Piramidi in bosnia datate 12000 a.c

  • 4671 Risposte
  • 1146425 Visite

LOREALI

    *
  • Visitatore
« Risposta #1140 il: 28 Ottobre 2011, 13:52:06 pm »
 :testata: :testata: e tirar su qualche cosa con una COLLETTA da poterli pagare?????E' sempre la solita domanda:come fare a donare???? :uhm:
SOLDI SOLDI sempre soldi.......che a guardarli singolarmente sono propio insignificanti.......

   VIVA IL BARATTO !!!!


« Ultima modifica: 28 Ottobre 2011, 13:54:14 pm da LOREALI »

Ariel

    *
  • Visitatore
« Risposta #1141 il: 28 Ottobre 2011, 22:18:44 pm »
Che peccato!!!  ...credo che tutti noi eravamo stremamente anziosi di sapere finalmente cosa c'era la' sotto...   :(   ci tocca aspettare!!!  ...e allora aspetteremo tutto il tempo necessario!!! 

Offline Romulus

    *
  • Organismo Vivente
  • **
  • Post: 97
  • Nibiruano/a 0
« Risposta #1142 il: 28 Ottobre 2011, 23:45:00 pm »
Alcuni anni fa un gruppo di archeologi tedeschi che studiavano la cultura Butmir hanno operato nelle vicinanze in collaborazione con il Museo di Sarajevo e poi si sono portati via tutti i reperti in Germania.

Tuttavia, l'Istituto tedesco ha fornito tutti i finanziamenti per gli scavi.
Citazione
These excavations ... have been entirely financed by the German Institute, the Bosnian authorities never having given a cent,

Offline Megrez

    *
  • Rettile
  • ****
  • Post: 266
  • Nibiruano/a 19
  • Teca viola d'ametista!
« Risposta #1143 il: 29 Ottobre 2011, 00:26:11 am »
Alcuni anni fa un gruppo di archeologi tedeschi che studiavano la cultura Butmir hanno operato nelle vicinanze in collaborazione con il Museo di Sarajevo e poi si sono portati via tutti i reperti in Germania.

Tuttavia, l'Istituto tedesco ha fornito tutti i finanziamenti per gli scavi.
Citazione
These excavations ... have been entirely financed by the German Institute, the Bosnian authorities never having given a cent,

E che vol dire scusa?

Cioé... secondo il tuo ragionamento, io mi compro l'attrezzatura, mi finanzio gli scavi, e posso portarmi via quello che trovo?
Guarda che uno fa così in Italia si chiama... TOMBAROLO!

Ci sta pure che gli archeologi tedeschi non si siano tenuti gli oggetti rinvenuti per se, o che non li abbiano rivenduti per ricavarne soldi, ma che, invece, li abbiano resi tutti disponibili per la pubblica fruizione in un museo... questo non è cmq un bel comportamento, e mitiga solo in minima parte una figuraccia da "imbertatori" di prima categoria.


Offline Pablito

    *
  • Postatore Folle
  • ******
  • Post: 1.596
  • Nibiruano/a 257
« Risposta #1144 il: 29 Ottobre 2011, 23:09:56 pm »
Un video (in inglese) di Richard Hoyle che riassume la situazione successiva alla scoperta della struttura posta sotto il piano di calpestio dei tunnel di Ravne. Ci sono belle immagini e le mappe.


CRICEMAN

    *
  • Visitatore
« Risposta #1145 il: 01 Novembre 2011, 01:28:50 am »


Credo che i soldi (o una colletta) siano un fattore marginale se confrontato con la necessità di una maggiore apertura da parte della fondazione nel conferire maggiore autonomia sulla manodopera ai gruppi indipendenti, quale l' SBRESEARCH ne è un'esempio.
 Non sembrerebbe difficile decidere di lasciare lavorare gruppi diversi dalla fondazione, che dispone di altri tipi di fondi e sostentamento per esempio, magari sotto una supervisione, perchè no.
  Quello che mi chiedo è: c'è la volontà di farlo? Se no. Perchè?


E' sacrosanto che la gestione e progressione di un sito archeologico è un'attività che dovrebbe essere perpetuata senza inutili affrettamenti, scadenze, ma bensì con pazienza, costanza e soprattutto con la volontà di fare...   Ed è quest'ultima che non percepisco dalla fondazione. Quando ci metti impegno e rimani focalizzato sull'obbiettivo la quantità di tempo che impieghi per conseguire l'obiettivo è relativo. Ciò lo si nota, lo si accetta e lo si riesce anche ad apprezzare a volte.
Quindi se, l'obiettivo è fare conoscere e fornire prove al MONDO che le strutture nella Valle di Visoko sono reali, così da poter conquistare la fiducia di più organizzazioni, enti e in generale alte sfere, così da poter accedere in un secondo momento a superiori fondi da investire nel progetto; Non traspare l'evidenza che la fondazione proceda: O' NON nella maniera migliore? O' NON assecondando questo obiettivo?

Questa è solo una riflessione che ho fatto, una incongruenza o contraddizione che mi fa tuttora pensare :uhm: e che volevo esporvi.

Offline Romulus

    *
  • Organismo Vivente
  • **
  • Post: 97
  • Nibiruano/a 0
« Risposta #1146 il: 01 Novembre 2011, 19:31:36 pm »

Cioé... secondo il tuo ragionamento, io mi compro l'attrezzatura, mi finanzio gli scavi, e posso portarmi via quello che trovo?
Guarda che uno fa così in Italia si chiama... TOMBAROLO!

Ci sta pure che gli archeologi tedeschi non si siano tenuti gli oggetti rinvenuti per se, o che non li abbiano rivenduti per ricavarne soldi, ma che, invece, li abbiano resi tutti disponibili per la pubblica fruizione in un museo... questo non è cmq un bel comportamento, e mitiga solo in minima parte una figuraccia da "imbertatori" di prima categoria.


Gli scavi di Okoliste sono  un progetto congiunto della Zemaljski Muzej di Sarajevo, ei tedeschi, anche se i tedeschi finanziano il progetto. Tuttavia, Okoliste è anche un sito del patrimonio nazionale della Bosnia-Erzegovina, e tutti gli oggetti trovati sono automaticamente la proprietà del Museo di Sarajevo, o del museo di Visoko. Alcuni degli oggetti possono essere presi all'estero ai fini dello studio (classificazione, analisi, ...), ma questo non può che essere temporanea, e con l'accordo delle autorità bosniache (firma di un accordo, il tempo di ritorno, l'assicurazione ... tutte le condizioni necessarie). Tutto questo è dettagliata in questa pagina della Commissione per la protezione dei monumenti nazionali.

Quindi, sì, alcuni oggetti sono in Germania, ma temporaneamente. Inoltre, il Museo di Sarajevo, che, per legge, è il custode di tutti i reperti rinvenuti negli scavi nella Federazione, non ha i mezzi per organizzare mostre: gli oggetti sono conservati nel seminterrato del museo, che e ancora senza riscaldamento, e dove alcuni tetti continuano a disintegrarsi ... Se i fondi pubblici destinati alla Fondazione fin dal 2006 erano stati utilizzati per il museo, la situazione non sarebbe così.
« Ultima modifica: 01 Novembre 2011, 23:11:14 pm da Romulus »

Offline Megrez

    *
  • Rettile
  • ****
  • Post: 266
  • Nibiruano/a 19
  • Teca viola d'ametista!
« Risposta #1147 il: 02 Novembre 2011, 00:46:39 am »

Cioé... secondo il tuo ragionamento, io mi compro l'attrezzatura, mi finanzio gli scavi, e posso portarmi via quello che trovo?
Guarda che uno fa così in Italia si chiama... TOMBAROLO!

Ci sta pure che gli archeologi tedeschi non si siano tenuti gli oggetti rinvenuti per se, o che non li abbiano rivenduti per ricavarne soldi, ma che, invece, li abbiano resi tutti disponibili per la pubblica fruizione in un museo... questo non è cmq un bel comportamento, e mitiga solo in minima parte una figuraccia da "imbertatori" di prima categoria.


Gli scavi di Okoliste sono  un progetto congiunto della Zemaljski Muzej di Sarajevo, ei tedeschi, anche se i tedeschi finanziano il progetto. Tuttavia, Okoliste è anche un sito del patrimonio nazionale della Bosnia-Erzegovina, e tutti gli oggetti trovati sono automaticamente la proprietà del Museo di Sarajevo, o del museo di Visoko. Alcuni degli oggetti possono essere presi all'estero ai fini dello studio (classificazione, analisi, ...), ma questo non può che essere temporanea, e con l'accordo delle autorità bosniache (firma di un accordo, il tempo di ritorno, l'assicurazione ... tutte le condizioni necessarie). Tutto questo è dettagliata in questa pagina della Commissione per la protezione dei monumenti nazionali.

Quindi, sì, alcuni oggetti sono in Germania, ma temporaneamente. Inoltre, il Museo di Sarajevo, che, per legge, è il custode di tutti i reperti rinvenuti negli scavi nella Federazione, non ha i mezzi per organizzare mostre: gli oggetti sono conservati nel seminterrato del museo, che e ancora senza riscaldamento, e dove alcuni tetti continuano a disintegrarsi ... Se i fondi pubblici destinati alla Fondazione fin dal 2006 erano stati utilizzati per il museo, la situazione non sarebbe così.

Opinioni opinabili. Potremmo argomentare per un'altra decina di post riguardo la "custodia temporanea" in Germania dei reperti bosniaci e sull'utilizzo dei fondi pubblici destinati alla Fondazione, ma sinceramente io rimarrei delle mie idee e probabilmente tu rimarresti delle tue. Questo thread ha già visto diversi inneschi di flame nelle ultime settimane, per cui mi auto-censuro e mi astengo dal replicarti (tanto non servirebbe). Comunque sia, il mio silenzio non va ad asseverare le tue considerazioni o il loro contenuto. Ritienilo una cortesia.
 

san matteo

    *
  • Visitatore
« Risposta #1148 il: 02 Novembre 2011, 19:34:51 pm »
 :-\ Da come ho capito sono finiti i soldi e i lavori si sono fermati.
Non ci sono volontari che scavano gratis?
A distanza di anni cosa e stato scoperto, mi sembra che state sempre in quei tunnel senza arrivare da nessuna parte.
Ho sentito che forse era un giacimento minerario ecco il perche di quei tunnel?
Secondo me ci vuole una scoperta di tale importanza da far arrivare i soldi e no le solite pietre scoperte fino ad ora non credete.
 :uhm:

ophyuco

    *
  • Visitatore
« Risposta #1149 il: 02 Novembre 2011, 21:59:41 pm »
:-\ Da come ho capito sono finiti i soldi e i lavori si sono fermati.
Non ci sono volontari che scavano gratis?
A distanza di anni cosa e stato scoperto, mi sembra che state sempre in quei tunnel senza arrivare da nessuna parte.
Ho sentito che forse era un giacimento minerario ecco il perche di quei tunnel?
Secondo me ci vuole una scoperta di tale importanza da far arrivare i soldi e no le solite pietre scoperte fino ad ora non credete.
 :uhm:

dovresti leggerti tutte le 80 pagine, e allora capiresti che qualcosa in più c'è (qualcosa di straordinario...)....e nn solo un tunnel....ma come si sà, "le verità nascoste...."  :mad:

Offline Pablito

    *
  • Postatore Folle
  • ******
  • Post: 1.596
  • Nibiruano/a 257
« Risposta #1150 il: 02 Novembre 2011, 23:59:58 pm »
Un saluto a tutti i presenti. Vi sto scrivendo in questo momento da Visoko, seduto nella hall del mio albergo.
Ieri ho avuto un incontro direttamente con Osmanagic per discutere la nostra partecipazione (SBRG) al progetto Piramidi Bosniache per il futuro.

La risposta di Osmanagic è stata molto semplice:

1)   In questo momento la priorità è mettere in sicurezza i tunnel per evitare ulteriori crolli, quindi qualsiasi altra priorità passa in secondo piano. E non c’è da stupirsi perché con l’apertura di nuove aperture tra i tunnel o l’allargamento o l’innalzamento degli stessi è cambiato il flusso d’aria all’interno. Cosicché l’umidità un tempo portata via dal flusso d’aria ora ristagna e provoca l’assorbimento da parte del conglomerato dell’acqua che scioglie il conglomerato stesso e ne provoca la perdita di tenuta, causando crolli. Era un problema che l’archeologa aveva segnalato da tempo, ma che forse non è stato tenuto in debita considerazione.
2)   La seconda priorità da parte della Fondazione è portare alla luce la struttura, ma secondo propria scelta e quando verrà ritenuto opportuno, non in base alla nostra disponibilità. È chiaro che a questo punto che la nostra partecipazione a questa operazione è considerata irrilevante.
3)   Quanto prima, risolta la seconda priorità, la terza priorità è riprendere a scavare in direzione della Piramide del Sole, ma senza togliere l’acqua dai tunnel. Per questa priorità è previsto l’impiego di svariati anni prima di raggiungere questo obiettivo. Ma mi risulta parecchio oscuro come si voglia procedere operando in un ambiente con la presenza di 20-30 cm d’acqua sul pavimento.

Non essendo queste osservazioni di mia provenienza non intendo commentarle, né replicare a qualcuno sulle motivazioni. Quindi, no comment.

Per altro oggi l’archeologa è partita per compiere un ciclo di conferenze a Londra allo scopo di raccogliere fondi per la Fondazione, utili per finanziare i lavori di messa in sicurezza. In questo momento mancano anche i soldi per comprare i puntelli da sostituire.

Come vedete la situazione non è rosea, né per il presente né per il futuro.


Soupoftheday

    *
  • Visitatore
« Risposta #1151 il: 03 Novembre 2011, 10:49:15 am »
Se comprendo in modo corretto, l’apertura di tunnel con conseguente asportazione della terra contenuta, il loro allargamento, ha portato ad una “situazione pericolosa” con conseguente necessità di  “porre in sicurezza” parte della struttura esistente.
L’umidità ristagna con conseguente rischio di crolli, e la causa di questo sarebbe un mutamento del flusso d’aria all’interno dei tunnel  stessi. Probabilmente, al di là dell’innalzamento delle volte, e dell’allargamento dei tunnel, la causa principale può essere nell’asportazione della terra che fino a poco tempo prima sigillava la struttura. Si chiudono gallerie, quando queste diventano pericolose, se si decide di riaprirle bisogna che il tutto venga svolto in modo tale che si possano mantenere a lungo contro-pressioni adeguate, cosa impossibile a farsi usando materiali deperibili come travature in legno.
Credo che questa possa essere la causa, piuttosto che una modifica nel flusso delle correnti d’aria.
Sperabile che non vi siano crolli. E che questi non coinvolgano operai , volontari o peggio, semplici visitatori. Suppongo sia questa la causa della decisione di Mr. Osmanagic.
Non ultimo, se si volesse realmente mettere “in sicurezza” il complesso, il costo potrebbe essere estremamente elevato.
Inoltre, essendo che , a mio avviso, la situazione che si è venuta a creare è dovuta soprattutto agli scavi operati (al “Come”, intendo), ed all’asportazione della terra di contenimento, operare uno scavo ulteriore a partire dal piano del tunnel per scoprire la struttura là sepolta, per circa 4,5 metri in verticale, e per chissà quanti metri quadrati intorno per costruire rampe di accesso, sarebbe estremamente pericoloso, sconvolgendo un equilibrio strutturale che è a dir poco precario.
Indi, sicuramente il reperimento dei fondi è un problema, visto il considerevole ammontare di denaro che richiede una tale situazione, ma credo che Mr. Osmanagic sia preoccupato della possibilità di incidenti, con conseguente responsabilità civile e penale che andrebbe ad “Insistere” sul capo della fondazione, e vieppiù sul suo personale, come responsabile. Da lì, le sue decisioni.
Mi sembra peraltro di ricordare che Sara Acconci sia responsabile degli scavi in prima persona, nella sua funzione di Archeologa.
Non è una situazione facile, non credo che la partecipazione di SBRG sia considerata “Irrilevante”.
Piuttosto, vi sono questioni decisamente più mondane ed importanti.

Offline Pablito

    *
  • Postatore Folle
  • ******
  • Post: 1.596
  • Nibiruano/a 257

LOREALI

    *
  • Visitatore
« Risposta #1153 il: 12 Novembre 2011, 18:02:22 pm »
ciao Paolo

anche se temo la risposta ti faccio ugualmente la domanda:"cosa si intende per ripensamento?"

Offline Pablito

    *
  • Postatore Folle
  • ******
  • Post: 1.596
  • Nibiruano/a 257
« Risposta #1154 il: 12 Novembre 2011, 22:24:19 pm »
ciao Paolo

anche se temo la risposta ti faccio ugualmente la domanda:"cosa si intende per ripensamento?"

Significa che non si può contnuare a ignorare unilateralmente i precedenti accordi presi, senza considerare i costi sopportati dalla controparte per raggiungere certi risultati poi offerti su un piatto d'argento.