mosca, è stato coinvolto in un incidente a febbraio 2012...

http://www.giornalettismo.com/archives/756829/lincidente-alla-centrale-nucleare-di-cui-nessuno-sapeva-nulla/

L’incidente nucleare di cui nessuno sapeva nulla
di Valentina Spotti  - 07/02/2013 - A due passi da casa nostra

Le autorità francesi hanno rivelato oggi il verificarsi di un incidente all’impianto nucleare di Golfech, un piccolo comune del dipartimento francese di Tarn-et-Garonne, nella regione meridionale di Midi-Pyrénées. L’incidente, classificato come livello 1 sulla scala INES, si è verificato lo scorso 19 gennaio...

LIVELLO 1 - Secondo quanto riportato da Le Monde, le autorità francesi hanno spiegato che l’incidente non avrebbe auto nessuna conseguenza sulla sicurezza dell’impianto, del personale e dell’ambiente e, secondo la compagnia energetica EDF si sarebbe trattato di un errore nel settaggio di uno dei quattro rubinetti che regolano la diffusione del vapore verso l’esterno dell’impianto. Il rubinetto sarebbe quindi rimasto “non disponibile” per i tempo di una nuova regolazione, episodio che è stato dichiarato all’Autorità francese per la sicurezza nucleare che ha classificato l’incidente come un livello 1 sulla scala INES (il livello massimo è 7, lo stesso di Chernobyl e Fukushima).

FUORIUSCITA DI VAPORE - L’incidente – spiega ancora il comunicato riportato da Le Monde – si sarebbe prodotto nel circuito secondario dell’impianto, che regola la generazione del vapore che fa muovere le turbine. La cattiva regolazione di una delle valvole ha costretto i tecnici a far sfiatare il vapore in eccesso fuori dall’impianto [peccato che è radioattivo! ma sti' diversamente scienziati, non hanno modo di far sfiatare in ambiente chiuso o non è nemmeno stato progettato perchè costerebbe troppo? scienza e politica al servizio del dio denaro]

http://www.pane-rose.it/files/index.php?c3:o40790

Francia: incidente in un sito nucleare di Areva
(8 Ottobre 2013)

http://www.progettohumus.it/nucleare.php?name=specialreattori
« Ultima modifica: 02 Febbraio 2014, 01:17:27 am da GeoMath »

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« Risposta #5 il: 02 Febbraio 2014, 00:00:50 am »
http://it.euronews.com/2013/12/24/francia-deraglia-treno-con-a-bordo-scorie-radioattive/

Francia, deraglia treno con a bordo scorie radioattive
24/12/13



Grande spavento in Francia dopo che un treno merci con a bordo scorie radioattive è deragliato nel deposito di Drancy, tre chilometri a nord est di Parigi.

Fortunatamente nessuna perdita, assicurano i responsabili del gigante dell’energia nucleare Areva, ma il partito dei Verdi ha reagito chiedendo la fine del trasporto di scorie attraverso le aree urbane.

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« Risposta #6 il: 02 Febbraio 2014, 00:54:51 am »
http://www.greenstyle.it/le-centrali-nucleari-arrivano-sulla-luna-4617.html

Le centrali nucleari arrivano sulla Luna

Le missioni spaziali, colo loro stuolo di veicoli, macchinari e congegni elettronici, hanno bisogno di energia. Per questo la NASA e il Dipartimento Americano dell’Energia (U.S. Department of Energy, DOE) stanno pensando di costruire centrali nucleari in miniatura in grado di funzionare sulla Luna o sui pianeti del Sistema Solare.
Fantascienza? Non proprio. Una squadra di ricercatori del DOE, coordinata da James Werner, sta collaborando con l’agenzia spaziale americana alla realizzazione del prototipo della prima centrale nucleare spaziale. Il reattore, che sarà grande più o meno quanto una comune valigia, dovrebbe essere pronto per il 2012, e potrebbe essere utilizzato in via sperimentale per l’alimentazione di veicoli e apparecchiature in dotazione agli astronauti.
Diverse le difficoltà tecniche che i ricercatori stanno cercando di superare. A cominciare dal peso del reattore nucleare, che deve essere ridotto il più possibile, e dalla scelta dei materiali da utilizzare. Werner, infatti, ha spiegato che sebbene il principio fisico alla base del funzionamento del reattore rimanga lo stesso, i componenti dell’impianto devono essere adattati alle diverse condizioni. Nello spazio, per riuscire a bombardare il nucleo del materiale combustibile con dei neutroni (come avviene nelle centrali “terrestri”) servono materiali a hoc che dovranno essere messi a punto nel prossimo futuro.

Le prospettive sono piuttosto allettanti, perché, come sottolineano i ricercatori, l’energia nucleare è più versatile di quella solare, che viene attualmente utilizzata per alimentare satelliti, attrezzature e veicoli spaziali. I reattori nucleari, infatti, possono funzionare anche di notte o in luoghi poco illuminati come grotte o canyon. Per questo la NASA e il DOE sperano, una volta che sarà terminata la fase sperimentale, di riuscire a realizzare mini-centrali capaci di generare più di 40 kiloWatt di elettricità.


ma arrivano anche in... cucina!    :uhm:


http://www.greenstyle.it/un-reattore-nucleare-nella-cucina-di-casa-arrestato-giovane-svedese-4556.html

Ha cercato di assemblare un reattore nucleare in miniatura nella cucina della propria abitazione. Per questo il 31enne svedese Richard Handl è stato arrestato dalla polizia, a cui non è bastato che l’uomo giurasse di avere intenzioni del tutto pacifiche, e di aver tentato l’esperimento solo per “amore della scienza”:
Il giovane scandinavo, residente nella cittadina di Ängelholm, è stato rilasciato dopo qualche ora, ma è improbabile che decida di tornare ai suoi esperimenti ai fornelli. Sul suo blog, infatti, Handl ha annunciato di aver annullato il suo progetto perché è ancora sotto accusa per reati contro la legge svedese in materia di sicurezza.
A chiedere l’arresto dell’uomo era stata la Swedish Radiation Safety Authority, che aveva trovato del materiale radioattivo nell’appartamento di Handl. Immediato l’intervento della polizia, che, come racconta lo stesso “aspirante scienziato” ha poi controllato con un contatore Geiger i livelli di radioattività sul corpo e nella casa dell’uomo.

Sul sito personale del bizzarro svedese (Richard’s Reactor) sono riportate tutte le fasi del suo progetto di centrale atomica fai da te, con tatto di dettagliato corredo fotografico. E a giudicare dall’elenco di link ad articoli internazionali che riportano le sue “gesta”, c’è da chiedersi se, più che per amore della scienza, Richard Handl non abbia agito per ottenere una facile popolarità planetaria. Il caldo gioca davvero brutti scherzi, anche in Svezia.

da  http://richardsreactor.blogspot.it/










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« Risposta #7 il: 02 Febbraio 2014, 01:03:39 am »
non recente, ma sempre attuale...

http://www.aciclico.com/ambiente/centrali-nucleari-in-mezzo-alle-popolazioni.html

Aciclico Magazine
Centrali nucleari in mezzo alle popolazioni


Una mappatura delle 211 centrali nucleari costruite nel mondo accompagnata da precisi dati demografici, mostra importanti disparità tra i singoli paesi.Dopo l’incidente alla centrale giapponese di Fukushima, i fautori della sicurezza nucleare dovranno tenere conto di molti parametri, spesso trascurati nel corso degli ultimi decenni.

La densità della popolazione presente attorno agli impianti è certamente uno di questi elementi chiave. Esporre gli abitanti ad un elevato tasso di radioattività o decidere un’eventuale evacuazione di una zona contaminata è infinitamente più grave e delicato, se la regione sinistrata è abitata da milioni di persone, piuttosto che una zona alquanto deserta.

“Dopo l’incidente di Fukushima, quando chiedevo agli esperti nucleari quali tipi di reattori sono attualmente più sicuri, tutti erano d’accordo nell’affermare che è difficile stabilirlo e che ci sono molti parametri da prendere in considerazione. In compenso, tutti concordano nel sottolineare che i più rischiosi sono quelli situati in zone densamente popolate”, riporta Declan Butler, giornalista della rivista scientifica Nature. 

Dal canto suo Butler ha deciso di elaborare, in collaborazione con l’università Columbia di New York, la prima carta geografica rappresentante le 211 centrali nucleari realizzate nel mondo, accompagnata dai dati demografici precisi.

Prima lezione, prima sorpresa. La regione intorno alla centrale di Fukushima, dove la popolazione ha dovuto essere evacuata in un raggio di 30 chilometri, non è nemmeno troppo popolata. Conta in effetti soltanto 172.000 abitanti. Ma i due terzi degli impianti nucleari costruiti nel mondo superano questa cifra. In Francia, ad esempio, 930.000 abitanti vivono in un perimetro di 30 km attorno a Fessenheim, 800.000 attorno a Cattenom, 700.000 attorno a Bugey, 620.000 attorno a Sant’Alban e 420.000 attorno a Gravelines.

Se si paragona alla Germania, al Benelux o all’Inghilterra, la Francia ha costruito il suo parco nucleare in zone rurali con una bassa densità abitativa. “Negli anni 70, in Francia, il primo decreto di autorizzazioneproibiva la realizzazione di impianti  nucleari vicino alle città, contrariamente alle centrali termiche”, ricorda Philippe Vesseron, che fu direttore dell’istituto di protezione e di sicurezza nucleare.

“Le centrali nucleari sono destinate a vivere a lungo e a dispensare benefici economici alle popolazioni. Occorre, tuttavia,  saperle gestire con tutti i mezzi e controllare l’evoluzione demografica delle zone limitrofi, a lungo termine”. Ha aggiunto l’esperto.

Per l’autorità di sicurezza nucleare il controllo dell’urbanizzazione è una vera sfida.“Negli Stati Uniti, le città sono proliferate attorno a molte centrali nucleari, nel corso dell’ultimo decennio”, sottolinea Declan Butler.

In Europa, comunque, la realtà è molto più lontana da quella dell’Asia.

Oltre 8 milioni di abitanti in un raggio di 30 km attorno alla centrale di Kanupp, in Pakistan; 5,5 e 4,7 milioni attorno a due impianti nucleari a Taiwan, e che dire ancora di 28 milioni di abitanti in un raggio di 75 km attorno a due centrali nucleari cinesi… 

« Ultima modifica: 02 Febbraio 2014, 01:07:28 am da GeoMath »

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« Risposta #8 il: 02 Febbraio 2014, 01:47:43 am »
http://www.progettohumus.it/public/forum/index.php?topic=2160

ROVELLO PORRO: UNA CHERNOBYL ITALIANA DIMENTICATA ALLE PORTE DI MILANO?

IL FALLOUT DI ROVELLO PORRO




Mondo in cammino e AIPRI avevano denunciato il primo aprile di quest’anno il grave fallout a Rovello Porro (Co) [VEDI] in seguito alla fusione di una fonte orfana radioattiva nella fonderia Premoli nel 1989, facendo presente – in base ai calcoli – la ancora preoccupante situazione radioecologica presente, con particolare riferimento al torrente Lura.

La denuncia, rilanciata soprattutto a livello web, aveva lasciato indifferenti (apparentemente) le autorità locali, certi assessori “ambientalisti”, l’ARPA stessa, per non parlare di generiche accuse di allarmismo nei nostri confronti. Io, personalmente, e il Professore Scampa che, insieme, abbiamo lavorato al caso, speravamo – nell’interesse collettivo – di esserci sbagliati e avremmo volentieri accettato informazioni o repliche che ci avessero sconfessato. Invece, silenzio più assoluto, nessuna smentita!
 Dopo mesi di silenzio e di bassissimo profilo informativo, veniamo a conoscenza di un incontro tenutosi nel settembre scorso a Saronno e riportato nel link postato. Sia il comune di Saronno che il dipartimento di Varese dell’ARPA hanno deciso di monitorare in maniera approfondita e meno saltuaria la zona circostante la ditta Premoli e il torrente Lura, inserendo il controllo (come noi suggerivamo) sui sedimenti.
 
Purtroppo non ci eravamo sbagliati, anche se le autorità non lo ammetteranno mai espressamente, ma il semplice fatto che abbiano deciso di prevedere tali controlli e, a differenza di prima, con cadenza periodica è – purtroppo!- un’indiretta conferma della nostra preoccupazione.
 Lo stesso assessore all’ambiente di Saronno che all’epoca della denuncia affermava : “Con riferimento ai controlli effettuati più di recente, ci è stato confermato che non sono state rilevate contaminazioni nei terreni nelle aree circostanti esterne all’insediamento produttivo, nelle falde potabili, né nelle acque del torrente Lura, queste ultime effettuate nel 2012.” [VEDI], fa ora dire al suo Assessorato “In quest’ottica, per quanto concerne il territorio circostante la ditta Premoli, si è stabilito di integrare il piano di monitoraggio del torrente Lura includendo, oltre alle acque che sono già monitorate, anche campioni di sedimento…Il piano di monitoraggio così modificato sarà successivamente svolto con cadenza periodica nel futuro”.
Chiederne, però, spiegazione sarebbe ormai un puro esercizio retorico.

Massimo Bonfatti

Da saronnopiu.it
Monitoraggio della radioattività del torrente Lura
Il giorno 17 settembre si è svolto presso il comune di Saronno un incontro tra l'Amministrazione Comunale e il dipartimento di Varese di ARPA Lombardia, per approfondire alcuni aspetti relativi all'incidente avvenuto presso la ditta Premoli di Rovello Porro nell'anno 1989. Sono stati discussi gli aspetti relativi al monitoraggio ambientale della radioattività nell'area intorno all'insediamento produttivo e in particolare sul territorio comunale di Saronno. [SEGUE]


Tre i passaggi che mi preme sottolineare:- "La situazione di criticità ambientale dovuta alla presenza di rifiuti radioattivi, presso lo stabilimento di raffineria metalli della società Premoli Luigi e Figli SpA di Rovello Porro (Como), perdura dal maggio 1990 e trae origine dalle operazioni di bonifica dello stabilimento a seguito della contaminazione radioattiva generata dalla fusione di scorie saline di alluminio con presenza di isotopi radioattivi di natura metallica, nella fattispecie Cesio 137 durante il processo produttivo unitamente al rottame metallico. La ricostruzione degli eventi storici riportata dall’interrogante è confermata dagli elementi informativi forniti dall’ASL di Como (che ha assunto la competenza territoriale della ex USSL n. 9 di Saronno dal 1998) e dal Comune di Rovello Porro (Como) che, sin dal momento in cui sono venuti a conoscenza dell’incidente sono intervenuti ognuno per gli aspetti di propria competenza".
CONSIDERAZIONE: PURTROPPO AVEVAMO CENTRATO IL PROBLEMA!-

"Tuttavia l’ENEA, avuto riguardo alle condizioni attuali dell’area, ritiene comunque che, per le caratteristiche fisico radiologiche del sito contaminato e dei volumi dei materiali di risulta, sia comunque sconsigliabile il trasferimento dei rifiuti presso il deposito Nucleco, o altra sede, e raccomanda – invece – la realizzazione di un deposito temporaneo in loco autorizzato allo scopo e dotato di adeguati requisiti di sicurezza, in attesa della realizzazione del deposito nazionale presso il quale trasferire tutti i materiali radioattivi, non appena messo in esercizio"
CONSIDERAZIONE: SIGH!

"Nella eventualità, inoltre, di significativi incrementi del rilascio di contaminazione radioattiva dell’ambiente e di esposizione delle persone, andranno adottate le procedure previste dall’articolo 100 del decreto legislativo n. 230 del 1995 e ss.mm.ii.che individuano il prefetto quale autorità locale di Governo per il coinvolgimento delle strutture di protezione civile ed eventualmente anche per la gestione degli interventi in situazioni di emergenza"
CONSIDERAZIONE: DOPPIO SIGH!

Massimo Bonfatti

http://www.progettohumus.it/public/forum/index.php?PHPSESSID=ppa44hgeubtpkdi0onlgmheap6&topic=2101


... “Questa proposta è stata elaborata dal Ministero della sanità con l’aiuto, non solo dell’Istituto superiore di sanità, ma anche di tutte le strutture nazionali e locali che in questi anni si sono occupate del problema. Riteniamo fondamentale che tale decreto trovi applicazione. Infatti, possono verificarsi nuovamente casi di contaminazione gravi come quello verificatosi qualche anno fa in Lombardia, quando ci si accorse della contaminazione solo dopo che essa era arrivata nel Po, ben a valle della fonderia considerata. Quando poi si è risaliti ad una fabbrica di Rovello Porro ci si è resi conto che la contaminazione si era ormai diffusa non solo nel prodotto finito ma in tutta la fabbrica e l’ambiente circostante. In quell’occasione lo Stato si assunse tutto il peso economico della decontaminazione; è chiaro però che questa situazione non può protrarsi nel tempo. Il costo di lavorazioni realizzate con materiali potenzialmente pericolosi non può e non deve essere sostenuto dai cittadini”...


« Ultima modifica: 02 Febbraio 2014, 01:56:06 am da GeoMath »

Offline davidellus

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« Risposta #9 il: 02 Febbraio 2014, 05:14:56 am »
ci mancava solo questa. . . dopo la centrale del garigliano vicino a me . . . insieme alla terra dei fuochi...sono sempre più convinto che siamo un mondo malato