Piramidi in bosnia datate 12000 a.c

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Mofo

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« Risposta #360 il: 10 Febbraio 2011, 16:55:09 pm »
Come ha fatto notare iv74000 qualche post più in alto, cerchiamo nel bene o nel male di restare in tema...

Altre foto dove Osmanagic arriva ad affermare che la natura non può fare certe cose...

http://irna.lautre.net/Tout-ce-que-la-nature-ne-peut-pas,46.html



Offline Antares

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« Risposta #361 il: 10 Febbraio 2011, 17:08:53 pm »
Mofo, sei capatosta eh,
te l'hanno detto in tanti che basta mettere un link per andare a leggere tutto ciò che tu copi e incolli. Immagino che di tuo non abbia nulla da dire, oltre al fatto che non credi che le piramidi siano piramidi. Io dalle foto degli scavi delle piramidi, avendo fatto qualche esame di geologia, ho avuto l'impressione che fossero sedimenti naturali; però io non sono mai stato a Visoko a vedere da vicino e a toccare con le mani, per capire se sono rocce naturali o artificiali. Se un laboratorio autorizzato mi dice che sono rocce artificiali, se tutta la gente che scava dice che sono rocce artificiali, se Pablito, che io considero intellettualmente onesto e corretto, ed altri mettono la loro faccia e il loro nome su quello che dicono e fanno; se Pablito e altri sono stati li e si sono convinti che si tratta di un qualcosa di artificiale, allora penso che anche se a me erano sembrate rocce naturali, vuol dire che mi ero sbagliato. Nemmeno tu sei mai stato a Visoko, che parli a fare ? Perchè hai letto delle cose in giro firmate da Irna o da Abacus o da Babbo Natale?
A me Osmanagic non ha mai chiesto un soldo per portare avanti quello in cui lui ed altri credono. Sono convinto che neanche a te abbia mai chiesto un soldo.
Con tutta la tua capacità di fare ricerche, perche non cerchi di capire se Irna o chiunque sia o siano prende soldi da qualcuno, proprio per dire tutte le cose che dice. O già lo sai chi sia ?
« Ultima modifica: 10 Febbraio 2011, 17:38:27 pm da Antares »

iperboreo

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« Risposta #362 il: 10 Febbraio 2011, 17:18:39 pm »
@ Pablito: La mia prima domanda è quindi: esiste un PDF in rete  cui si possano leggere anche le conclusioni?

Successivamente ho provato a vedere se da qualche altra parte si potessero trovare riferimenti alle piramidi da parte della Nukic,...

... NON avendo trovato risposta soddisfacente, sono sicuro che debba esistere materiale da qualche altra parte. Il problema è capire DOVE…)

E' tutto qui: http://www.bosnian-pyramid.com/scientific-papers/

Nukic: "It is obvious at a first glance that these sandstone plates were manually processed, ie taken out
of blocks and cut to fit the required dimensions."

Schweinsteiger

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« Risposta #363 il: 10 Febbraio 2011, 22:58:06 pm »
E' tutto qui: http://www.bosnian-pyramid.com/scientific-papers/
Si, quella pagina l'avevo vista, come ho specificato nei miei precedenti messaggi.
Ma visto che non mi sembra vi siano contenute ricerche conclusive, e che la più interessante (a mio avviso) cioè quella della Nukic + pure incompleta, chiedevo se esiste altro materiale (o per lo meno dove si possono trovare le parti mancanti)

Citazione
Nukic: "It is obvious at a first glance that these sandstone plates were manually processed, ie taken out
of blocks and cut to fit the required dimensions."
Ecco, proprio per questo chiedevo a quale tipo di prova/documento si potrebbe indirizzare una persona curiosa, per potere verificare su quale base si possa dire che le piramidi bosniache sono effettivamente di origine artificiale.
Siccome un “è ovvio a prima vista” non mi sembra una affermazione sufficiente (ma magari mi sbaglio, eh!) ho pensato che il materiale vero, quello “scottante” fosse altro.
O è tutto lì?

Schweinsteiger

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« Risposta #364 il: 10 Febbraio 2011, 23:26:02 pm »
Interesse economico? La prego di smetterla di avanzare accuse di questo calibro senza fornire un straccio di prova per le sue diffamanti affermazioni, grazie.

Tutti i rapporti citati (in pdf) sono firmati da esperti di fama internazionale qualificati e collegati a fonti scienitifiche ufficiali, es. il Geopolymer Insitute in Francia,
Geopolymer Institute?
Non lo conosco, ma guardando il loro sito si vede che si occupano (ovviamente) di geopolimeri, e quindi l'associazione mentale nasce spontanea: "stai a vedere" mi sono detto "che magari è una di quella associazioni che propongono l'origine artificiale pure dei blocchi che costituiscono le piramidi egiziane?
A volte mi soprendo delle mia capacità premonitive...infatti zac, basta il primo click e si  arriva direttamente a questo:
http://www.geopolymer.org/shop/
Dove balza subito all’occhio il titolo che mi conferma la validità della mia previsione:
“Why the pharaohs built the Pyramids with fake stones”

Ok, diciamo che non è proprio il tipo di istituto che si può indicare come esempio di attendibilità e di fama internazionale, eh…
(Un tantino di “interesse” e di propensione verso ipotesi alternative lo mostrano, si vede)


Citazione
lo Schmidt Insitute di Mosca, Russia etc.
Nella pagine sulle ricerche scientifiche relative alle piramidi bosniache, ci sono due pdf che hanno a che vedere con questo Schmidt Insitute
Il primo riguarda le caratteristiche di risposta sismica (sostanzialmente: riflessione e concentrazione di onde) delle piramidi egiziane. Ed è in inglese.
Il secondo invece dovrebbe mostrare il parallelismo tra quelle ricerche ed i sondaggi fatti in bosnia.
Sfortunamente questo secondo file è in russo, in cirillico. Neppure con un traduttore automatico riesco a farci niente, non mi prende neppure il copincolla…
Però c’è una introduzione in inglese, che dovrebbe riassumerne il contenuto…
Siccome la prima idea che mi viene in mente è che le caratteristiche riscontrare nelle piramidi egizione dipendono essenzialmente dalla loro forma, mi chiedo: come si può verificare quello che c’è scrittto nel secondo articolo? Esistono traduzioni in inglese, o ci si deve accontentare della sommaria introduzione?

Offline Pablito

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« Risposta #365 il: 11 Febbraio 2011, 04:24:18 am »
@ Schweinsteiger
Ho esaminato il materiale che mi proponi e devo subito specificare che non posso risponderti per il materiale prodotto da altri. Non appartengo alla Fondazione Bosniaca della Piramide del Sole, ma ad un’istituzione indipendente che è l’Università di Trieste.
Pertanto posso risponderti solo sulle mie ricerche che cerco di fare nel modo più rigoroso e trasparente possibile.

L’idea che ci siamo fatti, io e la mia collega del Politecnico di Milano, e che negli anni passati ci sia stata parecchia confusione, ma su tutto il materiale prodotto svetta soprattutto il lavoro di Nabil Swelim.

Già a luglio dell’anno scorso ho voluto recarmi come turista sul posto per prendere visione direttamente di quanto era fortemente discusso su Internet. Da quel viaggio sono anche usciti i cinque articoli che poi ho pubblicato anche su Nibiru2012.

Però non ho voluto fidarmi di tutti i lavori scientifici precedenti e ho voluto verificare di persona sia i siti che le fonti.
Ho passato un bel pezzo di agosto a fare questo direttamente sul posto.

Se ora insieme alle competenze specialistiche di altri ricercatori abbiamo formato un progetto di ricerca è perché io e gli altri ci siamo resi conto che, nelle nostre ripetute visite non solo nella Valle di Visoko, ma in gran parte dei Balcani è esistita una civiltà straordinaria della quale le piramidi sono solo la manifestazione più eclatante. La Civiltà Danubiana (5.000-3.500 a.C.) che ne è seguita è stata solo la sua pallida ombra, anche se ne ha raccolto parzialmente l’eredità.

Questa civiltà ha lasciato moltissimi manufatti, basta scavare un poco oppure sono anche già sotto gli occhi di tutti, ma non sono stati compresi.

Quindi per me la prova definitiva dell’esistenza di piramidi in Bosnia è un problema ormai superato. Io stesso assieme ai miei amici Nenad ed Amir ne abbiamo trovate più d’una (anche se di dimensioni minori rispetto alle più conosciute) e che un giorno bisognerà pure scavare.

È chiaro che queste scoperte sono alla base di tutte le linee di ricerca che abbiamo intrapreso e che non intendo comunicare se non in fase avanzata.

Quindi un sito che parla della Civiltà di Visoko c’è ed è quello del nostro progetto di ricerca (http://www.sbresearchgroup.eu ).
Sia per me che per la mia collega del Politecnico di Milano esiste il patrocinio delle nostre rispettive università. Come gruppo di ricerca proveniente dall’accordo tra ricercatori di due istituzioni sicuramente libere da influenze economiche (Università di Trieste e Politecnico di Milano) cerchiamo di svolgere delle ricerche con assoluto rigore scientifico.

Abbiamo stipulato una convenzione con la Fondazione Bosniaca della Piramide del Sole (che non è solo Osmanagic) per avere libero accesso nei siti dove loro hanno le autorizzazioni necessarie, ma contemporaneamente stiamo stipulando convenzioni con altre istituzioni bosniache per aprire linee di ricerca sugli altri siti dove non è presente la Fondazione.

Ora, come ricercatore universitario di ruolo da 24 anni credo di poterti dare la sicurezza di un giusto approccio al problema, ma dovrai attendere ancora perché siamo solo all’inizio (il gruppo è stato istituzionalizzato solo da gennaio) ed il lavoro è immane.

Quindi, se vuoi, segui le nostre ricerche perché noi abbiamo intenzione di ricominciare dall’inizio, se invece ti piace il gossip, soprattutto inventato, allora segui il sito di Irna.
« Ultima modifica: 11 Agosto 2012, 22:40:24 pm da Pablito »

Schweinsteiger

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« Risposta #366 il: 11 Febbraio 2011, 09:35:01 am »
Da quel viaggio sono anche usciti i cinque articoli che poi ho pubblicato anche su Nibiru2012.
Si, li ho letti

Citazione
Quindi per me la prova definitiva dell’esistenza di piramidi in Bosnia è un problema ormai superato.
Ecco, io infatti chiedevo in quale maniera qualcun altro, che non abbia fatto il vostro viaggio, possa essere messo al corrente dei motivi per cui il problema delle piramidi sarebbe già superato.
I 5 articoli inseriti in questo sito mi sembrano un bel diario di viaggio, ma penso che sarà anche altro materiale a disposizione, o no?

Citazione
È chiaro che queste scoperte sono alla base di tutte le linee di ricerca che abbiamo intrapreso e che non intendo comunicare se non in fase avanzata.
Ok, quindi ci toccherà aspettare.

Citazione
Quindi un sito che parla della Civiltà di Visoko c’è ed è quello del nostro progetto di ricerca (http://www.sbresearchgroup.eu ).
Alla sezione “articoli” se ne vedono alcuni sui tunnel di Ravne, mentre sulle piramidi ci sono solo due articolo sulle supervisioni aerea. Peccato perché, come dicevo prima, mi interessava invece proprio un approfondimento sulla questione specifica dell’artificialità delle piramidi.

Tornando ai tunnel, noto subito una cosa vista anche nei racconti di viaggio pubblicati su questo sito: si parla senza mezzi termini di conglomerato, inteso non come formazione naturale ma come qualcosa di simile al calcestruzzo. Qualcosa creato apposta E’ così?

Riporto da http://www.sbresearchgroup.eu/RapportodiNovembre2010suiTunneldiRavneApprocciopreliminaredistudio.htm:
“Il quadro che emerge a questo punto è di una portata spaventosa: i costruttori dei tunnel di Ravne non hanno perforato la montagna con dei tunnel ricoprendo poi le pareti con del calcestruzzo compattato a caldo per contenere la terra e la roccia del soffitto, ma hanno costruito di sana pianta la struttura in calcestruzzo e poi l’hanno ricoperta con della terra!”

In sostanza qui dite che le gallerie sarebbero una colata di conglomerato artificiale, poi ricoperto.

Ma più sotto si legge:
“[..]non si tratta di gallerie scavate nella roccia, ma di una struttura complessa sotterranea, posta a venti metri sotto la superficie, perlomeno nel tratto fino ad ora liberato.
 Ciò è desumibile dal fatto che, se si buca la parete di un tunnel, o si continua a trovare conglomerato o si ritrova un altro tunnel”

Non mi è chiara quindi questa cosa: se scavando le pareti del tunnel si trova altro conglomerato o altri tunnel, dove sta la terra di ricoprimento? Solo sopra ai tunnel, non tutto attorno?
Quindi, se ho capito bene, tutto quello strato (che si può stimare per lo meno dello spessore pari all’altezza dei tunnel stessi) sarebbe di conglomerato, mentre sopra ci sarebbe della terra (che secondo voi sarebbe di riporto)

Ora quello che mi chiedo è: dove si può vedere una stratigrafia di quel terreno? E che studi sono fatti per confermare che quello sia terreno di riporto?
Quanto è spesso lo strato di conglomerato.
Ma soprattutto: in che maniera si è giunti a dire che quel conglomerato sia di natura artificiale, e non sia invece una formazione sedimentaria?


Citazione
Ora, come professore universitario di ruolo da 24 anni credo di poterti dare la sicurezza di un giusto approccio al problema, ma dovrai attendere ancora perché siamo solo all’inizio (il gruppo è stato istituzionalizzato solo da gennaio) ed il lavoro è immane.
Ok grazie
Non mi sono mai accupato di queste cose, ma se dovessero esserci novità sarò curioso di seguire le vostre attività.

Citazione
Quindi, se vuoi, segui le nostre ricerche perché noi abbiamo intenzione di ricominciare dall’inizio, se invece ti piace il gossip, soprattutto inventato, allora segui il sito di Irna.
Non conoscevo neppure quel sito, l’ho sentito nominare solo qui (e male) ma non conosco i motivi di questo giudizio.
Ho rilevato che riportava notizie su presunti files nascosti o fatti sparire, e queste notizie le ho trovate proprio perché anche a me sembrava che qualche cosa mancasse o fosse stato ben mascherato (vedi articolo in russo non introduzione in inglese…)
In mancanza di altre informazioni considero quindi quella pagina solo come una conferma di un’ipotesi preliminare che mi era subito balzata in mente.
Ma spero che qualcuno più esperto in materia possa fare chiarezza anche su questo.



iperboreo

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« Risposta #367 il: 11 Febbraio 2011, 11:25:18 am »
Ma soprattutto: in che maniera si è giunti a dire che quel conglomerato sia di natura artificiale, e non sia invece una formazione sedimentaria?

Da analisi di laboratorio (spettrometriche e chimiche) effettuate dalla geologa Nadja Nukic assieme alla società GIT di Sarajevo. Il rapporto conferma l'artificialità dei campioni prelevati dalla piramide del Sole e della Luna. Il rapporto è disponibile nella sezione membri del sito. C'è anche l'aggiornamento del rapporto del dott. Swelim riguardante la piramide del Sole del 2010.

Purtroppo la traduzione dei rapporti ha un costo molto elevato. In questo momento la fondazione non ha fondi a sufficienza.
« Ultima modifica: 11 Febbraio 2011, 11:32:43 am da iperboreo »

iperboreo

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« Risposta #368 il: 11 Febbraio 2011, 11:30:21 am »
Per quanto riguarda la datazione della struttura, quando ritroviamo residui organici li inviamo in Ungheria per il test al Carbonio 14.

Il tronco di legno (materiale organico) ritrovato conficato nella parete superiore dei tunnel ha un'età di oltre 30.000 anni. Gulp.

iperboreo

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« Risposta #369 il: 11 Febbraio 2011, 11:44:28 am »
Geopolymer Institute?

Ok, diciamo che non è proprio il tipo di istituto che si può indicare come esempio di attendibilità e di fama internazionale, eh… (Un tantino di “interesse” e di propensione verso ipotesi alternative lo mostrano, si vede)

Quando il Geopolymer Institute di Saint Quentin mandò dei campioni di pietra artificiale prodotti secondo la tecnologia geopolymer a due istituti/laboratori "ufficiali", questi istituti giunserò alla conclusione che i campioni erano di origine naturale.  :wink:

http://www.youtube.com/watch?hl=en&v=V9PrKXZI_iw&gl=US

Appena trovo un po' di tempo, le racconterò la versione ufficiale dei fatti sulla pessima figuraccia che fece l'università di Oxford quando dovette esaminare il materiale organico ritrovato nei tunnel di Ravne. A presto.
« Ultima modifica: 11 Febbraio 2011, 14:09:44 pm da iperboreo »

Schweinsteiger

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« Risposta #370 il: 11 Febbraio 2011, 14:25:43 pm »
-cut-
Pertanto, sembra che tutta la struttura di Ravne sia costituita da calcestruzzo antico in forma di alveare posto sul piano.
Ecco, è la parte che permette di identificare quel conglomerato come materia artificiale (come calcestruzzo) che mi manca.
Spero di potere leggere in futuro qualche analisi dettagliata.

Citazione
Se si buca la parete di un singolo tunnel o si trova altro calcestruzzo o un altro tunnel e mai roccia.
Il che, a rigor di logica, dovrebbe indicare che si tratta di una stratificazione naturale, e non di una “gettata” artificiale.

Citazione
Ogni singolo alveolo ha poi una forma superiore simile ad un igloo in grado di reggere il peso di parecchie tonnellate di terra senza subire fratture.
Questo però non dipende dal materiale. Quella forma è necessaria in ogni modo, sia con materiale artificiale che non escavazione nel materiale esistente. (A meno di non predisporre armature o accorgimenti particolari, che se ci fossero stati sarebbero –penso- stati rilevati e segnalati)

Citazione
Mi sembra di capire che tu sia un geologo e sarebbe anche ora che ti presentassi,
No, non sono un geologo.

Citazione
visto che sei alla ricerca di una stratigrafia del terreno.
Non penso serva una laurea specifica in geologia per sapere che la stratigrafia è la prima cosa che si fa, in un rilievo geologico.
E penso che sia anche naturale chiederla, visto che le vostre affermazioni potrebbero trovare conferma e/o smentita anche in base alle stratigrafie.
Perché diciamocelo: se la coltre di terreno sovrastante fosse di riporto, allora questo una stratigrafia lo dovrebbe dire. E con semplici sondaggi si potrebbe vedere se gli strati superiori sono stati riportati o depositati dopo, fino a risalire ad una datazione.
Che per quanto possa avere margini di errore, deve potere essere nell’ordine dei tempi geologici di formazione (si parla quindi di decine di migliaia di anni per strato, centinaia di migliaia per intere stratificazioni)
Se invece fosse materiale usato per il ricoprimento successivo, la stratigrafia non indicherebbe nulla di tutto questo, e sarebbe quindi facilmente confermabile la vostra ipotesi.
Tra l’altro mi sembra strano (ma lo dico sempre da curioso, non sono un esperto) che queste valutazioni siano espresse nei testi che ho potuto leggere tutte in forma di “apparenza”.
Sembra che tutto assuma un senso per come apparre, per come viene interpretato, e non in base a dati, come quelli che potrebbero essere (appunto) quelli di una banale stratigrafia.
Per me al momento il giudizio è “mah”. Nel senso che mi sembra che ci sia qualche cosa che ancora non quadra.
In un caso “normale” questo materiale dovrebbe essere disponibile e facilmente reperibile, qui invece ci si perde tra cose pubblicate a metà, cose detta ma non dimostrate, traduzioni mancanti e documenti ancora da pubblicare.
Per il momento posso anche sospendere il giudizio in attesa di migliori spiegazioni, ma se posso dirtela tutta (e spero la cosa non offenda te, che anzi sembri molto disponibile, ed il vostro lavoro) tutta questa storia ancora non mi ha convinto.

Citazione
Per quanto riguarda la datazione della struttura, quando ritroviamo residui organici li inviamo in Ungheria per il test al Carbonio 14.
Datazione al radiocarbonio per una stratigrafia geologica?
Uhm, ok (se proprio vogliamo stare nei tempi stretti, quindi ipotizzando già in partenza strati molto recenti)…
Ma… senza essere esperto io farei direttamente un confronto con le stratigrafie della zona circostante.
Sai com’è: se ti trovi la stessa stratificazione sia lì che nelle zone vicine, allora puoi dire addio alla teoria del reinterro (con o senza datazione)

Schweinsteiger

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« Risposta #371 il: 11 Febbraio 2011, 14:30:27 pm »
Da analisi di laboratorio (spettrometriche e chimiche) effettuate dalla geologa Nadja Nukic assieme alla società GIT di Sarajevo. Il rapporto conferma l'artificialità dei campioni prelevati dalla piramide del Sole e della Luna. Il rapporto è disponibile nella sezione membri del sito.
Posso sapere perché questo materiale non compare tra gli altri documenti, ma è invece necessario sottoscrivere un accesso al sito?

Citazione
Purtroppo la traduzione dei rapporti ha un costo molto elevato. In questo momento la fondazione non ha fondi a sufficienza.
Uhm, visto che quell’istituto sembra avere redatto altre ricerche direttamente in inglese, mi chiedo come mai in questo caso si sia fatta eccezione.
Ma comunque, qualche traduzione dovrà comunque esistere…o conoscete tutti il russo?

Schweinsteiger

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« Risposta #372 il: 11 Febbraio 2011, 14:37:47 pm »
Quando il Geopolymer Institute di Saint Quentin mandò dei campioni di pietra artificiale prodotti secondo la tecnologia geopolymer a due istituti/laboratori "ufficiali", questi istituti giunserò alla conclusione che i campioni erano di origine naturale.  :wink:
http://www.youtube.com/watch?hl=en&v=V9PrKXZI_iw&gl=US
Ok, questa la versione di DAvidovitz.
Esistono anche i risultati delle analisi di cui parla nel video?
Dove si possono vedere?

A parte questo, mi chiedo: ma se un geopolimero è indistinguibile da un agglomerato naturale...allora in base a COSA si dice che le pietre delle piramidi egiziane (o il materiale trovato in bosnia) è di orgine artificiale?
Questo non mi sembra che Davidovitz né altri l’abbiano spiegato.

Faccio un esempio per chiarire e semplificare le cose: se io riesco a riprodurre la fibra del legno, e la rendo così simile al legno da non poterla più distinguere da quello originale, posso andare in una foresta e dire “guarda quanti alberi artificiali!”
Mi sfugge il passaggio, me lo si può illustrare in maniera chiara?
Grazie.

Citazione
Appena trovo un po' di tempo, le racconterò la versione ufficiale dei fatti sulla pessima figuraccia che fece l'università di Oxford quando dovette esaminare il materiale organico ritrovato nei tunnel di Ravne.
Ah, questo si che mi interesserebbe leggerlo.
Aspetterò assieme agli altri aggiornamenti.

iperboreo

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« Risposta #373 il: 11 Febbraio 2011, 18:01:28 pm »
Ok, questa la versione di DAvidovitz.
Esistono anche i risultati delle analisi di cui parla nel video?
Dove si possono vedere?

A parte questo, mi chiedo: ma se un geopolimero è indistinguibile da un agglomerato naturale...allora in base a COSA si dice che le pietre delle piramidi egiziane (o il materiale trovato in bosnia) è di orgine artificiale?
Questo non mi sembra che Davidovitz né altri l’abbiano spiegato.

Faccio un esempio per chiarire e semplificare le cose: se io riesco a riprodurre la fibra del legno, e la rendo così simile al legno da non poterla più distinguere da quello originale, posso andare in una foresta e dire “guarda quanti alberi artificiali!”
Mi sfugge il passaggio, me lo si può illustrare in maniera chiara?
Grazie.

Penso che il Prof. Davidovits abbia spiegato più che bene tutta la questione citando, oltre ai metodi di analisi insufficienti applicate da due distinte istituzioni, che hanno portato a risultati sbagliati, anche i nomi di queste istituzioni.

Se desidera approfondire la questione, penso che basti scrivere al noto professore per ulteriori chiarimenti.

Comunque, la sostanza non cambia, non è possibile distinguere ad occhio nudo o sottoponendo ad analisi di un normale microscopio un campione di pietra calcarea per definirne l'origine.

Ecco perchè mi fanno ridere le esternazioni piene di pregiudizi di certi geologi che ad occhio nudo hanno classificato le piramidi bosniache come formazioni naturali!

Capisca chi vuol capire.

Infine vorrei informarla che anche altre analisi, di due distinti istituti di ricerca in Russia e Nuova Zelanda, hanno confermato che i blocchi di rivestimento delle piramidi a Dashur, quella di Bent e quella Rossa, sono un agglomerato artificiale di materie prime, non pietre di cava come si pensava sinora.

http://tvnz.co.nz/national-news/kiwi-may-have-solved-mystery-pyramids-3921043
http://www.macdiarmid.ac.nz/

Per smontare queste analisi basterebbe che gli oppositori rifacessero le stesse analisi, ma stanno ben attenti a non rifarle e preferiscono screditare chiunque pur di far mantenere un dogma scientifico ormai obsoleto.

A dopo.

Schweinsteiger

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« Risposta #374 il: 11 Febbraio 2011, 18:46:37 pm »
Penso che il Prof. Davidovits abbia spiegato più che bene tutta la questione citando, oltre ai metodi di analisi insufficienti applicate da due distinte istituzioni, che hanno portato a risultati sbagliati, anche i nomi di queste istituzioni.
Questo l'ho capito, ma non capisco come si possa fare il contrario.

Cioè: visto che formazione naturale e formazione artificiale sono INDISTINGUIBILI, come fa lui a dire che quei massi sono artificiali?
So che cercando sicuramente da qualche parte l'avrà anche detto, ma di sicuro non l'ha detto in quel filmato.
So di abusare della tua pazienza e ti chiedo scusa, ma visto che ho passato l'ultima ora a cercare notizie in rete su questo aspetto (senza riuscirci) mi potresti indirizzare ad un sito o ad un documento che specifichino COME distinguere il conglomerato artificiale da quello naturale? (O che spieghi perché in assenza di differenza, si prediliga una spiegazione piuttosto che l’altra…)

Citazione
Se desidera approfondire la questione, penso che basti scrivere al noto professore per ulteriori chiarimenti.
Quindi voi che avete approfondito la questione gli avete scritto?
Posso sapere cosa ha risposto?

Anche riguardo al testo in russo non mi hai risposto: come avete fatto a leggerlo ed a capire cosa contiene, se non esiste traduzione?

Citazione
Comunque, la sostanza non cambia, non è possibile distinguere ad occhio nudo o sottoponendo ad analisi di un normale microscopio un campione di pietra calcarea per definirne l'origine.
Ed è proprio per questo che sarebbe stato interessane vedere le conclusioni della Nukic (che sono sparite) o potere leggere le sua analisi (che però non compaiono in mezzo al resto del materiale scaricabile dalla pagina di download documenti ad accesso pubblico)

Citazione
Ecco perchè mi fanno ridere le esternazioni piene di pregiudizi di certi geologi che ad occhio nudo hanno classificato le piramidi bosniache come formazioni naturali!
E’ proprio questo il punto: nel materiale presentato in questa pagina http://www.bosnian-pyramid.com/scientific-papers/ mi sembra che ci siano molte affermazioni circa quello che si vede ad occhio nudo, ma poco che sia supportato da dati più sostanziali.
Siccome sono perfettamente d’accordo con te su questo (non basta dire “questo appare subito naturale” o “questo appare subito artificiale”) speravo di potere riuscire a farmi un’idea in merito più precisa.
Vedo invece che riuscire a trovare un po’ di documentazione è difficile.
Si viene rimbalzati a date da destinarsi o indirizzati a mandare mail ai diretti interessati…il che è un po’ frustrante.


Citazione
Infine vorrei informarla che anche altre analisi, di due distinti istituti di ricerca in Russia e Nuova Zelanda, hanno confermato che i blocchi di rivestimento delle piramidi a Dashur, quella di Bent e quella Rossa, sono un agglomerato artificiale di materie prime, non pietre di cava come si pensava sinora.
Interessante, ma mi sorge un dubbio: in tutte le cave ritrovate allora…che si estraeva?
Solo materia prima? E per estrarla perché la si modellava proprio in blocchi (tanti ne sono stati ritrovati ancora in situ) proprio con le dimensioni di quelli usati nelle piramidi?
Vabbè.

A parte questo, mi sembra di potere dire a questo punte che: l’estrazione in cava era comunque necessaria (e bisognava pure disgregare il materiale) il trasporto fino al “cantiere pure”
Qui si sarebbe mescolato il materiale estratto (in ragione almeno del 90-95%) con il “cemento” (la parte fine) per formare il geopolimero.
A questo punto bisognava formarlo o gettarlo in casseforme, e costruire la piramide.

Quindi: non varia il peso complessivo del materiale da movimentare, non viene facilitata la lavorazione (ma anzi vi si aggiungono passaggi intermedi) e si introducono ulteriori tempi di attesa.

Quello che mi chiedo è: l’unico vantaggio era quindi quello del frazionamento dei carichi?
Cioè: portare piccole quantità di materiale per essere mescolato in cantiere, un po’ per volta?

Questo vantaggio lo potrei vedere utile la fabbricazione dei “misteriosi” blocchi da centinaia di tonnellate…che però si contano sulle dita di una mano, e che mi risulta fossero costituiti di rocce  non riconducibili agli stessi geopolimeri.
Per quanto riguarda invece i blocchi esterni ( più piccoli, nell’ordine di 1-2 tonnellate) o nel caso  dei materiali del rivestimento, non vedo però il vantaggio: i carichi non erano tali da rendere difficoltoso il trasporto né la movimentazione (comunque alla fine necessaria anche con l’ipotesi del geopolimero..casseforme a perdere non ne sono state trovate, giusto?) e come ho detto si sarebbero introdotti ulteriori tempi di lavorazione aggiuntivi (disgregazione del materiale, preparazione, miscelazione, tempi di maturazione ecc.)

Non è che alla fine le cose si complicavano invece che semplificarsi?..